Discesa libera: recensione del film di e con Sandro Torella
La recensione di Discesa libera, una commedia seria sull’Alzheimer, diretta e interpretata da Sandro Torella, al cinema dal 9 settembre 2025.
Irriverente, sincera, ironica e intrinsecamente satirica, anche se un po’ fuori dal focus! Discesa libera di Sandro Torella si presenta come una commedia seria sull’Alzheimer, intrecciando in seno due riflessioni inerenti tematiche sociali; da una parte il disagio determinato da una patologia incentrata sulla perdita della memoria, dall’altra l’allontanamento di un attore dall’hinterland lavorativo, accusato di una deriva dichiaratamente pazza, poiché il suo modo di fare spettacolo va oltre gli schemi imposti, accusando importanti personalità, molte delle quali responsabili del suo posto di lavoro.
Discesa libera: una commedia (poco) seria sull’Alzheimer

Sandro Torella si cimenta nella sua opera prima e lo fa in modo ilare, calandosi nel ruolo non solo di attore e regista, bensì anche di produttore e distributore. Muovendosi all’interno dell’iniziativa Rete Prevenzione Alzheimer della Fondazione Rosa e Giovanni Melchiorri (produttori insieme a Torella), l’autore finisce per mettere in secondo piano l’intento sociale, tramutando il film in un’opera in cui tutto fila liscio dal punto di vista drammatico, mentre l’intento umano resta sbiadito e in sottofondo.
Il protagonista del film, Manuel Falco (interpretato da Sandro Torella), è un attore col vizio di fare qualche battuta di troppo, il che lo porta ad essere accusato di vilipendio ed emarginato dall’intero mondo dello spettacolo. Per sbarcare il lunario, si ritrova a lavorare per una casa di cura e ad assistere Vittorio, un anziano malato di Alzheimer, nonché padre di una cara amica. Le conversazioni tra i due non svelano nulla di nuovo circa tale patologia, ma rappresentano uno spaccato di condivisione intergenerazionale, una conoscenza umana che porta Manuel a sconfinare in un mondo a lui ignoto, desideroso di apportare sollievo a chi si trova in una condizione analoga a quella di Vittorio.
Quale modo migliore allora se non quello di associare la cura al teatro? In fondo l’attore si trova a perdere ogni giorno la propria identità per dare spazio a un personaggio che fino al giorno prima non esisteva; in quella maschera che apporta sulla scena si sovrappone così una storia intera. Di fatto chi è affetto dall’Alzheimer è come se nascesse ogni giorno, ma con ricordi atavici. La psiche, dice Manuel, è l’equivalente dell’anima!
Un filo labile, quello intercettato da Sandro Torella, che potrebbe immettere un tocco di magia nella pellicola e nella realtà di chi vive questa condizione, se non fosse per quella deriva egoriferita che permea la pellicola, arricchendola visivamente e musicalmente, ma impoverendola dal punto di vista emotivo.
Discesa libera rispetta quindi, per certi versi, questo spirito poco coordinato che il titolo anticipa. La colonna sonora scandisce la pellicola, che si apre e chiude con Girl On Top di Amy Lynn & The Honey Men, alternando alla musica classica motivetti da cinema action, capaci di dare dinamicità alla scena, mentre la sceneggiatura rincorre senza sosta questo desiderio di rivalsa e, proprio quando ci si aspetterebbe un finale carico di moralità, ecco che la vera anima di Manuel Falco torna a fare capolino!
Discesa libera: valutazione e conclusione

Con un parterre di attori che include, oltre al già citato Sandro Torella, anche Massimo Mirani, Jennifer Mischiati, Stefano Antonucci, Anna Mazzantini, Michele Gammino, Gaetano Mosca, Maria Luce Pittalis, Renato Solustri, Giorgia Panettieri, Danila Stalteri e Giorgio Carosi, Discesa libera è una commedia godibile ma che non riesce a sensibilizzare pienamente sull’Alzheimer. La patologia qui diviene solo uno spunto per fare satira e far riacquisire a un attore la celebrità perduta. E sul finale, mentre il successo di Manuel cresce, la sua umanità sembra fare l’opposto. Il risultato è una commedia che potremmo definire “Sandrotorellocentrica”, che non manca di strappare qualche risata.
Tirando le somme consigliamo la visione di Discesa libera se vi interessa capire la dinamica di un attore in guerra col mondo dell’arte, ma se cercate un manuale d’istruzioni per saperne di più sull’Alzheimer possiamo asserire che non fa al caso vostro.