Superstore: 15 cose in comune con la serie tv The Office

Superstore presenta molteplici analogie con il suo predecessore NBC, The Office: ecco 15 caratteristiche che le due serie hanno in comune.

Superstore è una serie in grado di essere divertente, irriverente e toccante allo stesso tempo, ma se c’è un prodotto del passato che ci ricorda particolarmente quest’ultima è The Office. In seguito vi mostriamo 15 ragioni per cui Superstore è a tutti gli effetti il vero erede della sua precedente in casa NBC.

La quarta stagione di Superstore andrà in onda dal 19 marzo su Premium Joi.

Gli archetipi

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Gli archetipi sono i mattoni costituenti di ogni personaggio che vediamo, che non è ben caratterizzato se rimangono soltanto questi, con una struttura non conclusa dai sceneggiatori. Il team di sceneggiatori dietro The Office sapeva esattamente quali tipi di modelli avrebbero giovato allo show e li hanno costruiti su personaggi che sono tanto amati tutt’ora. Superstore si basa sugli stessi archetipi, ma la serie li costruisce in modo tale da creare una nuova serie di personaggi. L’indifferenza alla produttività di Jim passa a Garrett, mentre il suo fascino subdolo si manifesta in Jonah. Il comando di vigilanza di Dwight trova casa da Dina, mentre il suo essere costantemente leccapiedi passa a Mateo.

Cronaca sociale

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Molti argomenti sociali vengono trattati in Superstore, che come The Office esamina da vicino dei problemi molto ampi. The Office osserva come l’americano medio si approccia a temi come la razza, la sessualità e la politica di genere. Superstore ispeziona i problemi on lo stesso stile pungente del suo predecessore. In particolare, troviamo una storia in cui Glenn, manager e devoto cristiano, si oppone alla pillola del giorno dopo. Piuttosto che  essere un pro-vita vendicativo, continua ad essere l’uomo che è sempre stato, ma le cui visioni del mondo oscurano le sue tendenze migliori. Questo viene messo in evidenza quando Glenn compra tutte le pillole del negozio per evitare che i clienti le comprino. Ma ci sono tanti altri problemi trattati in Superstore, che li rende più facili da digerire: nessun personaggio viene punito né idealizzato. Come tutti, sono solo persone normali che vivono nel nostro mondo.

Un cast variegato

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La rappresentazione risulta importante per Superstore quanto lo era per The Office. Superstore è pieno di attori di tutte le età, etnie e preferenze sessuali, senza trattarli come oggetti di una semplice lista di diversità. Insieme, gli attori fanno delle ottime performance emulando come sembra la vera America. Troviamo la Amy di America Ferrera, honduregna-americana. C’è anche Mateo, un impiegato filippino che si rivela essere un residente non documentato. E infine c’è Garrett, l’operatore paraplegico di Cloud 9.

I divertenti personaggi secondari

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Raramente un personaggio entra in Cloud 9 senza suscitare una grossa dose di risate. Ogni angolo del negozio impiega diversi individui strambo. Dietro la cassa della farmacia si trova un farmacista che si vede come un rubacuori e passa il suo tempo a scrivere una sceneggiatura che non è affatto come Limitless – se non fosse che è esattamente come Limitless. Altrove, incontreremo Myrtle, una veterana in Cloud 9, che negli ultimi anni è diventata un orgoglioso spirito libero. L’infallibile preferita dei fan è Sandra, un personaggio timido che raramente parla, anche quando sarebbe utile per lei stessa.

La celebrazione dell’ordinario

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SUPERSTORE — “Mannequin” Episode 103 — Pictured: (l-r) Ben Feldman as Jonah, America Ferrera as Amy — (Photo by: Vivian Zink/NBC)

In The Office, Jim Halpert ha l’unica abilità di rendere le monotonie del giorno di lavoro sembrare in qualche modo straordinarie. Se Jim sembrava l’unico giudice del divertimento nella serie, Superstore offre numerose sorgenti di riscossa dalla routine, rendendo quindi Cloud 9 un posto stranamente divertente in cui lavorare. Jonah, che assume la parte più pretenziosa di Jim, sfida frequentemente Amy a prove sempre più strane. Vari impiegati a Cloud 9 prendono degli snack dagli scaffali e li mangiano abbandonandosi all’appetito, senza curarsi di essere scoperti.

Un umorismo abbastanza imbarazzante

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The Office non era per tutti. Alcuni avrebbero potuto sopportare di vedere il socialmente inconsapevole Michael Scott in un orrendo scenario imbarazzante, altri metterebbero più distanze possibile da questo suo fattore crine. Ma, in fin dei conti, The Office sapeva bene come distribuire ciò che è divertente da ciò che è imbarazzante, come fa anche Superstore. Il pilastro del disagio di Superstore avviene quando il portavoce di Cloud 9 viene cacciato in quanto cannibale seriale. Come reazione, Jonah sfida Amy a vestire i suoi panni e camminare nel negozio durante le ore di apertura in vista ai consumatori. Questo è un esempio di una situazione scomoda resa ancora più insopportabile dalle persone che sono coinvolte.

L’elemento romantico

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SUPERSTORE — “Spokesman Scandal” Episode 205 — Pictured: (l-r) Nico Santos as Mateo, Michael Bunin as Jeff — (Photo by: Greg Gayne/NBC)

Una sitcom non può sopravvivere di sole risate: serve un cuore pulsante. Solo il tempo potrà dirci se Superstore riuscirà a costruire una storia d’amore eterna come quella di Jim e Pam. Ma Superstore ha decisamente numerosi ferri del mestiere. Molti spettatori si aspettano un livello di questo tipo in Jonah e Amy. Ad essere onesti, c’è molta chimica tra i due e un buon quantitativo di ostacoli, dato che Amy ha un marito e una figlia. Ma forse la storia romantica di Superstore sarà tra Mateo e Jeff, manager di Cloud 9: le regole in ambito lavorativo sulle relazioni tra colleghi rendono la loro storia più appassionante.

