Kung Fu Panda: 10 cose da sapere sul franchise d’animazione

10 cose da sapere su Kung Fu Panda, il popolare franchise d'animazione targato DreamWorks.

La data da segnare in rosso è: 14 luglio 2022. Questo è il giorno in cui Netflix rende disponibile per l’Italia Kung Fu Panda: Il Cavaliere Dragone, terza serie Tv dedicata ai personaggi del popolare franchise d’animazione che comincia con un film nel 2008 e non si ferma più. Jack Black riprende in originale la voce di Po, il panda goffo, adorabile e con una passione smodata per il kung fu. In attesa di capire cosa il futuro riserverà al protagonista e ai suoi compagni, vale la pena di approfittare dell’occasione per raccontare 10 cose davvero interessanti su Kung Fu Panda. Buona lettura.

1. Kung Fu Panda è sinonimo di film, serie TV e cortometraggi

stasera in TV

Non ci sono solo i film, la verità è che Kung Fu Panda è un franchise sotto steroidi, capace di adattarsi con flessibilità alle esigenze di formati e modalità espressive di vario genere. Oltre alle uscite per il cinema, che sarebbero Kung Fu Panda (2008), Kung Fu Panda 2 (2011) e Kung Fu Panda 3 (2016), bisogna aggiungere anche le tre serie tv Kung Fu Panda: Mitiche Avventure (2011), Kung Fu Panda – Le Zampe del Destino (2018) e Kung Fu Panda: Il Cavaliere Dragone (2022) di cui si è parlato in apertura. Finita qui? Neanche per sogno. Ben cinque progetti collaterali, uno special televisivo e quattro cortometraggi, tutti usciti tra il 2009 il 2016, arricchiscono il carnet a testimonianza di un successo e una presa tra il pubblico davvero importante.

2. Un bel cast di doppiaggio sia in Italia che negli USA, da Angelina Jolie a Fabio Volo

Fabio Volo cinematographe.it

Prestare la propria voce a un film (o serie) d’animazione è un’esperienza che si stacca un po’ dalle dinamiche del doppiaggio di routine. La regola consolidata, in casi del genere, è di mixare doppiatori di professione e voci note al grande pubblico. Il team di Kung Fu Panda ha tanti nomi da offrire all’attenzione generale. Nella versione originale, il trio Jack Black (Po), Dustin Hoffman (Shifu) e Angelina Jolie (Tigre), che nella versione italiana sono sostituiti da Fabio Volo, Eros Pagni e Francesca Fiorentini. Tra le celebrità dell’originale americano ricordiamo anche Jackie Chan (Scimmia), Lucy Liu (Vipera) e Seth Rogen (Mantide). Nelle serie animate, la voce americana di Po è di Mick Wingert, mentre in Italia tocca a Gianfranco Miranda.

3. Dustin Hoffman e la “particolarità” del suo doppiaggio

Dustin Hoffman Cinematographe.it

Quando sei una star puoi permetterti cose che i comuni mortali proprio per niente. Ne sa qualcosa Dustin Hoffman, che per il suo turno di doppiaggio, ricordiamolo, è la voce di Shifu, riceve un bel regalo dai vertici della DreamWorks Animation. Un approccio al mestiere, anche di doppiatore, improntato a un rigoroso perfezionismo. Il contratto di Hoffman riconosceva infatti all’attore americano la possibilità di effettuare sessioni di doppiaggio extra, in ambienti a lui congeniali, qualora non avesse ritenuto la sua prova vocale soddisfacente.

4. Due Oscar sfiorati e un enorme successo al botteghino (anche in Italia)

Premi Oscars - Cinematographe.it

L’espansione dell’universo di Kung Fu Panda dal cinema alla tv, dal lungometraggio alla narrazione breve, è il riflesso di un successo importante, confermato da bei numeri al botteghino e da un solido consenso critico. Non solo. Limitandoci al cinema vanno ricordate le nomination all’Oscar come Miglior film d’animazione ottenute, rispettivamente nel 2009 e nel 2012, da Kung Fu Panda e Kung Fu Panda 2, sconfitti prima da Wall-E e poi da Rango. Ma anche il colossale box office del primo capitolo, 631.744.560 dollari. In una fase di gravissima crisi degli incassi, scatenata dalla sovrapposizione tra vizi strutturali e stravolgimenti (pandemici) delle abitudini, va sottolineato, per capire il tipo di cinema che più facilmente riporta il pubblico in sala, che nel 2008 il primo film della saga fu il più visto in assoluto nel nostro paese.

