Captain America: Civil War, Kevin Feige si è opposto al film

Il film è uscito nelle sale nel 2016.

Captain America: Civil War ha rappresentato un importante momento nella costruzione del Marvel Cinematic Universe. Lo scontro tra Captain America e Iron Man ha posto le basi per il culmine della Fase 3 dell’MCU. Originariamente, però, il film doveva essere molto diverso da come poi è apparso al cinema. Per colpa di chi? Di Kevin Feige, naturalmente. Lo ha raccontato Nate Moore, che ha prodotto molti degli ultimi film e delle ultime serie televisive Marvel, durante il The Town Podcast. Potete leggere le sue parole direttamente qui sotto.

Che cosa doveva raccontare in origine Captain America: Civil War?

captain america: civil war cinematographe.it

Stavamo sviluppando Captain America 3 e stava venendo un bel lavoro. Winter Soldier [il secondo capitolo] aveva funzionato, le persone ci seguivano, erano interessate e noi stavamo discutendo del film e sapevamo che dovevamo ovviamente risolvere la storyline del Soldato d’Inverno. Volevamo che Cap e Bucky si riunissero. E volevamo usare Zemo [il personaggio interpretato da Daniel Brühl]. Che bel personaggio. Sai, lui è chiaramente un classico cattivo di Captain America. Stavamo costruendo il film attorno a un MacGuffin che riguardava Madbomb che quando esplode spinge persone normali a cominciare a combattere l’una contro l’altra. Un lavoro onestamente simile a quanto hanno fatto con Kingsman“.

Era figo, era solido, aveva l’elemento politico e tutto quanto e Kevin Feige era tipo: ‘Ragazzi, non è un’idea sufficiente’. E noi volevamo scrivere una bozza per dimostrargli il contrario. E mentre lo stavamo facendo, lui mi tira dentro il suo ufficio e mi dice: ‘Sai, credo che dovremmo provare a fare Civil War‘. E io: ‘Kevin, ci mancano metà delle cose che ci sono in Civil War. Non abbiamo i New Warriors, non abbiamo… Ecco tutte le ragioni per cui non possiamo farlo’. E lui: ‘Vai a casa, leggilo e parliamone’. Per cui quella sera sono andato a casa e l’ho letto. L’ho riletto, in realtà, visto che l’avevo già letto e c’erano un sacco di cose che non avevamo“. Ma, come spesso accade, Feige alla fine ha avuto ragione.

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