Cos’è l’afasia? Cause, sintomi e cura della grave malattia cerebrale che ha colpito Bruce Willis 

Dalle cause ai sintomi, fino ai trattamenti: ecco tutto quanto bisogna sapere sull’afasia, il disturbo che ha colpito Bruce Willis.  

Attraverso un post sui social i familiari di Bruce Willis hanno reso noto che il celebre divo di Hollywood dovrà ritirarsi dalla recitazione per afasia, un disturbo linguistico che mette a repentaglio la capacità di esprimersi verbalmente, comprendere, leggere e scrivere.

Ai fan di Willis si è rivolta la moglie, Emma Heming. L’attore ha avuto alcune complicazioni di salute e gli è stata da poco diagnosticata l’afasia, che ne sta influenzando le abilità cognitive. Di conseguenza, dopo una attenta riflessione, Bruce si sta allontanando dagli impegni sul set, che hanno significato davvero tanto per lui.

Cos’è l’afasia, la malattia che ha colpito Bruce Willis

Il giustiziere della notte, cinematographe

Secondo il National institute of health statunitense, l’afasia consiste in un disturbo acquisito derivato da un danno alle aree cerebrali responsabili del linguaggio, normalmente presenti sul lato sinistro del cervello. Di frequente si manifesta all’improvviso, specialmente se la lesione è provocata da un ictus (in circa l’85 per cento dei casi) o un trauma cranico. Tuttavia, il progredire può anche avviene lentamente, dettato da malattie neurologiche progressive (come il morbo di Alzheimer), tumori al cervello o infezioni cerebrali.

Come effetto dell’afasia, chi ne è affetto riesce ad articolare normalmente i propri pensieri, fa fatica a comprendere ciò che comunicano le altre persone, a esprimersi verbalmente, a leggere e a scrivere. Sulla base delle zone specifiche colpite, alcuni componenti del linguaggio possono risultare maggiormente compromesse rispetto ad altre. La situazione bisogna valutarla in base al caso. Difatti, l’afasia tende a emergere in forme parecchio differenti tra di loro; oltre a quanto abbiamo sopra riportato, le difficoltà si possono manifestare nel ricorso a singoli termini, nel sbagliare la costruzione grammaticale di una frase oppure nel produrre male i suoni delle parole.

In aggiunta, c’è il rischio che si presentino pure ulteriori disturbi quali la disfagia (difficoltà a deglutire), l’aprassia (difficoltà a muovere i muscoli della bocca nel modo corretto per formulare le parole) e la disartria (la difficoltà nel controllare i muscoli addetti a parlare).

Molto spesso capita che le persone con afasia, seppur in parte, migliorino nel linguaggio e nelle capacità comunicative dopo la lesione cerebrale, pure senza alcun trattamento. Ciò per via della qualità intrinseca del cervello di riprendersi dai danni subiti. Successivamente a un recupero iniziale, comunque, i disturbi possono persistere. In tali circostanze è necessario seguire un trattamento riabilitativo.

La terapia può essere sia individuale sia in piccoli gruppi, principalmente mediante esercizi di logopedia. Ciò aiuta ad utilizzare le rimanenti capacità linguistiche, ripristinare quelle perse il più possibile e ad apprendere modi alternativi di comunicare (come immagini, gesti o dispositivi elettronici).

Bruce Willis - Cinematographe.it

Analogamente alla manifestazione del disturbo dell’afasia, pure i margini di miglioramento variano da caso a caso. Sulle condizioni del paziente incidono tutta una serie di fattori quali la causa della lesione cerebrale, l’area del cervello danneggiata e la sua estensione, l’età e lo stato di salute. A ogni modo, diversi studi hanno dimostrato che per tanti anni le capacità linguistiche e comunicative possono continuare a segnalare progressi.

Addirittura, in taluni casi viene registrata nuova attività cerebrale nelle zone colpite. Infine, possono influenzare in misura significativa l’efficacia del trattamento la socialità e coinvolgimento della famiglia. Ciò assume un ruolo fondamentale nel recupero di fiducia e autostima, così come nei progressi sotto la sfera comunicativa.

Leggi anche Sylvester Stallone ricorda il lungo viaggio fatto con Bruce Willis