5. Di influenze cinefile (marziali) da scoprire e riscoprire

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Animazione e kung fu, combinazione succosa. Anche perché l’universo d’ispirazione del franchise, il cinema di arti marziali, gronda suggestioni. Segnalazioni cineflile d’obbligo per La tigre e il dragone (2000), Hero (2002), La foresta dei pugnali volanti (2004). Posto d’onore, forse perché meno noto da noi (?), per Kung Fusion (2004), l’adrenalinica commedia diretta da Stephen Chow e candidata al Golden Globe come Miglior film straniero nel 2006. Forse che i titoli, specialmente l’ultimo, non dicono niente? A questo punto le indicazioni sono due. La prima è di vergognarsi giusto un pochino. La seconda, è di recuperarli immediatamente.

6. Kung Fu Panda: i nomi dei personaggi non vengono scelti per caso

Kung Fu Panda cinematographe.it

Salti pure questo paragrafo chi naviga con scioltezza nel grande mare della lingua cinese, gli altri invece restino. Non è una novità che i nomi dei personaggi non siano (quasi) mai scelti in maniera casuale, ma vale la pena di perderci un po’ di tempo su questo punto qui. Kung Fu Panda gioca allegramente con la lingua madre soprattutto nel caso di due personaggi. Il primo è il maestro Shifu, il cui nome, effettivamente, significa maestro (Shi-Fu). Mentre il saggio Oogway, di mestiere tartaruga, si chiama così perché il nome, traslitterato (Wu-gui), significa proprio tartaruga.

7. Breve guida agli animali del franchise

stasera in tv, cinematographe.it

Kung Fu Panda è una bella fattoria degli animali. Li sceglie ma non fa il ritratto sputato, anzi li adatta, valorizzandoli, perché è questo che l’azione e l’umorismo della storia richiedono. Quali e quante specie? La guida che segue non vuole essere risolutiva ma può costituire un buon punto di partenza. Po è un panda e la cosa non soprenderà nessuno, un panda da incorniciare; ghiottone e non proprio agilissimo. Shifu è simile ma non troppo, panda rosso, specie localizzata in Cina, Himalaya e India. Attivo solo al mattino, il resto del tempo si riposa. Mantide, della mantide religiosa, riprende l’agilità, il coraggio e una certa comprensibilissima riluttanza a rapportarsi al gentil sesso. Scimmia è un presbite dorato di Gee, specie in via d’estinzione che vive sui rami degli alberi, è considerato un animale sacro dagli abitanti dell’Himalaya ed è di carattere piuttosto irrequieto. Tigre è … una tigre cinese, di taglia non grandissima e molto tenace e ostinata.

8. Hans Zimmer ha preso il suo lavoro molto sul serio

Hans Zimmer cinematographe.it

Hans Zimmer è un compositore per il cinema, tra i più amati e apprezzati degli ultimi decenni Legatissimo all’universo della DreamWorks Animation, non può non mettere le mani anche su Kung Fu Panda, di cui modella la colonna sonora dando prova, tra le altre cose, di scrupolo e grande serietà. Per prepararsi al meglio al compito, infatti, Zimmer gira la Cina in lungo e in largo per cogliere quante più sfumature possibili della cultura musicale del paese, frequentando anche i musicisti della China National Symphony Orchestra. Bravo Hans.

9. Cosa c’entra Charlie Kaufman con Kung Fu Panda?

Charlie Kaufman, I'm Thinking Of Ending Things cinematographe.it

C’entra eccome. In attesa dell’impossibile mash up tra Essere John Malkovich e Kung Fu Panda, bisogna ricordare che Charlie Kaufman, sceneggiatore fuori schema di Se mi lasci ti cancello (2004) e Il ladro di orchidee (2002), regista di Synecdoche, New York (2008), ha in curriculum anche un’incursione nella saga. Si parla del secondo capitolo, Kung Fu Panda 2 (2011), alla cui sceneggiatura ha collaborato in veste di “rifinitore”.

10. A scuola d’animazione, a scuola di kung fu

Kung Fu Panda cinematographe.it

Se è vero che ogni leggenda contiene sempre una piccola parte di verità, figuratevi i luoghi comuni. Non si finisce mai di imparare, Kung Fu Panda style. La necessità di portare un modello consolidato di animazione dentro il mondo delle arti marziali, in genere, del kung fu, in particolare, ha spinto gli animatori a darsi da fare. Come? Per esempio, partecipando a corsi di kung fu della durata di sei ore, utili a memorizzare al meglio stili e movenze.