Avengers: Endgame, Hayley Atwell spiega perché ha adorato l’epilogo dedicato a Cap

Il cinecomic, che ha concluso le prime tre Fasi del Marvel Cinematic Universe, ha chiuso anche la storyline di Iron Man, interpretato da Robert Downey Jr.

Avengers: Endgame è sicuramente uno dei film Marvel più interessanti, visto e considerato l’incredibile eco e risonanza che si è portato dietro. Il progetto, diretto dai fratelli Anthony e Joe Russo (già dietro Captain America: The Winter Soldier e Captain America: Civil War) è il vero e proprio sequel di Avengers: Infinity War (2018) dove in realtà sono poste le basi per questo film. In questo lungometraggio vediamo gli eroi più potenti della Terra trovare un modo per riportare in vita metà della popolazione polverizzata dallo schiocco di dita di Thanos (Josh Brolin), presentando tra l’altro un finale per due personaggi principali dell’MCU ovvero Tony Stark/Iron Man (con il volto di Robert Downey Jr.) e Steve Rogers/Captain America (interpretato da Chris Evans).

Avengers: Endgame è arrivato nelle sale italiane il 24 aprile 2019

Avengers: Endgame - Cinematographe

Nell’epilogo di Avengers: Endgame riservato proprio al supereroe a stelle e strisce vediamo il personaggio tornare indietro nel tempo e ricongiungersi con la sua amata Peggy Carter (incarnata da Hayley Atwell) che, dopo quanto accaduto in Captain America – Il primo vendicatore (2011), ha vissuto un’intera esistenza pensando sempre al suo amato. Ciò, secondo alcuni fan, va in controtendenza con quanto visto all’interno della miniserie Agent Carter, dove vediamo ovviamente la combattente proseguire la sua vita senza Cap.

Detto questo, in una recente intervista di Hayley Atwell durante il podcast Happy Sad Confused (via Heroic Hollywood) in realtà l’attrice ha spiegato di aver amato alla follia il finale riservato a Captain America in Avengers: Endgame, lasciandosi trascinare dalle emozioni e sentimenti.

“Non volevano che bussasse alla porta e lei rispondesse e la sua reazione, perché sembra essere ovvio ma molto letterale. Ma c’è qualcosa per me quando lo guardo adesso, più evocativo dal fatto che vedi solo la porta aperta. La canzone sta già suonando. È come se avessero quel momento iniziale alla porta solo per se stessi. E quindi il modo in cui vive nell’immaginazione del pubblico è che riescono a riempire l’emozione di quello da soli, piuttosto che vedere Peggy provare quell’emozione. E poi entri e loro sono già – si sono già trovati e sembra che tu sia solo – è una sorta di scoperta voyeuristica di entrambi insieme, che pensavo fosse stata fatta in modo così sensibile.”

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