Equinox: la spiegazione della serie TV Netflix

Il thriller si mescola al soprannaturale nella serie danese targata Netflix e creata da Tea Lindeburg che, servendosi dell’espediente del flashback, ci immette tra le vie di un’indagine silenziosa che ripercorre fatti avvenuti tanti anni prima facendo venire a galla colpe, pregi e lati oscuri dei personaggi.
Equinox, approdata sulla piattaforma streaming alla fine del 2020, segue la storia di Astrid (Danica Curcic), una donna attanagliata da sempre dal mistero che aleggia attorno alla scomparsa della sorella maggiore Ida (Karoline Hamm), sparita nel nulla il giorno del diploma a seguito di un incidente in cui ben venti ragazzi subirono al stessa sorte di Ida. A salvarsi solo l’autista e tre studenti, che però dichiarano di non ricordare nulla dell’accaduto.

Prima di addentrarci nella spiegazione di Equinox ti avvisiamo che non mancheranno SPOILER sulla serie Netflix, quindi non proseguire la lettura se non l’hai ancora vista!

Equinox: la trama della serie TV Netflix

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La serie ci mostra il legame speciale che intercorre tra le due sorelle veicolando l’attenzione verso le allucinazioni della piccola Astrid (ha solo 9 anni quando scompare Ida), la quale si ritrova perennemente in una foresta dalle atmosfere tenebrose e inquietanti in cui una strana creatura dal corpo umano e dal volto di lepre la insegue. Un luogo in cui, a quanto pare, adesso si trova intrappolata proprio Ida.
Andando avanti con gli episodi la serie ci mostra l’infanzia di Astrid, sottolineando soprattutto gli atteggiamenti strani della madre, in netto contrasto con la protezione che invece cerca di riservarle il padre, che alla fine aiuterà la piccola sottoponendola a delle cure. Eppure il mistero è destinato a tornare a galla e lo fa proprio nell’incipit di Equinox, quando Astrid (ormai adulta) riceve una chiamata presso la radio per cui lavora: è Jacob, ex fidanzato di Ida nonché uno dei ragazzi sopravvissuti al fatidico incidente. La sua telefonata scatenerà nella donna la voglia di ricominciare a cercare, convinta che sua sorella sia ancora viva. Torna così nella sua città natale, a Copenhagen, per indagare sul caso e intercettare pian piano tutte le persone coinvolte nell’incidente.

Man mano che la narrazione prosegue non è difficile capire come tutti abbiamo qualcosa da nascondere: ogni persona gioca un ruolo fondamentale e inevitabilmente intrecciato con le ritualità pagane da cui la serie prende spunto a piene mani. In Equinox infatti si intuisce quasi subito che l’autore del rapimento ha capacità sovrumane, anche se di fatto solo alla fine ci viene mostrato dettagliatamente cosa è successo. Tuttavia, prima di esaminare il finale di Equinox è bene chiarire alcuni concetti della mitologia germanica, insiti già nel titolo della serie Netflix.

La mitologia germanica in Equinox: chi è Ostara, la dea della fertilità?

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Equinox infatti fa riferimento all’equinozio di primavera, ovvero il giorno in cui si celebra Ostara (chiamata anche Eostre, Eastre o Eostar), una festa germanica che si ritrova nella maggior parte delle religioni pagane moderne e che prende il nome dalla dea della fertilità (Eostre). I simboli di questa ritualità, diffusa non solo presso i popoli germanici ma anche in Grecia (dove la ritroviamo col nome di Estia) e presso l’impero romano (Vesta) hanno contaminato anche la cultura cristiana e in particolar modo la celebrazione della Pasqua.

Nell’antichità, infatti, durante l’equinozio di primavera la festa di Ostara era un modo per celebrare la vita attraverso dei riti sessuali e tramite l’accensione di un cero che le sacerdotesse della dea si premuravano di far rimanere acceso fino all’alba del giorno seguente. Il simbolo della fiamma come testimonianza della vita eterna si ritrova anche nella cultura cattolica contestualmente alle celebrazioni pasquali accanto alle immancabili uova e coniglietti divenuti un simbolo di questa ricorrenza.
Anche quest’ultimi sono legati alla figura di Ostara dal momento che, secondo la leggenda, la dea e il Re Lepre si incontrarono e innamorarono durante un equinozio di primavera. Dopo la dipartita del Re, la Dea trovò delle uova nei luoghi in cui erano stati insieme. In merito alla lepre, la velocità di riproduzione la rende emblema di questa festività.
Tuttavia c’è da dire che di questa divinità (quella con la testa di lepre e il corpo di un uomo) si trovano perlopiù testimonianze nell’antico Egitto, dal momento che diversi geroglifici rappresentano Unut, la dea-lepre, le cui qualità sono rapidità, prontezza e acume sensoriale. Inoltre rappresentazioni simili si riconducono a creature appartenenti al mondo dei morti.

Nel caso di Equinox il Dio Lepre è impersonato da Henrik (Alexandre Willaume), un uomo adulto che è anche insegnante di Ida. Ma in che modo è legato alla ragazza?
Nella serie Netflix scopriamo che Lene, la madre di Ida e Astrid, nasconde una tremenda verità: la donna infatti racconta che, non riuscendo ad avere figli, aveva stretto un patto con l’antica divinità norrena, il Re Lepre, che la fa rimanere incinta a patto però che gli consegnerà la figlia (quindi Ida) compiuti i diciotto anni di età. Ma in corso d’opera la donna era riuscita a far cambiare idea al dio, promettendogli il primogenito di Ida.
L’occasione di riprendersi ciò che gli appartiene viene concessa al dio durante il rituale al quale la ragazza partecipa insieme ai suoi amici.

