Miriam Leone e il bullismo subìto al liceo per le sue folte sopracciglia: “mi dicevano che sembravo Elio”

Oggi le mostra con orgoglio, ma da piccola Miriam Leone veniva bullizzata per le dimensioni delle sue sopracciglia.

Dopo aver realizzato il suo sogno di convolare a nozze insieme all’uomo della sua vita, la bellissima Miriam Leone sarà al cinema con Marilyn ha gli occhi neri, insieme a Stefano Accorsi. Nel film di Simone Godano interpreta Clara, una mitomane. L’attrice ha raccontato che per poter interpretare questo nuovo personaggio, ha frequentato chi faceva parte della rehab, come ha raccontato nella sua ultima intervista con Il corriere della sera.

Miriam Leone: “al liceo venivo bullizzata per le mie sopracciglia”

miriam leone, cinematographe.it

“Clara è mitomane per abbellire una realtà che la ferisce – ha rivelato l’attrice – io mi sentivo diversa anche fisicamente, si rivolgevano a me come se fossi una straniera”. Ha poi continuato, raccontando la sua esperienza al liceo a Catania, dicendo: Mi prendevano in giro. Mi dicevano che ero Elio delle Storie Tese. Oggi è divertente perché ho un’età”, ma sicuramente non è stato semplice per un’adolescente affrontare i bulli che la abbattevano per quel “difetto fisico” che oggi è diventato quel pregio che valorizza ancora di più la sua bellezza. Riferendosi invece ai giorni nostri, l’attrice ha rivelato che oggi “la facilità nel criticare il prossimo sono chiacchiere da bar che valgono zero. Le cose cambiano nei giovanissimi, vedo un’accettazione importante della diversità. Io ci ho messo una vita ad accettare la mia faccia”.

Marilyn ha gli occhi neri è una commedia sentimentale in uscita al cinema il 14 ottobre. Distribuito da 01 Distribution, la pellicola racconta la storia di Clara e Diego. Lei è una bugiarda patologica che non si fa problemi a raccontare falsità pur di raggiungere il suo scopo. Lui è invece l’esatto opposto, sviluppando diverse psicosi e un carattere iracondo. I due si incontrano in un centro di rehab, quando vengono incaricati di gestire un ristorante senza creare conflitti con il gruppo con cui collaborano: compito più difficile di quanto si pensi.

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