Frankenstein, il cast e Del Toro raccontano il film tra retroscena e “forze misteriose”
Frankenstein, il nostro incontro con il cast e il regista Guillermo del Toro, presenti per il film a Venezia 82.
Frankenstein secondo Guillermo Del Toro: il regista messicano e il cast hanno presentato a Venezia 82 il film tratto dal romanzo di Mary Shelley. Un racconto horror, che nelle mani di un esperto nell’esplorare il mondo dei “mostri”, diventa una riflessione sulla natura umana (qui la nostra recensione di Frankenstein). La storia è nota a tutti: il dottor Victor Frankenstein (interpretato nella pellicola da Oscar Isaac) dà vista a un mostruoso esperimento, una Creatura che porterà entrambi alla rovina. Il lavoro di Del Toro su uno dei capolavori della letteratura vittoriana iniziò quando aveva sette anni e rimase folgorato dal film di Frankenstein di James Whale. Da lì, è iniziata una ricerca che lo ha condotto fin qui.
Noi di Cinematographe.it abbiamo incontrato il cast e il regista della pellicola Netflix: ecco cosa ci hanno raccontato.
Frankenstein, un’esperienza “psicadelica”: parlano Del Toro e Oscar Isaac

Com’è il nuovo adattamento di Frankenstein? Del Toro ha raccontato che è qualcosa di completamente differente da come ci immaginiamo: “Perché è un film che ha vissuto con me fin da quando ero un bambino. Io sono la Creatura, io sono Victor, io sono ogni personaggio, è la mia voce. Io mi sono sviluppato durante decenni, quando ho imparato cosa vuol dire essere un figlio, quando ho imparato cosa vuol dire essere un padre. E ho il miglior cast che abbia mai avuto, la mia crew e i miei collaboratori, che conosco da più di 30 anni di lavoro. Quando è arrivato Frankenstein, ho portato le persone migliori.”
Oscar Isaac ha definito l’esperienza sul set “psicadelica, incredibilmente emozionante, è stato un culto, c’erano volte forze di lavoro che erano incontrollabili e molto misteriose. Non ho mai avuto una sincronizzazione con un collaboratore, come è successo con Guillermo. Abbiamo parlato soltanto in spagnolo, che è stato incredibile.” E poi un retroscena: “Ricordo i primi giorni, quando Jacob veniva da noi e ci diceva che ogni volta che parlavamo spagnolo era come se dovevamo dirgli di smetterla perché c’era un film da girare. E lui: “Siete voi a parlare in spagnolo!” Penso che in generale è stato incredibilmente piacevole, ci siamo divertiti. L’allarme suonava alle quattro di mattina e non vedevo l’ora di andare sul set.”
Frankenstein, l’esperienza sul set da parte dei giovani attori e di Christoph Waltz

Per Jacob Elordi “è stato un piacere davvero immenso. E’ sempre stato il mio sogno fin da quando ero piccolo e mi faceva guardare i film su Frankenstein.”
Mia Goth ha affermato: “E’ stato… è stato una gioia, è stato completamente magico, è stato un vero sogno diventato realtà. Non ho mai pensato al fatto che sarei stata nei piani per Frankenstein. E con questo c’è stato un grande senso di pressione. Posso solo parlare per me stessa, ma… ricordo di sentirmi più… c’era un’ambiente davvero pieno di pressione e pieno di concentrazione.”
Un momento giocoso con Christoph Waltz che ha dichiarato che l’esperienza sul set di Frankenstein “Non mi è piaciuta. È una domanda retorica. Tu cosa credi? Se puoi lavorare con Guillermo, lo fai e basta. Ti metti a disposizione.”
Esperienza da ricordare anche per Felix Kammerer, che ha raccontato: “Io venivo in set ogni giorno, anche se non dovevo lavorare. Stavo seduto con un caffè, uno dopo l’altro, fino ad prenderne 20 e finivo per tremare. Stavo seduto, spaventato, ma guardavo cosa stava succedendo, perché era così impressionante. Per me è la cosa più importante che abbia mai fatto. Vederlo accadere davanti ai tuoi occhi… Mi è piaciuto tanto imparare. Quando Oscar e Guillermo inizieranno a parlare spagnolo, io parlerò solo tedesco. Hanno la loro lingua segreta, ora abbiamo la nostra.”