Resident Evil: 10 cose che non sai sul primo film della saga

Dalle ferite di Milla Jovovich alla colonna sonora, passando per citazioni e curiosità sul primo film della saga.

Resident Evil è certamente una delle saghe videoludiche più apprezzate dai videogiocatori di tutto il mondo: uscito nel 1996 inizialmente per PlayStation e successivamente per Sega Saturn e PC, la saga survival-horror prodotta da Capcom e conosciuta in patria con il nome di Biohazard, ha all’attivo numerosi titoli e spin-off, trovando il favore di pubblico e critica. Dalla saga videoludica sono tratti numerosi film e serie TV, che se ne distaccano parzialmente o totalmente dalla trama originale, oppure riprendendo i protagonisti del videogioco coprono archi narrativi inediti. Il primo film in live action, Resident Evil del 2002, è diretto da Paul W. S. Anderson e vede l’attrice Milla Jovovich come protagonista nei panni di Alice: nel cast anche Michelle Rodriguez e James Purefoy. 

1. Milla Jovovich: le ferite sul corpo dell’attrice sono reali

Le ferite riportate dall’attrice e modella Milla Jovovich, che nel film interpreta la protagonista Alice, sono reali: tutte le scene d’azione sono state girate senza controfigure, tranne solamente una, che le sono valse le lievi contusioni senza necessità di trucchi scenici. L’unica scena che la produzione si rifiutò di farle girare personalmente è stata quella in cui Alice si lancia da un tubo pericolante verso una sporgenza. 

2. Welcome to Raccoon City: le ambientazioni del film

Come è facile intuire, le ambientazioni del film e di tutta la serie di Resident Evil non sono reali, o comunque non rispecchiano luoghi che si possono trovare fisicamente sulla cartina geografica. La maggior parte delle scene in interni sono state girate in stazioni della metropolitana di Berlino mai completate o comunque in disuso, mentre la scena finale in cui si intravede Raccon City altri non è che la città di Toronto, in Canada

3. Tra cinema e videogiochi: gli easter egg di Resident Evil

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La trama dei film tratti dalla serie videoludica presenta evidenti differenze rispetto all’opera originale, tanto da non essere canonica nella continuity dei videogiochi. Sono stati inseriti, però, degli easter egg che avvicinano cinema e videogioco: un’interessante riferimento sembra essere quello inerente ai corpi scomparsi nel corridoio laser. Nel videogioco, infatti, una volta lasciata una determinata area i cadaveri scompaiono. 

4. Resident Evil: come doveva intitolarsi in principio?

Inizialmente il primo film della saga cinematografica del celebre successo videoludico doveva chiamarsi Resident Evil: Ground Zero. L’uscita nelle sale dopo la tragedia dell’11 settembre 2001 ha portato ad un cambiamento del nome anche per l’impatto che l’attentato ha avuto sull’intero cast e in particolare sul regista. Paul W. S. Anderson ha raccontato come le riprese fossero giunte quasi al termine poco prima del crollo delle Torri Gemelle: mancava da girare solamente l’ultima scena a Toronto (quella in cui Alice si sveglia in una Raccoon City deserta) e il regista si trovava su un aereo partito da New York verso la città canadese quando si verificò l’attentato. Questo portò ad un blocco della produzione e alla conseguente modifica del nome della pellicola. 

5. Paul W. S. Anderson: come ha scelto la luce e i colori?

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La colorazione dei flashback della protagonista Alice è differente rispetto alla cupa atmosfera del resto del film. Il regista Paul W. S. Anderson ha più volte mostrato come questo espediente derivasse dall’utilizzo di un programma di classificazione di gradiente di colore e di come dal punto di vista fotografico questo gli sia piaciuto così tanto da mantenerlo nel film, rendendolo una cifra stilistica ed un elemento peculiare dei ricordi della protagonista. 

6. Anche George Romero aveva scritto una sceneggiatura di Resident Evil

Rilasciato per il mercato videoludico nel 1996, Resident Evil raggiunse immediatamente alti consensi di pubblico e critica tanto che si pensò fin da subito a realizzarne un adattamento cinematografico. George Romero fu il primo ad essere contattato per scriverne una sceneggiatura: Robert Kulzer della Constantine Film (la casa che detiene i diritti della pellicola) scelse inizialmente l’autore de La notte dei morti viventi, per poi disfarsene molto presto. La sceneggiatura di Romero era, come si può immaginare, tanto incline allo splatter esasperato da non poter essere proiettato nelle sale convenzionali e relegato alla sezione X-Rated.

7. L’attore di Lucius Malfoy fa un piccolo cameo nel film

Jason Isaacs ha avuto una piccola parte nel primo film della serie cinematografica di Resident Evil. L’attore che nel Potterverse interpreta Lucius Malfoy, il mangiamorte padre di Draco, è la voce iniziale e finale dl film di Anderson che introduce alla storia. Nel 2002 uscirono sia Resident Evil che Harry Potter e la camera dei segreti, primo film in cui appare il personaggio di Lucius Malfoy. 

8. La colonna sonora di Resident Evil: da Marylin Manson agli Slipknot

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Il regista Paul W. S. Anderson è stato fin da subito irremovibile per quanto riguarda la colonna sonora del film. Ha affermato che “sono un grande fan dei primi film di John Carpenter e del tipo di colonne sonore che quei film avevano, elettriche, molte aggressive e intense”. Il regista ha voluto ricreare quelle atmosfere musicali e per Resident Evil ha invitato Marco Beltrami e Marylin Manson a creare qualcosa che potesse fondere influenze disparate per creare qualcosa di innovativo e incisivo. Nella colonna sonora figurano canzoni di Marylin Manson, Slipknot, Depache Mode, Rammstein

In una delle scene il cast era ubriaco

Nella scena in cui Alice incontra il commando che accompagnerà nell’Alveare, l’intero cast era completamente ubriaco. Un componente della troupe, per festeggiare il proprio compleanno, ha offerto bevande alcoliche agli attori, che non hanno disdegnato nonostante dovessero girare delle scene molto importanti. Milla Jovovich ha ricordato: “Alla fine della notte eravamo così fuori di testa e così ubriachi che il povero Paul [Anderson] stava impazzendo perché era il nostro ultimo giorno”.

Alice in Wonderland: i riferimenti al romanzo di Lewis Carrol

Il regista Paul W. S. Anderson si è sempre professato come appassionato di letteratura, in particolare dell’autore vittoriano Lewis Carroll, autore di Alice nel Paese delle meraviglie. Oltre a numerosi riferimenti videoludici, infatti, non mancano ispirazioni al romanzo, come la scelta di chiamare la protagonista Alice, il computer che gestisce il laboratorio Regina Rossa, oppure il modo in cui la Milla Jovovich si avventura in profondità nel buco, o ancora il fermacarte che Alice utilizza per rompere la testa a uno zombi è ispirato al romanzo di Carroll. “Mi ha colpito che l’idea fondamentale di una ragazza che scende in un buco nel terreno e incontra cose strane sia alla base sia di Alice nel Paese delle Meraviglie che di Resident Evil”, ha spiegato il regista.