Avete visto la figlia di Luca Ward? Anche lei è doppiatrice e l’omaggio del papà su Instagram è pieno d’amore
Si chiama Guendalina e con un papà come Luca Ward non poteva non avere una voce bellissima.
L’attore e doppiatore Luca Ward, oltre alla sua bellissima voce, ha lasciato al pubblico anche una bellissima figlia che – come tutta la famiglia Ward e così come sua mamma Claudia Razzi – ha reso la sua voce uno strumento d’arte, diventando anch’ella una doppiatrice. Si chiama Guendalina Ward ed è nata il 18 ottobre del 1982, dall’unione di Luca Ward e Claudia Razzi, separati dopo venticinque anni di matrimonio.
Guendalina ha seguito le orme del papà e della mamma, iniziando a lavorare nel mondo del doppiaggio, dando la propria voce a personaggi di film, serie tv, film d’animazione e cartoni animati. Potreste riconoscerla in L’incredibile storia di Winter il delfino (nel quale doppia Austin Highsmith), Ad Astra (nel quale doppia Natasha Lyonne), Hunter killer – Caccia negli abissi (nel quale doppia Linda Cardellini), Giochi di potere (nel quale doppia Rachel Wilson), The day after tomorrow – l’alba del giorno dopo (nel quale doppia Karen Glave), Sulle ali dell’avventura (nel quale doppia Lilou Fogli) e The Bourne Supremacy (nel quale doppia Oksana Akinshina).
Visualizza questo post su Instagram
Luca Ward non si è mai risparmiato di parlare di sua figlia, che ama più della sua stessa vita, dimostrando molto spesso il suo amore incondizionato anche sul suo account Instagram, con dei bellissimi scatti di Guendalina. I due hanno un bellissimo rapporto, così come ha spiegato Luca in una delle puntate di Formato famiglia su Radio Uno: “Io e mia figlia abbiamo sempre parlato tanto della sua adolescenza e della sua infanzia. Abbiamo sempre condiviso tutto”. Anche Guendalina – durante molte delle sue interviste – ha parlato del suo papà, dicendo: “Per me sarà sempre un gladiatore. Era il mio gladiatore. È il mio portaerei e lo sarà sempre. Gli voglio dire che gli voglio bene perché è una cosa che faccio veramente poco, anzi quasi mai”.