Indiana Jones e il Quadrante del Destino: cosa è successo al figlio di Indiana Jones e perché Shia LaBeouf è assente?

Rivelato il motivo dietro l'assenza del figlio di Indiana Jones, interpretato da Shia LaBeouf in Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo.

Indiana Jones e il Quadrante del Destino è appena arrivato al cinema e, nonostante i primi incassi siano piuttosto deludenti, il ritorno di Indy, quindici anni dopo la sua ultima avventura sul grande schermo, riesce ad ammaliare il pubblico, sempre succube del fascino di Harrison Ford.

Torniamo al 2008. Steven Spielberg presenta al mondo Indiana Jones e il Regno del Teschio di Cristallo. Il film vede il ritorno di Karen Allen nei panni di Marion, il grande amore di Indy fin dalla prima puntata della saga, del 1981. L’errore più grande è stato, tuttavia, l’incorporo di Shia LaBeouf nel ruolo di Henry “Mutt” Jones III, il figlio di Indiana Jones chiamato a subentrare alla leggenda di Hollywood per i film futuri. Un errore di casting per un personaggio che è stato una grossa delusione e una delle tante cause che hanno portato la saga a raffreddarsi per ben 15 anni.

Indiana Jones - Shia LaBeouf, Cinematographe.it

Tuttavia, con un ormai ottuagenario Harrison Ford, tutto sembrava indicare che la sua ultima avventura avrebbe visto ancora una volta Shia LaBeouf come “sostituto generazionale” dell’iconico archeologo, perché l’importante ruolo -stiamo pur sempre parlando del figlio dell’archeologo simbolo di più generazioni! – non è qualcosa che può essere ignorato facilmente. Eppure Mutt non è tornato in scena.

Perché Shia LaBeouf non appare in Il Quadrante del Destino?

Nel 2007 tutto sembrava indicare che Shia LaBeouf fosse pronto a conquistare il mondo del cinema: era l’attrazione principale di Transformers e confermò la sua partecipazione al quarto capitolo di Indiana Jones, oltre a recitare in un nuovo adattamento de La finestra sul cortile, ovvero Disturbia. Tuttavia, i suoi molteplici problemi comportamentali lo hanno spinto ad allontanarsi sempre di più dai riflettori.

Tra i vari problemi che lo hanno afflitto, che includono multipli arresti e una breve pena detentiva, troviamo il suo esordio alla regia con il corto Howard Cantour.com (rivelatosi un plagio del fumetto Justin M. Damiano dell’autore Daniel Clowes), la sua rissa in mezzo alla strada con un anonimo cittadino all’uscita di uno strip club, e l’essersi presentato al Festival di Berlino con in testa il famoso sacchetto di carta con la scritta “Non sono più famoso”. Dobbiamo anche menzionare la cattiva condotta sul set di Fury (2014).

Dopo un riuscito ritorno sulle scene con il film autobiografico Honey Boy e lo struggente Pieces of a Woman, tra un’accusa dalle ex partner e l’altra, LaBeouf finisce per venir licenziato da Don’t Worry Darling di Olivia Wilde. Tuttavia non è tutto perduto e, dopo aver recitato nella parte di Padre Pio per Abel Ferrara, l’attore sarà nell’atteso ritorno di Francis Ford Coppola, Megalopolis.

Cosa è successo al figlio di Indiana Jones?

In questa quinta puntata, ambientata nel 1969, Indy è sull’orlo della pensione e conosciamo il suo aspetto peggiore: è triste, abbattuto e senza voglia di buttarsi in una nuova avventura. È il personaggio stesso a spiegarne il motivo: suo figlio Mutt è morto due anni prima in un conflitto armato e, sebbene nel film non venga menzionata apertamente, è chiaro di quale battaglia si tratti. Il figlio di Indiana Jones è morto nella guerra del Vietnam. Si è arruolato per sfidare suo padre e, inoltre, la sua perdita ha causato la rottura tra Indy e Marion.

In questo modo, James Mangold ha ridotto le perdite e ha preferito ricorrere alla fantastica Phoebe Waller-Bridge per dare vita a Helena Shaw, la figlioccia di Indy, piuttosto che contare nuovamente sull’attore di Transformers, o affidare il ruolo di Mutt a un altro attore.