L’utilizzo della location

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Con titoli come The Office e Superstore, ogni serie passa gran parte del tempo nella corrispettiva location. Al livello economico, questa è sicuramente una semplificazione per i produttori. Al livello creativo, però, può essere difficile per uno scrittore inventare storie sempre nello stesso ambiente. Fortunatamente, gli sceneggiatori di Superstore non vivacchiano. Quanto potrebbe accadere in un grande negozio nel corso di un giorno? A quanto pare molte cose: ci sarà sempre qualche problema o pretesto. Ogni plot-line dell’episodio cattura i metodi che ciascun personaggio attua per affrontarlo. I personaggi non devono spingersi oltre Cloud 9 per incorrere in una storia degna di essere raccontata.

7 episodi a tema vacanze

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The Office ha usato le festività per dar vita ad episodi speciali in occasione di ciascuna, e così fa anche Superstore. Quando arriva Halloween, San Valentino o Natale, ad esempio, Superstore usa queste occasioni come spunto per la scrittura e modella l’episodio attorno ad esse. Nell’episodio natalizio ad esempio arriva dell’aiuto a Cloud 9, mentre San Valentino motiva gli impiegati a intercedere nelle vite sentimentali degli altri, per quanto possa essere poco consigliabile. La serie rende determinate ricorrenze del corso dell’anno ancora più memorabili.

Justin Spitzer

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La connessione più ovvia con The Office è Justin Spitzer, il creatore della prima, che ha precedentemente scritto alcuni episodi per la serie corrente. Accade spesso che degli sceneggiatori che hanno iniziato in uno show famoso poi procedano per la loro strada e creino il proprio. Ad esempio c’è anche Matthew Wiener, che ha iniziato con I Soprano e poi ha creato Mad Men, o Vince Gilligan che scriveva per X Files e poi ha creato Breaking Bad. Chiaramente, Justin Spitzer ha fatto tesoro di tutto ciò che ha imparato in The Office, conservandone i pregi migliori nella sua serie corrente.

La comparsa di comici sottovalutati

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Nella sua corsa, The Office ha ospitato voci comiche da The Daily Show (Larry Wilmore), MADtv (Andy Daly) e Upright Citizens Brigade (Chris Gethard). Superstore, dal canto suo, mescola comici di primo livello con il proprio cast. Le comparse che troviamo ad oggi sono Natasha Leggero, Cecily Strong e Dave Ferguson.

Esponenti delle autorità incompetenti

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SUPERSTORE — “Olympics” Episode 201 — Pictured: (l-r) Lauren Ash as Dina, Mark McKinney as Glenn — (Photo by: Trae Patton/NBC)

Le autorità incompetenti frustrano i loro impiegati e allo stesso tempo diffondono la loro incompetenza, facendo sembrare i propri lavoratori degli inetti. In ogni caso, in The Office e Superstore il risultato è esilarante. Il primo in carica qui è Glenn, il manager, e Dina, la sua assistente. Ciascuno combina guai a modo proprio: Amy, Jonah e Garrett li osservano comodamente da lontano, consapevoli della loro follia – il che rende il tutto ancora più divertente quando la loro stupidità emerge.

Una dinamica aziendale di tipo Davide/Golia

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La crudeltà perpetrata dagli esecutivi di Cloud 9 fa sembrare le ingiustizie di Dunder Mifflin solo un piccolo intoppo. Una delle peggiori politiche di Cloud 9 è il rifiuto di pagare la maternità. Questo crea non pochi problemi per Cheyenne, una diciassettenne incinta che lavora a Cloud 9 e partorisce alla fine della prima stagione. Fortunatamente, Glenn la sospende con pagamento, aggirando la politica sulla maternità di Cloud 9. Sfortunatamente, per averlo fatto viene licenziato. Ci sarà sempre un conflitto tra i lavoratori e gli amministratori delegati del negozio.

L’efficacia dei colpi morali

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Come detto già riguardo le storie romantiche, una sitcom non è nulla senza un cuore pulsante. Superstore porta il sentimento non solo in un contesto romantico, ma anche scenari platonici tra amici, mentori, protetti o anche amari rivali. La serie non si muove soltanto per gli scherzi, lasciando spazio anche alla sincerità proprio come The Office aveva fatto così bene. Il momento più bello è forse quando Amy, avendo problemi matrimoniali, si confida con Glenn sul crescente conflitto tra lei e suo marito. Glenn la ascolta e si offre disponibile per qualsiasi momento in cui lei avesse bisogno di parlarne. Qui vediamo persone reali parlare di problemi reali, elevando una buona sitcom a una grande sitcom. Riuscirà Superstore a raggiungere i livelli di The Office?

L’apertura ad una nuova era di grandi commedie NBC

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Una volta NBC contava delle commedie come nessun’altra rete americana, tra The Office, 30 Rock, Community e Parks and Recreation. La prima di queste è stata proprio The Office, e ogni serie altra gli deve molto per il proprio successo. NBC riuscirà a tornare a quei fasti? Al momento è difficile da dire, ma dopo Superstore sono arrivati dei prodotti promettenti. Prima c’è stata The Good Place, poi Trial & Error: entrambe queste serie promettono bene per il futuro di NBC, anche se Trial & Error ancora non è stata rinnovata, ma la prima potrebbe aiutare a renderlo possibile.

La quarta stagione di Superstore andrà in onda dal 19 marzo su Premium Joi.