Addio a Ornella Vanoni, la signora della musica italiana aveva 91 anni
Ci lascia a 91 anni Ornella Vanoni, icona della musica italiana e interprete di brani immortali come Senza fine e L'appuntamento
Ci lascia una delle cantanti più iconiche della storia della musica italiana. Ornella Vanoni è morta in data 21 novembre 2025 nella sua casa di Milano, a causa di un improvviso arresto cardiocircolatorio. Con una carriera lunga quasi sette decenni, iniziata nel 1956, la cantante milanese ha lasciato un segno indelebile nella musica italiana e nel mondo dello spettacolo, diventando vera e propria icona culturale. Con 41 album in studio e 8 partecipazioni al Festival di Sanremo, si è resa interprete di alcuni brani destinati a diventare immortali, come Senza fine, L’appuntamento, Che cosa c’è e La musica è finita.
Ornella Vanoni, ci lascia a 91 anni un’icona della musica italiana, interprete di brani immortali come Senza fine e L’appuntamento

Nata a Milano il 22 settembre 1934, Ornella Vanoni debutta inizialmente nel mondo dello spettacolo come attrice teatrale, in una rappresentazione di Sei personaggi in cerca d’autore del 1956, diretta dal grande maestro Giorgio Strehler. In questo ricco ambiente culturale, la giovane interprete si avvicina, anche grazie ad autori come lo stesso Strehler, Dario Fo, Fiorenzo Carpi, Fausto Amedei e Gino Negri, al mondo della musica, attraverso le cosiddette canzoni della mala. Poi, negli anni ’60, il folgorante incontro con Gino Paoli, che scriverà alcuni dei suoi più grandi successi, come Senza fine.
Artista poliedrica, Ornella Vanoni ha saputo sposarsi bene con una moltitudine di generi, sposandosi bene sia con la canzone leggera che con il cantautorato, e sperimentando anche con il jazz e con la bossa nova. Ma la signora della canzone italiana si è ben prestata anche a innumerevoli partecipazioni televisive, sia come attrice che come conduttrice, dimostrando sempre un fascino impareggiabile. Affacciatasi anche al mondo del cinema, ha lavorato con registi come Sergio Corbucci, Carlo Lizzani, Ugo Tognazzi e Alessandro Genovesi, e le sono stati dedicati due documentari.
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