I Primitivi: Nick Park sugli anacronismi e la religione del calcio

Nick Park, premio Oscar nel 2006 per Wallace & Gromit - La maledizione del coniglio mannaro, spiega come sia necessario includere in un film come I Primitivi elementi moderni. Il titolo animato vede un uomo delle caverne difendere la propria tribù in una partita di calcio.

Nick Park, regista de I primitivi, spiega cosa lo ha appassionato de I Primitivi, nuovo film in stop-motion targato Aardman Animations

Il regista, tornato al timone di un lungometraggio oltre dieci anni dopo aver conquistato l’Oscar per Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, è stato intervistato da Comingsoon.net e ha svelato l’approccio usato ne I Primitivi, che ci porta a cavallo fra l’Età della Pietra e quella del Bronzo, con qualche incursione dei nostri tempi:

“Quando si fa una commedia sugli uomini delle caverne, devi fare riferimenti alla cultura moderna in diversi modi, e alla cultura cinematografica. È senz’altro importante. Ho cercato di farlo in un modo che fosse diverso da come hanno fatto I Flintstones, che parlava più della periferia americana, ma fare una versione britannica de I Flintstones. Non che avessimo un obiettivo o altro, ma è quello che abbiamo finito per fare. Inoltre, ho tentato di non fare semplicemente un’altra avventura sugli uomini delle caverne, perché la gente ne ha già avute, ma ho cercato una visione di qualità e un punto di vista morale , ed è qui che è entrato in gioco il calcio. Avere gli uomini delle caverne che inventano il calcio, e quello che mi ha appassionato è stata la sua natura tribale, e il modo in cui il calcio unisce e aiuta le persone, per certi versi, a essere civili perché non lottano più. Ma c’è ancora, in Gran Bretagna, nel Regno Unito, molta di quella natura tribale nel calcio. È quasi una religione. Perciò c’era moltissima roba con cui giocare, davvero, con l’Età del Bronzo in cui il calcio è come una religione. In qualche modo, ai giorni nostri, i soldi hanno per gran parte corrotto il gioco, che non è più il bel gioco con cui i bambini si divertono il sabato mattina. È diventata questa grossa macchina dei soldi e anche i fan, come fanno a permettersi il biglietto?”

Nelle nostre sale dall’8 febbraio, I Primitivi (QUI il trailer e QUI la nostra recensione) segue la storia del coraggioso Dag, uomo delle caverne che deve proteggere la propria tribù dal malvagio Lord Nooth; il destino della sua gente si giocherà in un campo da calcio.

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Fonte: CS