Black Panther: Chadwick Boseman nei ricordi di Angela Basset

L'attrice parla del suo collega in modo davvero meraviglioso e commovente.

Black Panther è certamente stato uno dei più grandi successi del MCU, non solo in termini di incassi ma soprattutto per il significato intrinseco del messaggio che ha veicolato

In Black Panther infatti ritroviamo tutto ciò che Stan Lee aveva sperato di regalare al pubblico di colore perché si sentisse rappresentato. Nei desideri del compianto creatore di tanti personaggi della Casa delle Idee infatti, c’è sempre stata l’inclusione e l’abbattimento delle differenze sociali. Nelle pagine dei fumetti, tanto per dirne una, Stan Lee è stato il primo ad introdurre nella rappresentazione di sfondo delle persone non protagoniste della storia, personaggi di colore. Questo l’ha fatto in un periodo in cui c’era ancora tantissima disparità razziale negli USA (e non solo lì).

Tuttavia, creando Black Panther, Stan Lee ha voluto dare di più: ha provato a regalare ai ragazzini amanti dei fumetti (a quelli di colore nello specifico), qualcuno con il quale potersi identificare. E, per la prima volta in assoluto nella storia dei fumetti, il personaggio del quale si parla non è solamente un super eroe, è un Re. Il Re del paese (seppur fittizio), più tecnologicamente avanzato del mondo, Wakanda. Ed è una tra le persone pià intelligenti del pianeta. Una delle otto persone più intelligenti del pianeta in cui sono ambientate le storie della Marvel, per la precisione. Infine – e non è un tratto da poco per questo tipo di personaggio – Pantera Nera è ricchissimo e la sua è una ricchezza prodigiosamente vasta. Il suo popolo è avanzatissimo come anche la cultura di Wakanda. Un eroe che è un esempio di moralità, saggezza, benevolenza, apertura mentale e tutte le buone qualità che tutti hanno sempre accostato solamente agli uomini bianchi sono adesso, all’ennesima potenza, rappresentate da un uomo di colore. E chi meglio di Chadwick Boseman poteva interpretare il ruolo di T’Challa? Adesso che ci ha lasciati sembra molto facile elogiare le sue doti dentro e fuori dal set ma va fatto comunque, perché abbiamo perso non solo un grande talento a causa del cancro: abbiamo perso soprattutto un uomo buono, dai profondi valori morali. Ecco le parole di Angela Basset pronunciate nel corso di un’intervista con BuzzFeed:

È bello che tu sia riconosciuta come Regina Madre di Wakanda in paesi di tutto il mondo. Qual è stato uno dei tuoi ricordi preferiti del set di Black Panther?

Warrior Falls! Hanno costruito questo incredibile disegno di montagne e tre cascate e c’erano i tamburi che suonavano. Ci sono Chadwick [Boseman] e Michael B. [Jordan], Forest [Whitaker], Lupita [Nyong’o] e Daniel [Kaluuya], Letitia [Wright], io e un cast di gente di colore vestita con dei colori splendidi e ci rilassavamo e cantavamo e ballavamo tutto il giorno parlando e rilassandoci. Giravamo 10 ore al giorno e c’è molta attesa sui set dei film di solito. Invece non ero mai stata in un set dove sembrava di essere sempre ad una festa tutto il giorno, per dieci ore di fila. C’era amore tutto intorno. Oh Dio, e così tanta anima! Tanta anima.

Qual è uno dei tuoi ricordi più belli del lavoro con Chadwick?

Devo dire che il mio ricordo più affettuoso di Chadwick è di quando era seduto nel nostro spazio comune per il trucco e l’acconciatura sul set di Black Panther. Mi piaceva molto ogni mattina guardarlo mentre si preparava per la giornata. Chadwick ha sempre mostrato un profondo impegno. Erano le piccole cose che risuonavano di più, come quando lavorava sul suo accento, fino al punto di chiamare un amico o un consulente in Africa. Ha lavorato 24 ore su 24 per assicurarsi di aver consegnato al mondo una bella storia, significativa. Perché aveva pienamente capito cosa significava Black Panther, non solo per lui ma per tutti noi, per le persone di colore nei film.