Too Old to Die Young: la giustizia secondo Nicolas Winding Refn

Too Old to Die Young scritta da Nicolas Winding Refn e Ed Brubaker, la serie ha come punto nevralgico un altro tema caro a Refn: la giustizia. Una giustizia che ancora una volta non ha niente a che fare con la legalità.

Prima di proseguire la lettura vi avvisiamo che l’articolo contiene spoiler sulla serie Too Old to Die Young di Nicolas Winding Refn.

Nicolas Winding Refn ha di nuovo spiazzato tutti con la serie Amazon Too Old to Die Young, dieci folli episodi che esplorano di nuovo l’universo della violenza rappresentata con la sua inconfondibile e affascinante estetica. Scritta dallo stesso regista ed Ed Brubaker, la serie ha come punto nevralgico un altro tema caro a Refn: la giustizia. Una giustizia che ancora una volta non ha niente a che fare con la legalità. Le forze dell’ordine sono spesso corrotte e colluse con la criminalità organizzata e appaiono nella serie come degli idioti con il distintivo, fascisti, incompetenti, specchio inquietante dell’America di Donald Trump. La giustizia, che in alcuni momenti si tramuta in cieca vendetta, nella serie è incarnata da alcuni personaggi, acquisendo, così, significati diversi, dai tratti in comune con i protagonisti dei film del regista danese.

Too Old to Die Young – La giustizia divina

Diana (Jena Malone) e Yaritza (Cristina Rodlo), contro le costanti e ingiuste accuse di misogina rivolte a Nicolas Winding Refn, sono i personaggi più affascinati e significativi di tutta la serie. Due giustiziere mosse entrambe da uno scopo superiore i quali delitti che mettono in atto assumono una valenza catartica: una violenza socialmente inaccettabile ma sacrosanta per il lato irrazionale e ferino di ognuno. Entrambe, infatti, vendicano le vittime di abusi sessuali ma il loro modus operandi è decisamente diverso.

Too Old to Die Young, cinematographe.it

Too Old To Die Young: il ruolo della musica nella serie di Nicolas Winding Refn

Diana, ufficialmente assistente alle vittime di crimini violenti presso l’Ufficio del Procuratore distrettuale della contea di Los Angeles, è in realtà una placida medium new age dalle visioni spaventose che si serve dell’ex dell’FBI Viggo (John Hawkes) per eliminare stupratori e pedofili rimasti impuniti: dove la legge fallisce arriva la giustizia silenziosa e poi impetuosa della dolce e spirituale Diana.

La misteriosa e impassibile Yaritza, invece, venuta dal deserto, moglie di Jesus, boss di un cartello messicano, è in realtà la Sacerdotessa della Morte: impregnata dal fascino mistico della cultura messicana, con i suoi Tarocchi e la sua “aura divina” incute da subito grande timore. La Sacerdotessa, apparentemente complice dei traffici del marito, invece,  armata di una pistola tempestata di diamanti e con la figura dell’Appeso disegnata sull’impugnatura, uccide a sangue freddo sfruttatori e clienti di giovani e indifese prostitute. Non è un caso la figura dell’Appeso: nei Tarocchi, infatti, la carta simboleggia un sacrificio da sopportare per raggiungere un obiettivo importante. È quello che fa Yaritza assistendo all’inizio stoicamente alle violenze ai danni di queste donne per scatenare in seguito la sua furia vendicatrice. Per questo diventerà una leggenda, decantata nelle canzoni popolari, portatrice di morte “giusta”. “Io sono la Sacerdotessa della Morte, il seme della distruzione, nata dal deserto infuocato, una macchina di puro sterminio che elimina tutto il male dall’universo”.

Too Old To Die Young – Nicolas Winding Refn spiega come vedere la sua serie tv

Too Old to Die Young, cinematographe.it

Le figure di queste due donne apparentemente così distanti presentano dei tratti in comune con Chang di Solo Dio perdona, film del 2013 di Refn: un “Dio” senza pietà né misericordia, come nella legge coranica e nell’Antico Testamento. In questo senso Yaritza si avvicina maggiormente a questo personaggio: una “divinità” che infligge i suoi giusti castighi e alla quale nessuno può ribellarsi.

