Edge of Tomorrow – Senza domani: 10 incredibili curiosità sul film di Doug Liman

10 grandi aneddoti per svelare i segreti del progetto.

Uscito nel 2014, Edge of Tomorrow – Senza domani di Doug Liman è uno di quei film che, sotto la superficie da blockbuster fantascientifico, nasconde un’idea brillante, seppur “non originale”. Tom Cruise, affiancato da una magnetica Emily Blunt, interpreta un uomo comune costretto a rivivere lo stesso giorno in un loop temporale, morendo e rinascendo in continuazione mentre combatte contro un’invasione aliena. Tratto dalla light novel giapponese All You Need Is Kill di Hiroshi Sakurazaka, il film unisce l’azione da videogame a una riflessione sul tempo, la memoria e il coraggio. Girato quasi interamente in Inghilterra e accolto con entusiasmo da critica e pubblico, Edge of Tomorrow è diventato nel tempo un piccolo cult della fantascienza moderna. Ecco dieci curiosità per scoprire come è stato realizzato e cosa si nasconde dietro le quinte di questo adrenalinico loop.

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1. Dalla penna giapponese allo schermo hollywoodiano

Edge of Tomorrow - Cinematographe.it

La storia di Edge of Tomorrow nasce nel 2004, quando lo scrittore giapponese Hiroshi Sakurazaka pubblica la light novel All You Need Is Kill, illustrata da Yoshitoshi ABe. L’idea alla base era semplice e geniale: un soldato intrappolato in un ciclo temporale durante una guerra contro una razza aliena, costretto a rivivere la propria morte infinite volte. Warner Bros. ne acquistò i diritti e affidò la sceneggiatura a Christopher McQuarrie insieme ai fratelli Jez e John-Henry Butterworth, già collaboratori di Doug Liman. Il risultato è un adattamento che conserva la struttura del romanzo ma la sposta in un contesto più occidentale.

2. Edge of Tomorrow e l’eredità di “Harry Potter”

Gran parte del film è stata girata nei mitici Leavesden Studios, gli stessi utilizzati per la saga di Harry Potter. Le enormi strutture, ormai diventate una vera e propria città del cinema, hanno permesso a Liman di ricreare ambienti complessi come le spiagge della Normandia futuristica e le rovine di Parigi invasa dagli alieni. Le altre location includono Trafalgar Square, a Londra, e Barton Stacey, nell’Hampshire. Nonostante le ambientazioni apocalittiche, tutto è stato costruito e controllato all’interno degli studi: un modo per garantire la precisione quasi maniacale delle riprese, soprattutto per le sequenze ripetute decine di volte a causa del loop narrativo.

3. Da Brad Pitt a Tom Cruise: la metamorfosi di Bill Cage

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In origine, il ruolo del maggiore William “Bill” Cage era stato proposto a Brad Pitt, ma l’attore rifiutò per dedicarsi ad altri progetti. La parte finì così a Tom Cruise, che accettò con entusiasmo la sfida di interpretare un personaggio pavido, più vicino a un pubblicitario che a un soldato, costretto a trasformarsi in guerriero. Cruise iniziò la pre-produzione il 20 luglio 2012, appena una settimana dopo aver terminato Oblivion. Si immerse subito nel progetto, partecipando alle prove tecniche, alle sessioni di combattimento e persino alla definizione delle coreografie di battaglia.

4. Il peso della guerra: le esasperanti ExoSuit

Uno degli elementi più iconici del film sono le ExoSuit, le tute da combattimento meccanizzate indossate dai soldati. Doug Liman volle che fossero quanto più realistiche possibile, basandosi su prototipi realmente in sviluppo negli eserciti moderni. Ogni corazza era costruita in alluminio e pesava tra i 35 e i 40 chili, arrivando fino a 60 a seconda dell’equipaggiamento. Gli attori dovevano correre, saltare e combattere con addosso quelle armature pesantissime, senza alcun aiuto digitale. Emily Blunt confessò di essere scoppiata a piangere la prima volta che ne indossò una, tanto era rigida e scomoda. Ma il risultato finale ripaga lo sforzo.

