Doctor Strange: il regista è compiaciuto della ripresa del suo stile visivo

Scott Derrickson, che inizialmente doveva dirigere anche il sequel, è stato sostituito da Sam Raimi.

Doctor Strange è apparso recentemente all’interno di Spider-Man: No Way Home

Doctor Strange è uno dei film appartenenti al Marvel Cinematic Universe che ha riscosso maggiore successo in generale. Il titolo è una classica origin story in questo caso del medico Stephen (Benedict Cumberbatch) che dopo un incidente stradale, durante il periodo di riabilitazione, scopre le arti magico e diventa uno stregone potentissimo noto come Stephen Strange. Ebbene, il regista del primo lungometraggio ovvero Scott Derrickson (Ultimatum alla Terra, Black Phone) in un recente tweet direttamente dal suo profilo personale (ripreso da ComicBook) si è detto entusiasta di una cosa che è stata ripresa dal suo film e poi riportata in tutti gli altri lungometraggi dell’MCU.

Ci stiamo riferendo, in particolar modo, allo stile visivo di Doctor Strange, che recentemente è stato usato parecchio all’interno di Spider-Man: No Way Home. Se vedete il film, infatti, potete notare che c’è uno scontro tra Peter Parker (Tom Holland) e proprio Doctor Strange (Benedict Cumberbatch) che avviene tramite l’estetica particolare nominata da Derrickson. In questo caso, il tutto è stato ampiamente giustificato dal fatto che Strange trascina l’Arrampicamuri in una dimensione che, almeno tecnicamente, dovrebbe dare più potere al mago e meno al nostro ospite. In tutto questo, Doctor Strange 2: Nel Multiverso della Follia doveva essere inizialmente diretto, ancora una volta, da Scott Derrickson.

Ci sono stati però dei cambiamenti drastici e alla fine la regia di Doctor Strange 2: Nel Multiverso della Follia è stata affidata a Sam Raimi che qualche anno fa ha realizzato una delle trilogie cinematografiche supereroistiche più apprezzate e acclamate di sempre. Ad ogni modo non vediamo l’ora di scoprire cosa ci riserberà questo film in particolare e a giudicare da quanto abbiamo potuto vedere, sembra rispecchiare in pieno la filosofia visiva di Scott Derrickson.

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