Il Mostro: dov’è stata girata? Le location della serie Netflix di Stefano Sollima

Un aspetto spesso trascurato, ma che nella serie Il Mostro emerge sullo sfondo, è l’identità gastronomica dei luoghi in cui è ambientata.

Con Il Mostro, Netflix riporta sullo schermo uno dei casi più inquietanti della cronaca italiana: quello del Mostro di Firenze. Diretta da Stefano Sollima, la serie ripercorre decenni di indagini, paure e sospetti che hanno segnato la storia del Paese, mescolando il rigore del racconto giudiziario con la tensione del thriller psicologico. Ma oltre alla ricostruzione storica e alle interpretazioni intense del cast, un elemento fondamentale del racconto è costituito dalle location. Girata tra Firenze, la campagna toscana e la Tuscia laziale, la serie restituisce allo spettatore la sensazione di un’Italia immersa nella paura e nel mistero.

Il Mostro location - cinematographe.it

Firenze, cuore pulsante della serie Il Mostro

Il centro storico di Firenze è il cuore narrativo di Il Mostro. Stefano Sollima ha scelto di girare numerose scene tra piazza della Signoria, via Ghibellina, piazza San Firenze e via del Proconsolo, luoghi iconici che perdono il loro consueto splendore turistico per diventare spazi sospesi, impregnati di tensione. La città rinascimentale si trasforma così in un labirinto di vicoli e ombre, dove dietro ogni portone può celarsi un segreto. Anche l’ex Corte d’Appello di piazza San Firenze è stata utilizzata per le sequenze del processo, aggiungendo autenticità e forza visiva alle scene investigative.

Le campagne toscane, tra silenzio e paura

Uscendo dal centro urbano, la serie Il Mostro si sposta nelle campagne toscane, dove la bellezza del paesaggio si fonde con l’angoscia della narrazione. Le riprese si sono svolte tra Prato, Carmignano, Artimino, San Casciano e Signa: luoghi che conservano l’anima più vera della Toscana rurale. Qui, tra colline solitarie, casali in pietra e strade immerse nel buio, Sollima ambienta le sequenze più drammatiche, quelle che evocano l’isolamento dei luoghi dove gli omicidi ebbero origine. La luce naturale, le ombre dei cipressi e la quiete inquietante delle campagne diventano parte integrante della tensione narrativa, contribuendo a creare quella sensazione di sospensione che caratterizza tutta la serie.

Il Mostro location - cinematographe.it

La Tuscia laziale, paesaggi di mistero

Il Mostro non si ferma ai confini della Toscana. Alcune riprese sono state realizzate anche nel Lazio, in particolare nella Tuscia, tra Viterbo, Fiumicino, Bagnoregio e Vetralla. Queste zone, con i loro paesaggi agresti e i borghi antichi, offrono uno scenario perfetto per ampliare la dimensione del racconto. I boschi fitti, i campi isolati e le strade deserte della Tuscia creano un’atmosfera di inquietudine che si sposa perfettamente con il tono della serie. Girare in questi luoghi, molti dei quali legati alla vera cronaca del caso, è una scelta precisa di Sollima.

L’importanza del paesaggio come personaggio in Il Mostro

Per Stefano Sollima, la geografia non è solo sfondo ma parte attiva della narrazione. Le location di Il Mostro non fungono da semplice cornice: sono un riflesso dello stato d’animo dei protagonisti e dell’intera società italiana di quegli anni. Le strade di Firenze rappresentano la razionalità e il potere dell’indagine, mentre la campagna toscana e la Tuscia incarnano la paura, la solitudine e la follia che si nascondono dietro la facciata della normalità.

Il Mostro location - cinematographe.it

Le specialità culinarie tra Toscana e Lazio

Un aspetto spesso trascurato, ma che nella serie Il Mostro emerge sullo sfondo, è l’identità gastronomica dei luoghi in cui è ambientata. Firenze e la Toscana offrono una cucina legata alla terra e alla tradizione contadina: la bistecca alla fiorentina, la ribollita e la pappa al pomodoro sono simboli della tradizione. Nelle campagne di Prato e San Casciano, i piatti a base di cinghiale e funghi raccontano un rapporto profondo con la natura, lo stesso ambiente che nella serie Il Mostro diventa scenario di paura. Spostandosi nella Tuscia, il gusto cambia ma resta allo stesso tempo rustico: olio extravergine, formaggi artigianali, vini robusti come l’Aleatico e il Grechetto.

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