Come un padre: recensione del docufilm su Carlo Mazzone

La celebrazione di un calco che non esiste più.

Ci ha pensato il regista romano Alessio Di Cosimo, con Come un padre, a realizzare un docufilm che racconta la vita e le imprese calcistiche di Carlo Mazzone, uno dei più grandi allenatori di calcio della storia, che a tutt’oggi detiene il primato di presenze in Serie A, con ben 795 panchine ufficiali. Roberto Baggio, Marco Materazzi, Andrea Pirlo, Pep Guardiola, Beppe Signori, Francesco Totti, Claudio Ranieri e altri campioni scoperti da Carletto Mazzone sono solo alcuni dei “figli d’adozione” del Mister chiamati a raccolta (insieme a Massimo Mazzone e alla nipote) dal regista di Barber Ring per ripercorrere la straordinaria carriera di “Er Magara” e ricordare con affetto il codice paterno usato da Carletto e i loro primi passi nel mondo del calcio. Oltre alle interviste fatte allo stesso protagonista e alla sfilza di calciatori che, nel suo lungo pellegrinare, l’allenatore romano ha preparato nelle varie squadre; a raccontare la ricca carriera di Mazzone – nel docufilm prodotto da 102 Distribution, Well Enough Film e CD Cine Dubbing – sono le immagini d’archivio, con gli spezzoni delle partite decisive più temibili. Come un padre è disponibile per la visione su Prime Video dal 2 novembre 2022.

Come un padre: nella carriera di un allenatore di Serie A

Il montaggio di Lorenzo Muto rende Come un padre un’opera vibrante ed emozionante che ha la forza di trascinare anche le persone non sportive nel ritratto filmico della vita e della carriera di Carlo Mazzone, che prende avvio con le parole dei suoi familiari e con le memorie di Baggio, Guardiola, Totti, Pirlo, Materazzi, e che unisce anche i ricordi di Ranieri, Giannini, Hubner, Galli, Cappioli, Signori, Nicolini, Petruzzi, Di Biagio, Muzzi, e dei gemelli Antonio e Emanuele Filippini con angolazione di ripresa di profilo o con punto di vista frontale. Poi il regista ci riporta all’infanzia vissuta da Carletto, negli anni ’40, quando il protagonista va a scuola, aiuta il padre meccanico in officina e, mentre il papà – una persona concreta – lo sprona a imparare un mestiere e a lavorare con lui nel tempo libero, Carletto avverte invece, fortemente, il richiamo del pallone. Appena può corre a giocare fino al giorno in cui esordisce in serie A con la maglia della sua Roma. L’anno dopo avviene il suo trasferimento ad Ascoli, una città che rimarrà nel suo destino; prima tappa della sua avventura successiva alla carriera di calciatore, quella che, sempre nel segno della passione per il pallone, segnerà il suo destino facendolo passare al ruolo di allenatore e portandolo a raggiungere il record, tuttora imbattuto, di 795 presenze ufficiali nel massimo campionato italiano.

Il docufilm diretto da Di Cosimo celebra il calcio di una volta

Nell’idea degli autori il docufilm vuole raccontarci “il calcio verace, il calcio di una volta, dove i procuratori contavano ancora poco e gli allenatori erano per i loro calciatori dei mentori, come dei padri che modellavano la carriera, ma contemporaneamente indirizzavano la vita“. E infatti gli atleti intervistati hanno associato a Carlo Mazzone, oltre alla competenza tecnica, anche una grande caratura umana: qualità che lo faceva percepire quasi come una figura paterna, un punto di riferimento dentro e fuori dal campo. Francesco Totti sintetizza: “Lui è il papà di tutti, sia in campo che fuori. Abbiamo notato che i materiali usati e le testimonianze si concentrano in larga parte dalla metà degli anni ’90 in poi, quando l’ex calciatore fa le esperienze più importanti, a iniziare da quella centrale alla guida della sua Roma. Ci resta di Come un padre, quindi, la curiosità sugli anni che precedono la distesa gavetta tra serie A e B, iniziata sulla panchina dell’Ascoli anni prima, in un calcio che oggi ci appare superato ma che qui passa naturalmente in secondo piano. Alessio Di Cosimo ci consegna un ritratto celebrativo, ma godevole, di un Mister molto amato, saggio e ironico. Di un allenatore che molla le sue battute romanesche nei momenti più difficili, che conosce e studia i dettagli degli avversari e si muove con la sua squadra come una cosa sola.

Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 3

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