Vi ricordate il film Her? Akihiko Kondo è un vero fictosessuale e ha sposato un ologramma ma…
Il caso ha fatto parlare tutto il mondo, ma non è un caso isolato.
Si può provare dei sentimenti per un’entità virtuale? Con il volto di Joaquin Phoenix e la voce di Scarlett Johansson, il film Her – Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale – di Spike Jonze racconta una storia d’amore tra un essere umano e un sistema operativo.
Qualcosa di simile alle vicende raccontate nella pellicola ha avuto luogo nella realtà tra Akihiko Kondo e Hatsune Miku. Lui è un impiegato dell’amministrazione di Tokyo, lei un sintetizzatore software Vocaloid.
Questa relazione sui generis, che sembra proprio arrivare da Her, ha affrontato parecchie traversie, sia prima sia dopo le nozze. Ora non potranno più parlare perché la licenza dello sviluppatore, l’azienda Gatebox, è scaduta, ma il 38enne assicura che l’idillio non finirà.
La storia di Akihiko Kondo e le analogie con Her
La dolce Miku ha le fattezze di un’adolescente dai capelli turchini e prende vita nella casa dello sposo attraverso un ologramma ma anche nei peluches di varie sembianze e dimensioni. Nonostante non sia una persona in carne e ossa vanta una carriera da popstar, con all’attivo diversi concerti nell’intera Asia e featuring di massimo prestigio, tra cui quello con Lady Gaga.
In un post su Instagram, l’uomo, prova evidente di quanto la trama Her sia attuale, aveva postato una serie di scatti del giorno del matrimonio, ricostruendo lo svolgersi degli eventi. Circa 15 anni prima era stato vittima di bullismo sul luogo di lavoro e si era preso un congedo, ma grazie a Hatsune aveva trovato la forza di tornare. Lei lo avrebbe salvato, la amava e si dichiarava davvero felice.
Il giapponese rientra nei cosiddetti fictosessuali, una categoria di persone che provano attrazione verso personaggi di fantasia, spesso attinti dalla cultura pop e manga. L’azienda sviluppatrice dei dispositivi di comunicazione Gatebox ha comunicato di aver emesso quasi 4 mila certificati matrimoniali nel recente periodo. Insomma, una nuova “moda” che sta spopolando soprattutto tra i più giovani, senza alcun rischio per la salute, come sottolinea l’Oms.