Che cos’è la notte: adesso in streaming gratuito il cortometraggio con Iaia Forte

Iaia Forte è protagonista del cortometraggio Che cos'è la notte, diretto da Marco Savatteri.

Potete vedere in streaming gratuito Che cos’è la notte, il cortometraggio con Iaia Forte ispirato all’opera d’arte il Trionfo della Morte

Disponibile fino alle mezzanotte del 20 dicembre 2020 il cortometraggio Che cos’è la notte, scritto e diretto da Marco Savatteri con Iaia Forte protagonista.
L’opera prende vita da un’antica riflessione circa il senso della vita, stimolata da una delle più belle opere d’arte: il Trionfo della Morte (autore sconosciuto), custodita presso il Palazzo Abatellis di Palermo.

Il cortometraggio ci invita altresì a riflettere su questo tempo un po’ strano e lo fa creando un parallelismo con un periodo assai lontano, quello in cui dilagava la peste.
Come ha spiegato il presidente di MeNo Roberto Albergoni, l’idea iniziale era quella di una performance teatrale.

Presentato da Associazione MeNO e Casa del musical Che cos’è la notte si avvale del talento di Iaia Forte (nota attrice teatrale e cinematografica, classe 1963), che si è detta orgogliosa di far parte di questo progetto in cui, ha sottolineato, “non vi è solo l’omaggio all’opera il Trionfo della Morte ma anche a Letizia Battaglia e a una serie di personaggi iconici di Palermo”.

Se bussano, apri.
Così la donna, al richiamo di quel suono, abbandona distrattamente gli attrezzi del lavoro, mentre tutto il palazzo vibra in quel tocco, sicuro ma discreto. Lei è sola lì dentro, di solito l’ultima ad uscire, ultimamente una delle poche ad entrare, giacché fuori è sconsigliato vivere, per fermare il contagio.
Eppure qualcuno fuori c’era, e aspettava.
Apre il portone e resta a scrutare il visitatore con finta riverenza, senza muovere parola; non era previsto un appuntamento, ma si stavano aspettando. Poi finalmente la donna spezza il disagio e lo invita ad entrare… Insieme attraversano il chiostro del palazzo, popolato da personaggi del passato che forse è un presente: vi sono malati e sofferenti, dame e cavalieri, contadini e straccioni; la notte si confonde col fumo delle braci: bruciano gli umani. In questo mondo c’è la peste ma lei non sembra esserne scalfita, anzi ne sembra pacificamente cullata. Lo sguardo del visitatore si posa ovunque e cattura tutto; la donna è calma e composta, si perde in pensieri che vuole sussurrare, talvolta ride; procede a suo agio nell’inferno e ne sembra la Signora. Così qualcuno la disprezza e la schernisce, qualcuno la teme, qualcun altro la invoca e le chiede pietà.
Lei non si commuove, si volta e continua, entrando in un giardino. Qui c’è arte, speranza, c’è persino bellezza; musica e canto si intrecciano nei corpi di giovani allegri, si danza per ingannare l’inferno. La donna non osa avvicinarsi e li lascia continuare… non è tempo per lei. Infine, in una sala vuota e piena di silenzio, la Donna apre le braccia al visitatore. In un solo istante lui la sente e la perde. Sullo sfondo “Il trionfo della morte”, in cui però c’è solo il cavallo, senza il cavaliere. Dove sarà finito? Come si conclude questa storia? Un indizio è concesso: …di tutte le storie, un’unica fine!