5. Emily Blunt, la “Full Metal Bitch”

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Rita Vrataski, interpretata da Emily Blunt, è la guerriera simbolo della resistenza umana contro gli invasori. Applaudita come una delle figure femminili più forti del cinema d’azione moderno, Rita è soprannominata “Full Metal Bitch” dai suoi compagni di battaglia. Per entrare nel ruolo, Blunt affrontò quattro mesi di addestramento intensivo con ex militari e istruttori di arti marziali. Il suo costume, più leggero e flessibile rispetto a quello di Cruise, presenta strisce rosse sul petto in omaggio a Giovanna d’Arco. E la sua arma preferita, la lama ricavata da una pala di elicottero, è diventata uno dei simboli visivi del film.

6. Lo sbarco in Normandia del futuro

Doug Liman, grande appassionato di film bellici, volle che Edge of Tomorrow avesse il tono epico delle pellicole sulla Seconda guerra mondiale. L’Europa è invasa dagli alieni e l’Inghilterra rappresenta l’ultimo baluardo prima della controffensiva. La sequenza principale, in cui Cage rivive più volte lo sbarco sulla spiaggia, è un chiaro richiamo al D-Day. Per ricrearla, la produzione allestì una spiaggia artificiale lunga 200 metri e larga 150 nei pressi dei Leavesden Studios, coprendola con oltre 1300 tonnellate di sabbia. Tutto attorno venne installato un green screen di 500 metri per aggiungere digitalmente i paesaggi e gli stormi di elicotteri.

7. Edge of Tomorrow conquista Trafalgar Square

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Una delle sequenze più sorprendenti del film è quella iniziale, ambientata nel cuore di Londra. L’idea di far atterrare un elicottero a Trafalgar Square venne direttamente da Tom Cruise durante una riunione con la produzione. Incredibilmente, la proposta fu accettata. Per la prima volta nella storia, le autorità londinesi concessero il permesso di far atterrare un elicottero civile in pieno centro città. Vennero consegnate 8000 lettere ai residenti per avvisarli, la piazza fu completamente svuotata e il traffico deviato. L’intera scena fu girata in appena tre ore, con undici telecamere disposte su tetti e strade e un secondo elicottero che riprendeva dall’alto.

8. La distruzione di Parigi

Il film si chiude in un’ambientazione apocalittica ambientata a Parigi, nel visitors center del Louvre. Anche in questo caso, nulla fu girato in Francia: l’intera struttura venne ricostruita a Londra e poi fatta esplodere sul set. Per ottenere l’effetto dell’allagamento, sei potenti getti d’acqua inondarono la scena, creando un’impressione di caos e distruzione assolutamente credibile. Gli effetti speciali, curati dalla Framestore, fusero riprese reali e CGI con una precisione quasi invisibile.

9. Il ritmo del loop

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Girare un film basato su una giornata che si ripete in continuazione è stata una sfida enorme per la troupe. Doug Liman e il montatore James Herbert dovettero creare un equilibrio tra ripetizione e novità, in modo che lo spettatore non si annoiasse mai pur rivivendo la stessa scena più volte. Per ogni ciclo, i movimenti, gli sguardi e persino i suoni dovevano cambiare leggermente, suggerendo l’evoluzione psicologica di Cage. Cruise girò alcune sequenze anche cinquanta volte, cercando di perfezionare il tono e la gestualità.

10. Edge of Tomorrow: un successo inaspettato

All’uscita, Edge of Tomorrow non ebbe un debutto travolgente al botteghino, ma col passare delle settimane si trasformò in un successo internazionale, incassando oltre 370 milioni di dollari. La critica lo accolse con entusiasmo, lodandone la struttura narrativa, la regia dinamica e la chimica tra Cruise e Blunt. Negli anni è diventato un punto di riferimento per i film sul loop temporale, tanto che la Warner ha più volte annunciato un seguito, ancora in fase di sviluppo.