Chiara Ferragni è indagata per truffa anche per uova di Pasqua e bambola Trudi

L'influencer sempre più nei guai con altri due episodi controversi che sono stati contestati dalla Procura.

Chiara Ferragni è una nota influencer, imprenditrice, modella, blogger e designer italiana, nata in particolare a Cremona il 7 maggio 1987. Parliamo di una delle figure più controverse, probabilmente, del nostro paese: una ragazza che, molto giovane, ha fondato il suo personale Blog e, dopo tanta fatica e dedizione, ha trasformato tale impegno in un business, arrivando poi a diventare amministratrice delegata e fondatrice di due aziende ampiamente redditizie ovvero TBS Crew srl e Chiara Ferragni Brand. Un personaggio dal grande impatto mediatico, con tantissimi follower su Instagram e sugli altri social che è diventata una figura davvero molto importante, interallacciando dei rapporti con tutto il mondo.

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Tutto questo grande mito, però, di recente è ampiamente crollato nel momento in cui L’Antitrust ha indagato su alcune strategie commerciali sospette da parte di Chiara Ferragni, specialmente nel contratto che l’ha legata a Balocco per il lancio di una linea di pandoro esclusivi, i Pink Christmas, che dovevano prevedere una percentuale, per ogni acquisto, data in beneficenza. Peccato che è stata la sola Balocco a fare una donazione, all’inizio, come previsto, mentre la Ferragni non ha donato nulla. Mentre è stata segnata nel registro degli indagati per Truffa aggravata ecco che, come riporta TGCOM24, la situazione potrebbe peggiorare.

Sono quindi stati portati all’attenzione anche gli altri due casi, ossia quello delle uova di cioccolato e quello della bambola, chiamata in realtà “Mascotte Chiara Ferragni”, prodotta in collaborazione con Trudi, l’azienda friulana acquisita nel 2019 dalla Giochi Preziosi, con sede legale a Milano, e per i quali inizialmente l’ipotesi di reato era frode in commercio, poi diventata truffa aggravata. La parola passa ora al sostituto procuratore generale della Suprema Corte, posto che l’unica Procura ad aver sollevato la questione di competenza chiedendo gli atti relativi al pandoro è quella di Cuneo.

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Fonte: TGCOM24