Catherine Spaak e la malattia per cui ha rischiato di morire: “non provo nessuna vergogna a parlarne”

Catherine Spaak, attrice, conduttrice e cantante, ha raccontato un drammatico episodio legato a un suo grave problema di salute.

Catherine Spaak, classe 1945, attrice, conduttrice e ballerina francese molto conosciuta e diventata famosa in Italia, è stata una vera e propria star cinematografica tra gli anni ’60 e ’70, sperimentando anche la carriera di cantante con buoni riscontri. Figlia d’arte, di madre attrice e padre sceneggiatore, ricoprì il suo primo ruolo a soli 14 anni, recitando l’anno successivo nel film italiano Dolci inganni che la portò a recitare in acclamate pellicole come Il sorpasso, La noia, La calda vita, La bugiarda e La voglia matta. Collaborando con Sergio Sollima, Luigi Comencini, Mario Monicelli, Dario Argento, Steno, Alberto Sordi e Dino Risi, la popolarità di Katherine Spaak l’ha condotta, per un breve tempo, anche a Hollywood. Lavorando anche come giornalista e conduttrice televisiva di programmi come Forum e Buona domenica, la Spaak, ha raccontato, durante un’intervista di Storie italiane di Rai 1, un drammatico episodio che l’ha costretta a fare i conti con un grave problema di salute.

Catherine Spaak e il drammatico racconto della malattia

Catherine Spaak - cinematographe.it

Catherine Spaak nel 1962

Catherine Spaak è stata colpita da un’emorragia cerebrale e ha rischiato di morire. “Uno si sveglia la mattina e ha delle cose da fare, come tutti voi, e poi si risveglia in un letto d’ospedale e si chiede perché si trovi lì con i medici“, ha dichiarato l’attrice. Mostrando gratitudine a tutti coloro che l’hanno aiutata e assistita molto durante il lungo periodo di riabilitazione, Catherine Spaak ha più volte sottolineato come non provasse nessuna vergogna a parlare di questo drammatico episodio. “Tante persone che hanno problemi di salute tendono a nasconderlo. Sei mesi fa ho avuto un’emorragia cerebrale e, successivamente, delle crisi epilettiche dovute alla cicatrice. Un’emorragia non fa piacere a nessuno, ma oggi sono qui con il sorriso, con la capacità di ragionare e di parlare. Voglio che alle persone, arrivi un messaggio: se siamo malati, non dobbiamo vergognarci”, ha concluso.

 

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