Angela Lansbury e l’intervista al New York Times da pubblicare solo dopo la sua morte: “ero troppo brava come attrice” [VIDEO]
Angela Lansbury ha rilasciato, ben dodici anni fa, un'intervista con la precisa istruzione di pubblicarla solo dopo la sua morte.
La leggendaria ed iconica Angela Lansbury si è spenta lo scorso 11 ottobre, a cinque giorni dal suo 97° compleanno. Da quel momento sono affiorati sui social ricordi, aneddoti, messaggi d’affetto e memoriali sulla sua lunga e prolifica carriera. L’attrice, però, da grande star qual è sempre stata, aveva deciso di voler dire la sua anche sulla sua morte. E così il suo ritratto postumo viene arricchito da un’esclusiva intervista rilasciata da lei stessa al New York Times, ben dodici anni fa, nel 2010. Il motivo per il quale la preziosa testimonianza è rimasta “nascosta” per tutto questo tempo è presto detto: Angela Lansbury aveva dichiaratamente espresso la volontà di rendere note le sue dichiarazioni solamente dopo la sua morte.
Angela Lansbury ricorda la sua straordinaria carriera
Con un post su Twitter il New York Times ha quindi svelato al mondo l’intervista occultata nei suoi archivi: “Ha parlato con noi con la consapevolezza che l’intervista sarebbe stata pubblicata solo dopo la sua morte”. Pubblicato già l’11 ottobre, il post contiene il link per accedere al video completo, nel quale Angela Lansbury parla apertamente del suo ruolo di attrice e della considerazione che aveva di se stessa e del suo lavoro: “Ero troppo brava come attrice. Ero principalmente un’attrice e non un bel viso”. L’attrice ha poi ripercorso la sua lunga carriera, fatta non solo de La Signora in giallo (Murder, She Wrote). Durato sette decenni, il percorso artistico di Angela Lansbury è stato costellato da sei Tony Award e da tre candidature all’Oscar – nel 1944 per Angoscia (Gaslight), nel 1946 per Il ritratto di Dorian Gray e nel 1963 per Va’ e uccidi (The Manchurian Candidate) -. Le mancata vittoria non è però divenuta un cruccio per la star – che comunque ottenuto un Oscar alla carriera nel 2014: “Possedere un Academy Award troppo presto è un deterrente perché non sai cosa fare dopo”.
Ed è proprio il ruolo della signora Iselin in Va’ e uccidi quello a cui Lansbury pensa quando le viene chiesto quale sia “il grande, grande ruolo della sua carriera“: “Sarò per sempre grata di aver avuto la possibilità di farlo”. Due anni dopo, nel 1966, la vittoria del primo Tony Award per il ruolo in Mame: “Ho dovuto assumere una parvenza di celebrità. Era tutto incentrato sul glamour e il glamour non era qualcosa a cui mi ero permessa di essere associata”. Consideratasi sempre un’attrice caratterista, l’attrice ha poi ricordato con affetto il periodo de La signora in giallo, in quanto Jessica Fletcher è il personaggio a cui è più legata: “Jessica Fletcher è più vicina al tipo di donna che avrei potuto essere se non fossi stata un’attrice”. Una carriera costellata di grandi successi, della quale l’eredità che la stessa Lansbury voleva lasciare è però molto semplice: “Attraverso la mia recitazione spero che le persone possano uscire dalla propria vita ed essere trasportate in altre aree che altrimenti non avrebbero mai vissuto. La vita è così difficile per così tante persone.”