Jim Carrey sanzionato dalla Russia: ingresso nel Paese vietato ad oltre 100 personaggi canadesi

Il provvedimento assunto da Cremlino arriva in risposta alla decisione del Governo canadese contro la popolazione russa.

C’è anche il nome di Jim Carrey nella black list dei 100 canadesi mentre tentavano di mettere piede in Russia. La decisione è stata spiegata in veste ufficiale dal ministro degli Esteri.

La Russia mette Jim Carrey nella black list

Jim Carrey ingresso vietato in Russia Cinematographe.it

Oltre al celebre attore altri personaggi pubblici hanno visto sbarrato l’ingresso da parte delle autorità locali. Lo stesso destino è, ad esempio, toccato a Caroline Xavier, leader del Communication Security Establishment, nonché ai giornalisti Margaret Evans e Paul Workman.

In una nota, lo Stato di Vladimir Putin spiega che la decisione costituisce una risposta agli analoghi provvedimenti assunti dal Governo canadese. Secondo quanto si apprende dal messaggio rilasciato dalle fonti di Mosca il veto riguarda attivisti, media, organi finanziari, uomini d’affari e alti funzionari.

Jim Carrey è solo l’ultima delle star del grande schermo a essersi viste precluso l’ingresso. Sia Sean Penn che Ben Stiller non hanno avuto modo di entrare in Russia perché – stando alla versione del Cremlino – rappresentano un esempio di cittadini americani russofobici.

Qualunque tipologia in grado di incrinare i rapporti tra la Russia e gli Stati Uniti non è il ben accetto. Una posizione confermata stavolta con Jim Carrey, esponenti della politica e, in generale, le figure ritenute ree di screditare la credibilità della Russia

Jim Carrey ingresso vietato in Russia Cinematographe.it

L’artista che ha fatto probabilmente più indispettire le istituzioni non è Jim Carrey, bensì Sean Penn. Fin dal principio il divo di Hollywood è approdato in Ucraina per raccontare, attraverso un documentario, l’invasione subita dalla Nazione di Zelensky.

In alcune affermazioni rilasciate agli organi di informazione, il 62enne ha peraltro esortato i miliardari a investire delle loro fortune parte all’acquisto di 12 aerei F15 o F16 da donare a Kiev. Così facendo, il conflitto bellico si concluderebbe in tempi brevi.

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