Bryan Singer pagherà $150,000 per risolvere l’accusa di stupro

Per risolvere le accuse di stupro mosse contro di lui da Cesar Sanchez-Guzman, il regista di Bohemian Rhapsody, Bryan Singer, pagherà $150,000.

Nonostante abbia negato qualsiasi crimine, Bryan Singer pagherà $150,000 per risolvere l’accusa di stupro

Cesar Sanchez-Guzman, in una causa intentata nel Dicembre 2017, disse che Bryan Singer lo molestò sessualmernte durante un party a Seattle su uno yatch nel 2003, quando Sanchez-Guzman aveva 17 anni. L’accordo è stato annunciato mercoledì 12 giugno.

Il signor Singer ha addirittura negato di conoscere questo individuo, figuriamoci aver interagito con lui più di 15 anni fa” ha precisato l’avvocato di Singer, Andrew Brettler, in una dichiarazione.

Sanchez-Guzman ha dichiarato bancarotta nel 2014 e il caso è stato dimesso. I creditori di Sanchez-Guzman hanno riaperto il caso nel 2018, sulla base del fatto che il suo reclamo contro Singer non era stato elencato tra i suoi beni, e che, dunque, qualsiasi ricavo doveva essere disponibile per i suoi creditori.

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In un dossier di mercoledì 12 giugno, l’avvocato Rory C. Livesey, che rappresenta i creditori, ha detto che riceveranno un po’ meno di $61,000. Qualsiasi residuo – dopo che i $61,000 e i costi legali saranno coperti – andrà a Sanchez-Guzman. Livesey ha detto che il debito includeva anche i prestiti studenteschi.

Livesey ha continuato dicendo che “non c’era alcuna prova a supporto dell’accusa che Singer avesse mai partecipato a una festa su uno yatch con Guzman – qualcosa che Singer nega che sia mai avvenuta“.

Il contenzioso risolverà la causa di Sanchez-Guzman contro Singer. Uno degli avvocati di Sanchez-Guzman non ha immediatamente risposto alla richiesta di commenti.

In una dichiarazione, l’avvocato di Singer, Andrew Brettler, ha detto che il regista continua a ribadire la sua innocenza: “La decisione di risolvere la questione con i creditori era puramente commerciale, dato che i costi della causa superavano l’importo richiesto dagli amministratori fiduciari per pagare i creditori a cui dovevano dei soldi quando il debitore proclamò bancarotta