84m²: recensione del film sudcoreano Netflix

La recensione del thriller psicologico diretto da Kim Tae-joon in cui l’acquisto della prima casa in Corea del Sud diventa un incubo. Dal 18 luglio 2025 su Netflix.

E se l’acquisto della prima casa, dopo anni di sacrifici, invece della realizzazione di un sogno tanto inseguito diventasse un incubo? A immaginare questo scenario è Kim Tae-joon che nel suo nuovo film 84m², disponibile su Netflix dal 18 luglio 2025, racconta come una compravendita si trasforma in un vero e proprio disastro economico. A farne le spese un uomo di nome Woo-sung, che dopo aver messo insieme un acconto con fatica tra risparmi personali, prestiti familiari e debiti, entra nel suo nuovo appartamento da 84 m², raggiungendo un traguardo importante per chi vive nel competitivo mercato immobiliare sudcoreano. Ma l’euforia iniziale si spegne rapidamente. Il punto di rottura arriva quando gli altri condomini lo accusano di essere il responsabile del caos sonoro e dell’inquinamento acustico che ogni notte disturbano la quiete del palazzo. Da vittima a capro espiatorio, Woo-sung si ritrova isolato e in trappola tra pareti sempre più ostili a difendere la propria innocenza.

Per 84m²  il regista Kim Tae-joon è partito da una grave esperienza personale

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Per portare sullo schermo questo incubo ad occhi aperti, Kim Tae-joon è partito da una grave esperienza personale accaduta mentre lavorava al suo progetto precedente. Esperienza, questa, che ha alimentato il suo desiderio di creare una storia attuale e facilmente riconoscibile per la maggior parte dei sudcoreani che vivono in abitazioni plurifamiliari. Da qui il titolo, con il numero di m² chiamato in causa che attinge direttamente a un problema sociale significativo per il Paese. Si tratta infatti della dimensione standard nazionale per gli appartamenti in Corea del Sud, diventata un potente simbolo di stabilità e del raggiungimento del sogno della classe media, e costituisce oltre l’80% di queste dimore. Questa vita ad alta densità rende il rumore tra i piani una fonte di conflitto  tanto grave che in alcuni casi è degenerato in incendi dolosi e omicidi. Il tutto ha contribuito ad alimentare la storia al centro della pellicola del regista di Seul, specializzato in quelli che possono essere descritti come “thriller basati sulla realtà”, basati su micro-terrori e sulle ansie del quotidiano. Lo stesso Kim Tae-joon, nel suo film d’esordio Unlocked, aveva esplorato la paura dell’hacking degli smartphone. 84m² in tal senso conferma l’interesse dell’autore per queste e per altre tematiche annesse come l’ansia economica, l’indebitamento per l’acquisto della casa, il peso sociale della proprietà, la convivenza forzata in spazi urbani affollati, la paranoia crescente nell’anonimato dei palazzi, l’isolamento e l’illusione del sogno della classe media.

84 m² è un kammerspiel kafkiano ansiogeno e claustrale che vede la tensione febbrile salire sino al punto massimo di ebollizione

84m² : trama trailer e cast - cinematographe.it

La parabola di Woo-sung, qui interpretato da uno straordinario e convincente Kang Ha-neul (che tutti ricorderanno come il concorrente numero 388, Kang Dae-ho in Squid Game), da speranzoso proprietario di casa a uomo psicologicamente distrutto, fa da veicolo di trasmissione e da cassa di risonanza per le argomentazioni trattate. Parabola, la sua, che si consuma tra le mura dell’appartamento, i corridoi e i piani del condominio, le scale e l’ascensore, in un kammerspiel kafkiano ansiogeno e claustrale che vede la tensione febbrile salire sino al punto massimo di ebollizione. La costruzione e la gestione della tensione sono i punti di forza di un’opera che tiene letteralmente in apnea lo spettatore per l’intera durata, con la fotografia e soprattutto l’apporto del sound design che rendono la messa in quadro e la fruizione ancora più soffocante e destabilizzante. L’esperienza uditiva in particolare, come era stato per Noise di Henry Bean e Martin Schmidt, contribuisce in maniera sostanziale ad alzare l’asticella.

84m²: valutazione e conclusione          

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Kim Tae-joon torna alla regia con un thriller psicologico claustrale e disturbante sui micro-terrori e sulle ansie del quotidiano che trasformano l’acquisto della prima casa in un incubo ad occhi aperti. 84m² è un’esperienza sensoriale ancora prima che filmica che scaraventa lo spettatore e il protagonista, qui interpretato da un convincente Kang Ha-neul, in un inferno domestico che ingabbia e toglie il respiro.

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