Too Old to Die Young – Giustizia come espiazione

L’attore statunitense Miles Teller interpreta il giovane vicesceriffo della Contea di Los Angeles Martin Jones: corrotto, nel libro paga di un’organizzazione criminale, responsabile e testimone di atroci delitti, presto la sua natura da buon giustiziere verrà fuori. Ovviamente sempre alla maniera violenta di Nicolas Winding Refn. Il ragazzo si rende conto che non può più uccidere per soldi e la sua missione diventa quella di eliminare senza pietà loschi e crudeli individui: come nell’episodio 5 quando raggiunge Albuquerque per punire due sadici fratelli pornografi che realizzano video che ritraggono veri stupri. La sua indole calma e misurata esplode all’improvviso in una furia indicibile facendo saltare teste e liberando malcapitate ragazze, dandosi anche a rocamboleschi inseguimenti in auto. In questo senso molti lati della personalità di Martin e il suo modo di agire ricordano il Driver (Ryan Gosling) di Drive, film cult del 2011 del regista: apparentemente imperturbabile e innocuo, Martin, dall’aspetto anonimo, si rivela invece un vendicatore (quasi) infallibile e un pilota provetto. Il suo appare un modo per espiare con il sangue i suoi peccati, squarciare con la violenza quell’universo oscuro che lo aveva inghiottito per una giusta causa.

Too Old to Die Young, cinematographe.it

A far emergere questa sete di giustizia è l’altrettanto criptico Viggo, braccio destro della medium Diana. Viggo, un tempo nell’FBI, dopo aver perso un occhio in seguito a una pallottola in testa ha ricevuto il dono di vedere oltre. Come la divinità Odino dell’antica religione nordica che per acquistare la suprema sapienza magica dà in cambio un occhio. Nello stesso modo Viggo dopo la tragedia capisce che “quando il mondo va a pezzi qualcuno deve farsi avanti e proteggere l’innocenza”. Anche lui abbandona una vita senza scopo per un bene superiore. È facile rivedere in lui One – Eye (Masd Mikkelsen) l’oscuro protagonista di Valhalla Rising del 2009: un enigma, forse anche lui un “dio” vendicatore (come sopra Yaritza) reincarnatosi in un uomo. Come One- Eye Viggo utilizza la violenza per redimere gli uomini dal peccato, non c’è compassione per lui per esseri malvagi che intaccano la purezza e la bellezza del mondo, la loro espiazione è la morte.

Viggo e Martin appaiono, così, come due eroi dal profondo lato oscuro, un lato  paradossalmente umano.

Too Old to Die Young – Giustizia privata

Il personaggio di Jesus (Augusto Aguilera) è colui che innesca come un domino la spirale di violenza e vendetta in Too Old to Die Young. La bellissima e conturbante madre Magdalena, boss di un cartello in  Messico, è stata brutalmente assassinata da un poliziotto. L’amore incondizionato del ragazzo verso la madre si rivela essere una vera e propria ossessione quando si scopre che con lei aveva un rapporto incestuoso. Rapporto che fa rivivere grazie alla moglie Yaritza, molto simile fisicamente a Magdalena: i due si lasciano andare a incontri sessuali sadomaso che raggiungono l’apice della perversione nel momento in cui Jesus riesce a catturare, torturare e fare letteralmente a pezzi con furia cieca Martin Jones responsabile della morte della madre.

Too Old to Die Young, cinematographe.it

La vendetta compiuta, come un potente e allucinogeno orgasmo, farà diventare Jesus un invasato e malvagio boss, spietato verso il mondo che lo circonda: “Io sono messicano, sono stato fatto con il sangue e con la polvere di questo Paese, io sono questo Paese e il Messico è il mondo reale, il futuro della civiltà. Io sarò qui quando cadrà l’ultima stella dal cielo e sarò qui quando l’America sarà un cumulo di rovine…vi condurrò in un tempo in cui regnerò e tutti si inchineranno a noi, in un tempo in cui sarò un Dio”.

Impassibile e a tratti sottomesso alle voglie sessuali di Yaritza/Magdalena, Jesus rimanda il pensiero a Julian (Ryan Gosling) di Solo Dio Perdona e al suo malsano rapporto con la madre Crystal (una malefica Kristin Scott Thomas) un personaggio a metà tra Giocasta e Lady Macbeth. Ma a differenza di Julian riesce a mettere in atto la sua giustizia privata ponendosi a capo di un impero.

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