Il Cinema di Frontiera diffida il Marzamemi CineFest 2025: cosa succede?

Fraintendimenti e dissapori a Marzamemi, tra il Cinema di Frontiera e il Marzamemi CineFest.

In questi giorni a Marzamemi (precisamente dal 6 al 10 settembre 2025) si sta svolgendo la sesta edizione del Marzamemi CineFest – Festival internazionale delle identità del Mediterraneo.
Con un programma ricco di ospiti, proiezioni cinematografiche, talk, eventi enogastronomici e culturali, l’evento sembra aver attirato pubblico e stampa, nonché l’attenzione di Nello Correale, ideatore e direttore artistico del Festival Internazionale del Cinema di Frontiera, il quale, in una nota stampa, ha comunicato il suo disappunto nei confronti della citata kermesse, avvisando che si sta già procedendo per via legali attraverso una diffida.

“Soprattutto nell’ultimo periodo, ci sono arrivate segnalazioni su una manifestazione in corso di svolgimento in questi giorni a Marzamemi, negli stessi luoghi dove, per più di 20 anni abbiamo presentato il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera. Tale manifestazione sta utilizzando materiali visivi e sonori del nostro Festival. Perfino la musica della nostra sigla e l’immagine della nostra comunicazione”, ha scritto Correale, tenendo altresì a precisare che “questo utilizzo, nel medesimo contesto, nello stesso luogo e periodo, sotto un altro marchio, genera confusione e tende ad appropriarsi parassitariamente della notorietà e del valore simbolico costruito dal nostro Festival in decenni di attività. Tale comportamento mette a rischio la continuità del nostro Festival, iniziato nel 2001, e che nella prossima edizione del 2026, per festeggiare i 25 anni, presenterà un film che ne racconta la storia. Un lavoro che stiamo realizzando in collaborazione con molti degli autori e degli ospiti italiani e internazionali che hanno partecipato in questi anni al nostro Festival”.

Nella nota stampa si legge che il proprietario del marchio registrato e la società che organizza il Festival Internazionale del Cinema di Frontiera hanno già attivato le vie legali con una diffida immediata a tutela della propria immagine, dei propri partner e del proprio pubblico. “Una diffida”, conclude Nello Correale, “che verrà inoltrata, per conoscenza, a tutte le associazioni ed enti preposti alla promozione e al sostegno delle manifestazioni in oggetto”.