I giorni dell’abbandono: Natalie Portman nel film tratto dal romanzo di Elena Ferrante

L'attrice de Il Cigno Nero ricoprirà anche il ruolo di produttrice esecutiva.

Natalie Portman sarà la protagonista de I giorni dell’abbandono, il film di Hbo tratto dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante

Il prossimo anno ricorrerà il 20esimo anniversario de I giorni dell’abbandono, il secondo romanzo di Elena Ferrante. Dopo aver rappresentato la base per l’omonimo film del 2005 diretto da Roberto Faenza, l’opera del 2002 sarà adattata nuovamente sotto forma di lungometraggio per Hbo Films. Nelle ultime ore è stato anche annunciato che il ruolo da protagonista sarà ricoperto da Natalie Portman, tra le attrici più gettonate di Hollywood, candidata per tre volte all’Oscar e vincitrice nel 2011 per la sua interpretazione ne Il Cigno Nero. Portman ricoprirà anche il ruolo di produttrice esecutiva.

Il film tratto da I giorni dell’abbandono è attualmente in fase di pre-produzione e sarà scritto e diretto da Maggie Betts. Racconterà la storia di Tess,  una donna che ha abbandonato i propri sogni per una vita familiare stabile e il cui mondo viene sconvolto nel momento in cui si ritrova ad essere lei stessa abbandonata da suo marito. Come riporta l’Ansa, l’opera “è un viaggio viscerale e senza esclusione di colpi nella mente di una donna in crisi che affronta le norme della maternità e dell’identità femminile”.

Di recente, le opere di Elena Ferrante sono state conosciute ed apprezzate da un pubblico sempre più vasto grazie alla fiction L’amica geniale, tra i maggiori successi televisivi degli ultimi anni, basata sull’omonima tetralogia. Inoltre, Netflix ha già annunciato che sarà realizzata una serie TV basata su La vita bugiarda degli adulti, il romanzo più recente della scrittrice. Di seguito, riportiamo la sinossi del libro:

Il bel viso della bambina Giovanna si è trasformato, sta diventando quello di una brutta malvagia adolescente. Ma le cose stanno proprio così? E in quale specchio bisogna guardare per ritrovarsi e salvarsi? La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.

Fonte: ansa