James Gunn risponde alle accuse di razzismo per Guardiani della Galassia Vol. 3: “Non me ne frega niente delle etnie”

"Non me ne frega un cazzo di quale etnia è Chukwudi Iwuji, quindi smettetela con le vostre presunzioni razziste" ribatte James Gunn, regista dell'atteso Guardiani della Galassia 3.

Il neo capo dei DC Studios James Gunn ha risposto ai commenti sui social media che hanno messo in dubbio le intenzioni dietro il casting del nuovo villain dell’universo dei Guardiani della Galassia, il cui terzo film arriverà nelle sale a maggio.

james gunn razzismo cinematographe.it

Il regista sui social ha condiviso la sua eccitazione per il fatto che un attore come Chukwudi Iwuji si unisca al Marvel Cinematic Universe. L’attore di origini nigeriane è stato scelto per interpretare The High Evolutionary, il creatore di Rocket.

“Non vedo l’ora che incontriate questo ragazzo. @chukwudi_iwuji #GotGVol3 #highevolutionary“, si legge nel post social di Gunn, postato insieme a una foto dell’attore. Sfortunatamente, alcune persone nei commenti di Gunn hanno messo in dubbio il casting di Iwuju a causa del colore della sua pelle, nonostante il fatto che, nei fumetti, il personaggio sia di colore viola.

“Dannazione… un altro ragazzo bianco che hanno trasformato in un ragazzo nero”, ha scritto un troll. “Perché non potevano semplicemente lasciarlo bianco o non so… scegliere un’altra minoranza? Che ne dici di asiatico o latino? (quanti latini e asiatici nel MCU? Tipo 5??) O renderlo un indiano o qualcosa del genere”.

“La prossima volta un personaggio principale (eroe/cattivo) sarà trans o omosessuale o non binario (quando nei fumetti non lo sono). Triste e patetico. Stanno scegliendo in base alla razza e a cosa è il PC e non alla recitazione e a ciò che è stabilito”.

James Gunn ha messo a tacere le sterili polemiche scrivendo: “Ho scelto il miglior attore e la persona migliore per il ruolo, punto. Non me ne frega niente di quale etnia sia Chukwudi Iwuji, quindi smettetela con le vostre presunzioni razziste sul PERCHÉ sia stato scelto. (E, a proposito, interpreta un uomo che è quasi sempre di colore viola.)”