Dafne arriva su RaiPlay. “Non solo un film sulla sindrome di Down”

Dafne non è solo un film sulla sindrome di Down. Ecco quando vedere in TV il film di Federico Pondi con Carolina Rampanti, presentato alla Berlinale 2019.

Dalla Berlinale 2019 in TV, ecco dove vedere Dafne, il film di Federico Pondi

Grazie all’iniziativa La Rai con il Cinema Italiano il film targato Vivo film e Rai Cinema
in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà arriva su RaiPlay a partire dal 2 luglio 2020. Premiato alla Berlinale 2019 col Premio Fipresci, Dafne è diretto da Federico Bondi e vede nel cast Carolina Raspanti, Antonio Piovanelli e Stefania Casini.

Il film racconta il rapporto tra padre e figlia, reso speciale da un dettaglio: la ragazza protagonista (Dafne, interpretata dall’esordiente Carolina Raspanti), è una trentacinquenne affetta dalla sindrome di Down che vive insieme ai genitori, Luigi (Antonio Piovanelli) e Maria (Stefania Casini). La scomparsa della madre genera una rottura negli equilibri familiari, con Luigi che sprofonda nella depressione. Sarà allora proprio Dafne a tirare fuori la sua determinazione e a cercare di aiutare il genitore. Insieme padre e figlia intraprenderanno un cammino in montagna verso il paese natale di Maria e, nel tentativo di guardare avanti, scopriranno molto l’uno dell’altra.

“Non solo un film sulla sindrome di Down”, specificano i produttori, ma “una piccola storia raccontata dal punto di vista unico della sua protagonista, portatrice di quella sindrome. Una giovane donna piena di risorse, pronta ad affrontare il cambiamento con un’incredibile forza”.

Leggi la nostra recensione di Dafne

Il film, che rientra nel progetto LA RAI CON IL CINEMA ITALIANO – Otto film di Rai Cinema in esclusiva su RaiPlay, è prodotto da Marta Donzelli e Gregorio Paonessa con il contributo di MiBAC – Direzione Generale Cinema, realizzato nel Programma Sensi Contemporanei – Toscana per il Cinema, con il sostegno di Regione Lazio e Roma Lazio Film Commission, con il supporto di Unicoop Firenze e Coop Alleanza 3.0, con il patrocinio di AIPD – Associazione Italiana Persone Down e Comitato Siblings Onlus – Fratelli e sorelle di persone con disabilità.

Stando alle dichiarazioni del regista, l’idea di mettere in scena un film come Dafne è venuta per caso, osservando la realtà. Il regista si è lasciato trascinare dentro un mondo sconosciuto, spinto dall’emozione che l’incontro di due individui gli aveva suscitato. Come racconta lui stesso:

Qualche anno fa vidi alla fermata dell’autobus un padre anziano e una figlia con la sindrome di Down che si tenevano per mano. Fermi, in piedi, tra il via vai di macchine e passanti mi apparvero come degli eroi, due sopravvissuti.
Dafne nasce da questa immagine, da questa emozione, la scintilla che mi ha spinto ad approfondire. Sono entrato con curiosità in un mondo che non conoscevo, finché ho avuto la fortuna di incontrare Carolina Raspanti, con cui è nata un’amicizia fondamentale non solo per il film ma anche per la mia vita.

E sottolinea ancora Pondi in merito all’attrice protagonista di Dafne, Carolina Rampanti:

Carolina non subisce la propria diversità ma la accoglie, ci dialoga, vive la sua condizione con matura serenità. In un mondo che obbliga all’efficienza e all’illusorio superamento della sofferenza, esiste ormai anche la pillola per il lutto! Carolina/Dafne ci ricorda di accettare, nei suoi limiti, la condizione in cui ci troviamo e di viverla pienamente. […] Carolina è Dafne. La “realtà” è stata l’ispirazione e il metodo mentre scrivevo e mentre giravo. Non è stata Carolina ad entrare nel film, non ha mai letto una sola pagina della sceneggiatura, è stato il film a piegarsi a lei. Potevo permettermi di tradire il testo originario ma non la fiducia di Carolina, che esigeva rigore, rispetto, ascolto. Tutti stimoli per tentare di restituire dignità alla sua storia, al suo sguardo e a quella stretta di mano alla fermata dell’autobus.

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