Suburraeterna: dove eravamo rimasti dopo il finale di Suburra?

Il sequel, ambientato 3 anni dopo, è stato presentato in anteprima, in particolare i primi due episodi, alla Festa del Cinema di Roma 2023.

Suburraeterna è la recente serie televisiva ideata in particolare, a livello registico, da Ciro D’Emilio (Un giorno all’improvviso, Per niente al mondo) e Alessandro Tonda (The Shift, Aquadro) con la sceneggiatura affidata a Fabrizio Bettelli, Ezio Abbate, Andrea Nobile, Camilla Buizza, Marco Sani e Giulia Forgione. Lo show, come suggerisce il nome, ha un’eredità molto importante: è infatti il seguito diretto di Suburra – La serie che, dopo tre stagioni, si è conclusa nel 2020.

Suburraeterna - Cinematographe

Ebbene, è importante ricostruire tutta la strada che ha ricondotto poi il tutto ai fatti che vediamo in Suburraeterna, che ricordiamo essere prodotta nello specifico da Cattleya e Netflix con una data di lancio in anteprima il 29 ottobre, durante la giornata di chiusura della Festa del Cinema di Roma 2023, per poi arrivare proprio su Netflix il 14 novembre 2023. Torniamo quindi indietro, al 2008, quando la Capitale era nelle mani di Aureliano Adami (Alessandro Borghi), Spadino Anacleti (Giacomo Ferrara) e Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro).

Suburra – La serie: come è finita la stagione 3? Il recap prima di Suburraeterna

Suburra - Cinematographe

Ebbene, nelle ultime battute della terza stagione di Suburra – La serie accadono parecchi eventi che portano poi alle conseguenze viste nel seguito, anche se tra i due show passano ben tre anni. Ebbene, Risvegli, il sesto episodio dell’opera, è ricco di eventi. Da un lato troviamo Cinaglia che non riesce ad impedire alla moglie di suicidarsi, oramai disgustata da come è diventato. Quando poi Sibilla passa all’uomo il plico con tutti i documenti di poteri, capiamo che effettivamente Amedeo è diventato il nuovo Samurai. La storia di Spadino e Aureliano, invece, si intreccia, ma prima accade un altro fatto gravissimo: Spadino stesso e Angelica perdono il loro bambino, un dolore immenso che avrà delle forti ripercussioni sulla stabilità della loro relazione.

È il momento della vendetta: Nadia (Federica Sabatini) uccide Alex (Alessandro Proietti) con un colpo in testa; Spadino, invece, riesce ad avere il coraggio, finalmente, di uccidere suo fratello Manfredi (Adamo Dionisi) non prima che il suo amico (e anche amore) di una vita, Aureliano, muore tra le sue braccia. È probabilmente la sua morte che lo spinge ancora di più a fare questo terribile gesto. Di seguito il Papa indice il Giubileo straordinario e Cinaglia e Badali si organizzano per prendere massimo profitto dalla situazione. Alberto Anacleti, invece, piangendo, porta il corpo di Aureliano in barca, gettando il cadavere in mare come poi accaduto con la sorella del ragazzo, Livia. Consegna poi l’anello del defunto a Nadia, per poi fuggire definitivamente da questa lotta di sangue. Angelica prova a far ragionare Spadino, ma si ritrova tristemente a consolare proprio Nadia.

Suburraeterna: il nuovo ordine

Suburræterna - Cinematographe

Vediamo ora, brevemente, qual è l’incipit di Suburraeterna così da comprendere il collegamento con lo show precedente: partiamo proprio con Alberto Anacleti che ora fa il DJ in Germania, a Berlino ed ha inoltre un nuovo amore. Viene però chiamato al telefono urgentemente: deve tornare a Roma, è importante. Intanto arrivano nuove forze pronte ad impedire la costruzione del nuovo Colosseo, lo Stadio della Roma, che è diventato il nuovo affare centrale della serie. A contendersi questa fetta da un lato Badali, Cinaglia e il Cardinale Nascari (Alberto Cracco) con anche la famiglia degli Anacleti dalla loro parte; dall’altra invece troviamo Ercole Bonatesta (Aliosha Massine), la famiglia dei Luciani che si sta piano piano emancipando dal controllo degli Anacleti (con anche Angelica d’accordo) e il cardinale Armando Tronto (Federigo Ceci) che vuole abbattere il conservatorismo di Nascari in favore di una Chiesa più democratica.

Le varie parti si incrociano e si scontrano arrivando ad un nuovo conflitto della criminalità Roma, dimostrando che, a conti fatti, la storia di questa città è totalmente asservita al potere e al sangue.

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