La guerra dei mondi: dal libro alla serie TV, tra passato, presente e futuro

In attesa dell'arrivo in Italia della nuova miniserie La guerra dei mondi, ripercorriamo il cammino audiovisivo e non solo del celebre romanzo di H.G. Wells.

A poca distanza l’una dall’altra e a stretto giro arriveranno in Italia la bellezza di due nuovi adattamenti per il piccolo schermo de La guerra dei mondi, entrambi ambientati nel Vecchio Continente, in terra britannica, come vuole il celebre romanzo di H.G. Wells, ma in epoche lontane anni luce. Urge allora un ripasso generale della materia per rinfrescare la memoria in vista delle prossime e imminenti visioni. Per farlo abbiamo deciso di riavvolgere le lancette dell’orologio sino alla genesi della popolarissima matrice letteraria, al fine di rimettere insieme tutti i tasselli del mosaico e fare il punto sulle riduzioni sin qui realizzate. Ecco chi, come e quando queste hanno preso forma audiovisiva e non solo, alimentando  a getto continuo l’immaginario comune.

La guerra dei mondi: le origini letterarie e la genesi del romanzo

La guerra dei mondi cinematographe.it

Per gli addetti ai lavori e gli annuari, oltre a essere l’opera più famosa di Wells, La guerra dei mondi è considerato come uno dei primi romanzi del genere fantascientifico. Dubbi in merito ce ne sono pochissimi, come pochissimi sono quelli sul fatto che lo scrittore britannico sia per meriti riscontrati sul campo, a braccetto con Jules Verne e Hugo Gernsback, tra i padri e i pionieri del genere in questione. Fa sempre bene ricordarlo, così come è importante rammentarne la pubblicazione, avvenuta originariamente in nove puntate a Londra, da aprile a dicembre del 1897 sul Pearson’s Magazine e riproposto in contemporanea sul The Cosmopolitan, per poi uscire l’anno seguente in un prezioso volume. In Italia arriverà nel 1901 grazie alla Antonio Vallardi Editore.

E pensare che il plot è nato da un’oziosa chiacchierata tra l’autore e il fratello durante una passeggiata nel verde della campagna del Surrey, presso Woking a sud-ovest di Londra, esattamente nei luoghi teatro della apocalittica vicenda narrata nel romanzo. Lì, alla fine dell’Ottocento, andrà in scena una sanguinaria e devastante invasione marziana da parte di letali tripodi, vissuta attraverso gli occhi di uno scrittore di discreta fama e di un suo amico che lavora in un osservatorio della città britannica di Ottershaw, l’astronomo Ogilvy. Nessuno se lo aspettava, eppure la guerra era alle porte. Ma non era lo scontro tra due potenze militari, tantomeno una battaglia per la conquista di un territorio ambito, bensì una guerra per la sopravvivenza della razza umana contro una minaccia venuta da lontano e anche da se stessa.

Il tutto narrato con sagacia in un libro ricchissimo di trovate seminali, costantemente sospeso tra cupo catastrofismo e una perforante satira sociale ancora fortemente attuale, simile a una lente di ingrandimento puntata sulle paure della società post-industriale britannica. Ingredienti che appartengono e avvolgono ogni singola pagina dell’opera, ma che ritroveremo solo in piccole o medie dosi nelle riduzioni per il piccolo e grande schermo.

Dalle parole ai fatti: tutti gli adattamenti cinematografici de La guerra dei mondi

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Il romanzo di Wells è stato e continua a essere un’inesauribile fonte d’ispirazione dalla quale attingere a piene mani. Lo dimostrano le moltissime riduzioni che si sono affacciate sul piccolo e grande schermo nei decenni passati e quelle di prossima uscita, alle quale si vanno ad aggiungere tutta una serie di imitazioni o clonazioni che gli hanno dichiaratamente strizzato l’occhio. Del resto si tratta di un’opera che è stata capace di entrare a gamba tesa nell’immaginario comune, diventando di fatto una pietra di paragone dalla quale è impossibile prescindere.

Al momento le cronache registrano quattro trasposizioni cinematografiche, due delle quali meritevoli di attenzioni e le restanti degne di ritornare nel dimenticatoio laddove pubblico e addetti ai lavori hanno saggiamente deciso di confinarle, ossia i mockbuster in salsa B-movie per il circuito direct-to-video H.G. Wells’ The War of the Worlds di Timothy Hines e War of the Worlds – L’invasione di David Michael Latt. Di ben altra caratura, al contrario, le pellicole realizzate nel 1953 e nel 2005, per le quali vanno ovviamente tenute conto le epoche, ma soprattutto gli hardware e i software a disposizione. Inutile dire che le tecnologie al servizio di Steven Spielberg per la sua versione erano decisamente più evolute, ciononostante con quelle in suo possesso Byron Haskin mezzo secolo prima era riuscito a portarsi a casa una meritatissima statuetta per gli effetti speciali.

