Cosa dovete sapere sul Biografilm 2020: 41 film, nuovi talenti, donne e cinema europeo

La rassegna cinematografica bolognese al via il 5 giugno e fino al 15: quest'anno, ad eccezione della chiusura, sarà tutta virtuale.

“Il mondo è differente da quando a gennaio mi sono trasferita a Bologna. Avevamo grandissime speranze. Tutto è cambiato in poco tempo, abbiamo dovuto ripensare il festival completamente”. Leena Pasanen, neo-direttrice finlandese del Biografilm Festival, non nasconde le difficoltà affrontate per organizzare questa edizione inedita del Biografilm, tutta online, ma le sue sono parole piene di soddisfazione e di voglia di ricominciare. “È vero che sentiremo la mancanza della possibilità di incontrarci in sala e di dibattere sui film visti, ma la fruizione digitale delle opere ci permette di ampliare il nostro pubblico, di valicare i confini regionali”.

Dello stesso avviso è anche Mauro Felicori, assessore regionale alla cultura e al paesaggio: “i nuovi mezzi sono omologanti, ma la cultura spesso avversa la novità in modo reazionario e questo non va bene. Io credo che si possano far dialogare la tradizione e l’innovazione. Il prossimo anno sarà il festival più bello che avremo perché ritroveremo le nostre abitudini festivaliere, recupereremo la possibilità di godere del cinema in uno spazio fisico condiviso, ma allo stesso tempo avremo attraversato la frontiera del digitale, ci saremo arricchiti”. “Il festival è dimagrito”, interviene Matteo Lepore, assessore alla cultura di Bologna, a proposito dello snellimento del programma, “ma quando la marea si ritira, restano le cose importanti”. 

Biografilm 2020: nel programma della 16ma edizione nuovi talenti, molte donne e ampia rappresentanza del cinema europeo 

I film sono tutti prenotabili sulla piattaforma MyMovies

Il festival sarà, dunque, online con i film delle varie sezioni disponibili gratuitamente sulla piattaforma MyMovies: per vederli, in lingua originale con sottotitoli italiani, è necessario crearsi un account e prenotare. Naturalmente vi è un limite anche ai posti virtuali e, per assicurarsi la possibilità di vedere il film, occorre procedere tempestivamente alla prenotazione. La visione sarà fruibile nell’arco delle 24 ore successive alla richiesta. I film sono in totale quarantuno, realizzati da registi provenienti da 27 paesi diversi. La presenza di opere prime è molto alta, pari al 37% dei lungometraggi fino a raggiungere il 67% di quelli partecipanti alla competizione internazionale. La presenza di registe donne è significativa e pari al 39% dei filmmaker totali. La maggior parte dei film proviene da cinematografie europee e, per Leena Pasanen, questo dato, insieme all’equilibrio di genere, è motivo di orgoglio: “prendiamo molto seriamente il fatto di raccontare il nostro continente”. 

Per la cerimonia di chiusura si tornerà in sala

L’ultima giornata della kermesse, tradizionalmente dedicata alla consegna dei premi ai film vincitori, avverrà lunedì 15 giugno, nello spazio, questa volta non più virtuale ma fisico, della sala del Popup Cinema Medica Palace, in epoca festivaliera ribattezzato Biografilm Hera Theatre. Un’occasione per festeggiare il ritorno all’esperienza di sala e per presentare in anteprima mondiale, nella sezione Biografilm Art & Music, Gli anni che cantano di Filippo Vendemmiati, film prodotto anche con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, dedicato alla storia de Il Canzoniere delle Lame, gruppo bolognese di musica civile. Biografilm mantiene, inoltre, uno dei suoi appuntamenti più caratterizzanti: quello dell’incontro tra pubblico e autori. In modalità digitale gli spettatori quest’anno potranno incontrare Valentina Pedicini, regista di Faith, Mika Kaurismäki, regista di Master Cheng, Rithy Panh, regista di Irradiated, Sophia Luvarà, regista di Parola d’onore, Iryna Tsilyk, regista di The Earth is Blue as an Orange, Jørgen Leth, regista di I Walk, Francesco Cannavà, regista di Because of My Body, insieme alla protagonista Claudia Muffi, Thomas Balmès, regista di Sing Me a Song, Filippo Vendemmiati, regista di Gli anni che cantano, con la protagonista Janna Carioli, Marcus Vetter, regista di The Forum.