Archive 81 – Universi alternativi: la spiegazione della serie horror di Netflix

La spiegazione degli elementi più complessi della serie TV.

Archive 81 – Universi alternativi è una serie TV horror creata da Rebecca Sonnenshine (The Boys, The Vampire Diaries) e ispirata all’omonimo podcast di successo. Lo show, che è distribuito da Netflix, è stato in grado di spiccare grazie ad alcune sue particolarità, che lo rendono differente dalla maggior parte dei prodotti horror presenti sulla piattaforma. In particolare Archive 81 ha conquistato l’attenzione degli spettatori grazie alla sua capacità di utilizzare elementi derivanti da diversi filoni del genere e con il suo approccio multimediale alla narrazione.

Se da una parte questi aspetti rendono la serie estremamente affascinante, possono allo stesso tempo risultare di difficile lettura. In particolare, la parte di pubblico meno abituata al consumo film, serial e libri dell’orrore rischia di trovarsi disorientata rispetto ad alcune delle tematiche affrontate da Archive 81 – Universi alternativi. In questo articolo proveremo quindi ad analizzare e a dare una lettura a quelli che sono secondo noi gli aspetti più criptici dell’opera.

Archive 81: il mistero si cela nel video

Archive 81: il mistero si cela nel video - Cinematographe.it

Come abbiamo già accennato, Archive 81 – Universi alternativi utilizza all’interno della sua narrazione elementi provenienti da diversi media. Tra di essi, il videotape è quello che ha il ruolo più significativo. È attraverso i filmati realizzati da Melody Pendras (Dina Shihabi) che Dan Turner (interpretato da Mamoudou Athie) riesce a mettersi in contatto con lei. Questi hanno inoltre un ruolo importante all’interno del piano della misteriosa setta che, senza mai esporsi, manovra le azioni dei due protagonisti. Addirittura, durante la nona puntata, in cui siamo riportati negli anni ’20 da un flashback, scopriamo che le fotografie e i filmati su pellicola sono parte della ritualistica di questo oscuro culto da quasi un secolo.

All’interno delle pratiche di questa setta, le foto e i video hanno la funzione di strumenti di comunicazione: tramite le foto si ha modo di osservare la presenza di elementi derivanti dall’altro mondo, mentre tramite i video si riesce addirittura ad aprire con esso un collegamento diretto. Il fatto che gli autori abbiano fatto utilizzare al culto questi strumenti non è affatto casuale: a partire dalla seconda metà del 19° secolo, la fotografia spiritica fu un’importante parte del fenomeno del medianesimo e dello spiritismo da salotto.

Questo tipo di pratica era spesso collegata all’organizzazione di sedute spiritiche e, di fatti, una di queste ha luogo all’interno della serie. La serie prende ispirazione da queste credenze folkloristiche, ma non le ricopia pedissequamente. Per renderle adeguate all’ambientazione contemporanea, in cui oltre alla fotografia e alla pellicola esiste anche il filmato digitale, le rielabora e le aggiorna. Non è infatti un caso che Dan sia assunto proprio per recuperare e trasformare in file i filmati di Melody: il suo lavoro è proprio una metafora dell’aggiornamento che questi elementi derivanti dalla tradizione spiritica subiscono nello show.

Un mondo si nasconde dietro allo schermo

Archive 81: Un mondo si nasconde dietro allo schermo - Cinematographe.it

Come abbiamo spiegato nel precedente paragrafo, foto e video sono in Archive 81 – Universi alternativi degli strumenti per entrare in comunicazione con un altro mondo. A differenza di quanto facevano i medium nel 1800, i villain della serie non sono interessati a entrare in comunicazione con il regno dei morti, ma piuttosto con la divinità che risiede in un mondo parallelo. Già dai primi episodi, diversi personaggi accennano infatti alla possibile esistenza di un’altra realtà, che coesiste con la nostra rimanendo invisibile ai più; un piano alternativo dell’esistenza, in cui questa misteriosa creatura si cela.

L’esistenza di universi paralleli, oltre a essere motivo di dibattito scientifico, è stata spesso trattata all’interno dell’horror e della fantascienza. Anche H.P. Lovecraft, il seminale autore dei miti di Cthulhu, ha trattato questo argomento nel racconto Dall’ignoto (da cui è stato tratto anche il film di Stuart Gordon From Beyond – Terrore dall’ignoto). In questa novella, da cui si sono quasi sicuramente ispirati per lo script di Archive 81, uno scienziato è capace di mettersi in contato con una realtà parallela grazie all’invenzione di una macchina in grado di aumentare le funzioni dei cinque sensi.

Un’altra fonte di ispirazione degli autori potrebbe essere stato Il signore del male, il film diretto da John Carpenter (Halloween – La notte delle streghe, La cosa) e distribuito al cinema nel 1987. In questo l’autore non solo tratta il tema della realtà parallela, ma inserisce in essa una creatura mostruosa dall’incredibile potenza, che sotto diversi aspetti assomiglia molto a quella venerata dai cultisti in Archive 81.

Archive 81: cosa accade nel finale?

Archive 81 - Universi alternativi, Dina Shihabi - Cinematographe.it

Alla luce di quanto espresso fino a ora, siamo forse in grado di comprendere meglio quello che accade durante il finale della stagione 1 di Archive 81 – Universi alternativi. Quello a cui assistiamo nell’ultimo episodio è infatti uno scorcio dell’universo parallelo a cui fa riferimento il titolo italiano. La cosa più interessante non né l’aspetto della realtà parallela né le leggi che la governano. Sono le caratteristiche del rito che permette a Dan di raggiungerla ad essere degne di attenzione.

Nel rituale si incontrano le due principali tendenze narrative della serie. A differenza di quanto visto nelle opere di Carpenter e di Lovecraft, per accedere all’altro mondo non vengono utilizzati degli strumenti tecnologici, tipici della narrazione fantascientifica. La porta è aperta tramite il compimento di un rituale che, anche per l’uso dei video, richiama alla mente proprio lo spiritismo. Con il concludersi della serie non solo i due universi paralleli arrivano a toccarsi, ma si incontrano anche i filoni narrativi, apparentemente inconciliabili, da cui la serie TV a preso ispirazione.

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