By the time it gets dark: il film vincitore del Lucca Film Festival in corsa per l’Oscar

Il film vincitore del Lucca Film Festival rappresenterà la Tailandia nelle corsa per l'Oscar al Miglior Film Straniero

La Thailandia ha selezionato il dramma By the time it gets dark per rappresentare la nazione nella categoria Miglior Film Straniero degli Academy Award, più conosciuti come Oscar. Col titolo originale Dao Khanong, il film è diretto dalla sceneggiatrice-produttrice e regista Anocha Suwichakornpong, che ha precedentemente diretto Mundane Story ed è stata produttrice del dramma sull’omossessualità How to Win At Checkers Every Time.

Ispirato in parte al massacro di studentesse dell’Università Thamassat del 1976, perpetrato da forze paramilitari di destra e di governo, By the time it gets dark unisce elementi di finzione ad elementi classici più ampi della storia thailandese. Nella pellicola, un regista cercherà di fare un film sul massacro, aiutato dalla sua musa, una studentessa attivista negli anni ’70. Altre storie, che si collegano debolmente, coinvolgono una cameriera che cambia per sempre lavoro, un attore e un’attrice.

By the time it gets dark ha avuto la sua prima mondiale in concorso lo scorso anno al Festival di Locarno e ha proseguito il suo viaggio con partecipazioni ad Osaka e Rotterdam. Ha inoltre conquistato un trio di premi alla National Film Association Awards, tra cui miglior film, la migliore regia e la miglior montaggio. Il film ha vinto l’ultima edizione del Lucca Film Festival.

La decisione di portare la pellicola in competizione per l’ Oscar è stata annunciata dalla National Federation of Motion Picture and Contents Associations.

By the time it gets dark si scompone in tanti frammenti partendo da un evento storico che ha sconvolto la Thailandia nel 1976, quando la polizia e un gruppo militare di estrema destra massacrarono dei giovani studenti all’università di Thammasat. Una regista decide di dirigere un film su una donna che guidò i movimenti studenteschi che protestarono proprio in quegli anni. Queste due donne si trovano a convivere assieme in una casa immersa in un ambiente bucolico estasiante. Mentre la regista pone le sue domande e comincia a conoscere la donna, la storia procede attraverso quello che sembra essere il passato della giovane attivista ai tempi dell’università, con la polizia che minaccia i ragazzi, le riunioni tra studenti, i manifesti appesi come protesta al rettore. CONTINUA A LEGGERE LA NOSTRA RECENSIONE