In entrambi i casi la storia e i personaggi avevano subito delle sostanziali modifiche, spostando l’azione dall’Inghilterra di fine Ottocento agli Stati Uniti dell’allora presente. Lo spettacolo pirotecnico e la riflessione sull’involuzione della Società restano però intatti, seppur rapportati al contesto storico del momento. Nel film di Haskin la vicenda è ambientata durante un’estate di inizio anni cinquanta nei dintorni di Linda Rosa, una cittadina della California meridionale, con gli alieni di turno fronteggiati da uno scienziato veterano di nome Clayton Forrester (interpretato da Gene Barry), dalla professoressa Sylvia Van Buren (Ann Robinson) e da suo zio, il pastore Matteo Collins (Lewis Martin). Cinquant’anni più tardi, Spielberg sposterà tutto in New Jersey per portare nelle sale una coinvolgente fuga per la sopravvivenza di un padre (Tom Cruise) e dei suoi figli (Dakota Fanning e Justin Chatwin), loro malgrado finiti nel posto sbagliato al momento sbagliato nel pieno dell’offensiva aliena.   

La guerra dei mondi: dal radiodramma di Orson Wells alle tavole di Tatsuya Morino

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Non è un caso dunque che i progetti audiovisivi che da esso hanno preso forma e sostanza siano innumerevoli, ma ci sono anche esperienze di altra natura produttiva che hanno lasciato il segno, a cominciare dal celebre sceneggiato radiofonico trasmesso il 30 ottobre 1938 sulle frequenze della CBS e interpretato da Orson Welles, passato alle cronache per aver scatenato il panico nelle città della costa orientale degli Stati Uniti: molti ascoltatori, malgrado gli avvisi trasmessi prima e dopo il programma, non si accorsero che si trattava di una finzione messa in scena attraverso la simulazione di un notiziario speciale, e credettero invece che la Terra stesse realmente subendo lo sbarco di una flotta di bellicose astronavi marziane nella località di Grovers Mill, nel New Jersey.

Il radiodramma di Welles non è stato però l’unico tentativo di rielaborazione del plot. Quest’ultimo, infatti, è stato preso in prestito e rimaneggiato per dare vita a operazioni multiforme che spaziano su altri media: dal musical di Jeff Wayne del 1978 con la voce di Richard Burton al fumetto Topolino e la guerra dei mondi, passando per videogiochi e persino per la tavola dell’artista Tatsuya Morino, facente parte del libro Kaibutsu Gensō Gashū del 1999, raccolta di illustrazioni in bianco e nero in omaggio ai mostri più conosciuti della letteratura.     

La guerra dei mondi: dal grande al piccolo schermo

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Il primo tentativo di trasporre l’opera in una serialità risale a non moltissimo tempo fa. Correva l’anno 1988 quando andava in onda l’episodio inaugurale dei 43 complessivi delle due stagioni dell’omonima serie televisiva a stelle e strisce ideata da Greg Strangis. In realtà però non si tratta di un adattamento diretto e fedele, bensì un’estensione del film del 1953, La guerra dei mondi di Byron Haskin, che incorpora diversi aspetti dell’adattamento radiofonico e del romanzo originale di  Wells. Tecnicamente va considerato un vero e proprio sequel, con gli eventi che si vanno a collocare 35 anni dopo i fatti narrati nel film, che vedono fronteggiarsi degli alieni che si sono impossessati di corpi umani e una squadra di militari incaricati di estirparli dalla faccia della Terra.

La guerra dei mondi: trama, cast e data di uscita della miniserie targata BBC

Da allora non si registrano altri tentativi, almeno sino agli ultimi mesi, dove pare che le pagine del romanzo siano tornate di moda, tanto da ispirare ben due trasposizioni per il piccolo schermo di prossima uscita. Della prima targata BBC e diretta da Crai Viveiros (Ghosted) si conosce vita, morte e miracoli e andrà in onda a breve, mentre sulla seconda, prodotta da Canal+ e Fox Networks Group Europe & Africa per la regia a quattro mani di Gilles Coulier (De Dag, Cargo, The Natives) e Richard Clark (Innocent, Versailles) le notizie si rincorrono giorno dopo giorno.