Chi è Cooper Hoffman? Biografia, carriera e vita privata del figlio di Philip Seymour, al cinema con Licorice Pizza

Cooper Hoffman ha deciso di percorrere la stessa carriera del genitore nel cinema.

Con la performance di debutto Cooper Hoffman ha riscosso ampi consensi

Sulle orme del padre, Cooper Hoffman ha compiuto l’ingresso nel cinema con un ruolo in Licorice Pizza da Paul Thomas Anderson. Nato il 20 marzo 2003 dalla storia tra il premio Oscar Philipp Seymour Hoffman e la costumista Mimi O’Donnell, ha subito conquistato il favore della critica, venendo nominato, tra gli altri riconoscimenti, per il Golden Globe Award for Best Actor – Motion Picture Musical or Comedy. Alla prima esperienza sul grande schermo ha avuto il privilegio di lavorare con professionisti della caratura di Bradley Cooper e della cantautrice Alam Haim della band Haim.

Hoffman Cooper

Cooper Hoffman interpreta Gary Valentine, una matricola del liceo che si innamora di Alana. Il personaggio è basato sul produttore ed ex enfant prodige della recitazione Gary Goetzman. La notizia è stata commovente per i fan del compianto Philip Seymour Hoffman, avendo egli collaborato in molteplici occasioni con il cineasta Paul Thomas Anderson in pellicole come The Master, Magnolia, Ubriaco d’amore, Boogie Nights – L’altra Hollywood e Sydney.

In un’intervista rilasciata a Vogue, O’Donnell ha raccontato il momento della nascita di Cooper Hoffman, fratello maggiore di Tallulah e Willa. La mattina presto ha avuto il travaglio, proseguito per 40 ore prima che i medici eseguissero un taglio cesareo. Non appena venne alla luce, il dottore lo porse a un felicissimo Phil. Che, indossando il camice, cercò di mostrarlo alle loro famiglie.

L’ostetrica dovette fermarlo e spiegargli che non gli era consentito uscire dalla sala operatoria con un neonato in braccio. Era così felice e orgoglioso che non vedeva l’ora di “svelarlo al mondo”.

Licorice Pizza Cooper Hoffman

Dopo la morte di Hoffman, la CNN ha rivelato un suo desiderio, contenuto nel testamento: che Cooper vivesse a Manhattan, o in altre grandi città, se O’Donnell non avesse voluto. Lo scopo era di esporlo alla cultura, alle arti e all’architettura. Una particolare sensibilità effettivamente ereditata dal ragazzo.

Leggi anche Valeria Marini e la rivelazione shock: “a quindici anni mia madre mi fece abortire a mia insaputa”