Cosa accade di preciso durante il rituale in cui Ida si unisce al Re Lepre?

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Prima di parlare del rituale è bene fare un passo indietro per capire come i ragazzi sono arrivati a quel punto.
Jacob (August Issac Carter) aveva preso da Henrik (Alexandre Willaume) un Grimorio trovandovi all’interno dei riti e la leggenda su Ostara e il Re Lepre. Spinto da queste storie il ragazzo convince i suoi amici Ida, Amelia (Fanny Leander Bornedal) e Falke (Joen Højerslev) a seguirlo nel bosco e non ci è dato sapere se fosse o meno a conoscenza di ciò che stava per accadere o se a manipolarlo ci fosse Henrik.
I destini dei ragazzi, in ogni caso, sembrano essere già scritti; quando seguono le istruzioni di quanto suggerito dal libro di magia scoprono di fatto ciò che gli capiterà: chi soffrirà (Falke, che sarà effetto da problemi mentali), chi perderà qualcosa (Amelia, che la notte dell’incidente perderà la sua migliore amica), chi sa già il giorno della sua morte (Jacob, che se lo fa addirittura tatuare) e chi è destinata ad essere sacrificata (Ida).
Dopodiché i ragazzi si uniscono ad altre persone e ai loro rituali e in questo contesto vediamo Ida, in palese stato di trans, concedersi all’uomo con la testa di lepre. È in questa occasione che la ragazza resta incinta e la madre evidentemente sa tutto, sa che si stanno verificando i piani e che non dovrà essere lei a rinunciare a sua figlia. Peccato che la ragazza decida di seguire il suo istinto e di abortire, sabotando i progetti della divinità.

Conosciamo questi dettagli solo andando avanti nella narrazione e allora iniziamo a capire ciò che avviene nel primo episodio di Equinox: la madre tenta disperatamente di fermare la figlia maggiore perché sa a cosa sta andando incontro. Ma perché è convinta che Astrid possa trovarla?

Ida e Astrid sono figlie dell’equinozio

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Anche questa risposta faticherà ad arrivare ma alla fine sarà tutto chiaro; al pari di Ida anche Astrid è figlia dell’equinozio, per cui le due sono legate si, ma da forze sovrannaturali. Astrid durante le sue allucinazioni finisce in un posto che esiste davvero e nel quale la sorella è veramente intrappolata, tant’è che vede impigliata a un ramo anche la sua catenina d’oro. L’atteggiamento della madre è certamente molto strambo ed egoista; è palese come abbia una predilezione particolare per Ida al punto che per salvarla mette a repentaglio la salute fisica e mentale della figlia minore.

Chiaramente non riusciamo ad apprendere se il padre sia a conoscenza di tutta la verità, notiamo che è disaccordo con la moglie sia quando limita gli spostamenti di Ida che quando sfrutta le capacità di Astrid. Questa mancata sintonia è confermata dal fatto che dopo anni, quando Astrid è ormai adulta, i suoi genitori non stanno più insieme. Dopotutto però anche il padre gli ha nascosto alcune cose, come tutte le persone con cui ha colloquiato, d’altro canto.

Cosa succede nell’ultimo episodio di Equinox? La spiegazione del finale della serie Netflix

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Rimettendo faticosamente in ordine tutti i tasselli del puzzle Astrid finalmente capirà la verità. Per essere più precisi, a darle la spinta definitiva e a farle prendere la decisione che deve sarà l’ultimo incontro con l’autista dell’autobus sul quale viaggiavano la sorella e gli altri studenti scomparsi. Grazie al suo ausilio la donna capirà finalmente chi è e cosa deve fare. Astrid è Ostara e doveva essere lei a unirsi al Re Lepre e non Ida, il suo destino è dunque quello di raggiungerlo.

Mentre cammina verso Henrik/Re Lepre dei germogli sbucano sotto i suoi piedi, rimarcando il fatto che è davvero lei Ostara, la dea della fertilità. Entrando nel mondo del Re Lepre Astrid ritrova sua sorella e libera i ragazzi che circa vent’anni prima erano stati intrappolati. Li vediamo andare via con le stesse sembianze giovanili, come se per loro il tempo si fosse fermato (d’altro canto anche Ida appare ancora giovane), camminando come degli zombie.

Ma perché Ida resta con Astrid?

La domanda che viene spontaneo porsi è: perché Ida non va via da quel mondo, dal momento che è Astrid la vera Ostara e non lei? Nello spiegare questa decisione può venirci in soccorso un dettaglio inerente la storia della dea Ostara. Quest’ultima infatti porta con sé un uccellino a cui è molto affezionata e che l’abbandonerà solo per colpa del Re Lepre, che seduce la creatura per farla vivere insieme a lui.
Visto che in uno degli episodi c’è tra le due sorelle lo scambio di un cardellino in ceramica, è chiaro che Ida rappresenti l’uccellino sedotto dal Re Lepre che abbandona Ostara (cioè Astrid). In ogni caso, ora che Astrid ha raggiunto il suo posto, le due sorelle possono e scelgono di stare insieme, voltando le spalle alla Terra per vivere nel regno del Re Lepre. Insomma, il messaggio è chiaro: l’antica divinità aveva concesso in dono a Lene due figlie e adesso se l’è riprese.