Chi era Roberto Gómez Bolaños, il piccolo Shakespeare latinoamericano

Google dedica un doodle al comico latinoamericano Roberto Gómez Bolaños. Ecco chi era il "piccolo Shakespeare" amato dai telespettatori di Spagna, Stati Uniti e America Latina.

Lo chiamavano tutti Chespirito, che in spagnolo significa “piccolo Shakespeare”. Per essere più precisi, il nome d’arte dell’attore e sceneggiatore Roberto Gómez Bolaños, divenuto un mito nella cultura latinoamericana, deriva dal regista Agustín P. Delgado ed è il diminutivo della pronuncia spagnola di Shakespeare. In questo nome così d’effetto si racchiudono tutte le sue caratteristiche: la bassa statura e la grandissima abilità nello scrivere e raccontare storie in TV.

Nato a Città del Messico il 21 febbraio 1929 dalla segretaria bilingue Elsa Bolaños Cacho e dal pittore, fumettista e illustratore Francisco Gómez Linares, studiò ingegneria all’Università Nazionale Autonoma del Messico, ma non concluse mai gli studi, iniziando a lavorare come pubblicitario per la radio e la televisione. La sua carriera di sceneggiatore inizia negli anni ’50 e raggiunge l’apice negli anni ’60 con programmi amatissimi dal pubblico messicano come Cómicos y canciones ed El estudio de Pedro Vargas per la catena TV Telesistema Mexicano.

A restare impressi sono però soprattutto i personaggi creati da Roberto Gómez Bolaños: Chapulín Colorado ed El Chavo sono certamente i più noti, ma egli diede vita anche a Chómpiras, al Doctor Chapatín e ancora a Vicente Chambón e Chaparrón Bonaparte. Perché questa abbondanza di “ch”? Spiegò che aveva optato per tale scelta dopo aver notato che molti termini osceni iniziavano proprio così.

Premiato il 20 novembre 2013 per essere stata una delle personalità più eccezionali della TV, il lavoro di Bolaños è tutt’ora molto apprezzato in America Latina, Stati Uniti e Spagna, al punto che negli anni ’80 tutti i suoi sketch furono rimandati in onda in un programma intitolato proprio Chespirito e andato in onda fino al 1995.

Morto il 28 novembre del 2014 a causa di un arresto cardiaco, ebbe una vita segnata dalla perdita del padre (che venne a mancare quando lui aveva solo 6 anni) e dalla malattia della madre, che non riuscì a godersi il successo del figlio, avvenuto con la serie El Chavo.

Roberto Gómez Bolaños otre El Chavo

Parlando di qualche curiosità in merito a hobby e vita privata, Roberto è stato un gran fumatore fino a 40 anni e tra le sue passioni rientravano il calcio e la boxe, ma anche la pittura. Negli ultimi anni della sua vita ha dimostrato interesse anche per i social, vista l’apertura (il 28 maggio 2011) di un account Twitter, col quale raggiunse ben mezzo milione di fan nel giro di una settimana.

Dal punto di vista sentimentale è stato sposato con Graciela Fernández, dalla quale ebbe sei figli. Il successo giocò a sfavore della loro relazione e i due si separarono dopo 23 anni di matrimonio.
Nel 2004 Roberto Gómez Bolaños sposò la collega Florinda Meza (era Doña Florinda in El Chavo del Ocho).

Roberto Gómez Bolaños e il doodle di Google

A conferma del grande successo, Google gli ha dedicato un simpatico doodle nell’anniversario della sua nascita. Il 21 febbraio 2020, 91 anni fa, veniva al mondo uno dei più grandi e amati attori, sceneggiatori e artisti della TV latinoamericana. E affinché il suo nome risuoni anche fuori dai confini geografici di appartenenza, Google ritrae Roberto Gómez Bolaños mentre esce da uno schermo televisivo.