10 horror LGBTQ+ da vedere nel mese del pride
Dal sottotesto queer ai corpi che si trasformano: ecco l'evoluzione dell'horror LGBTQ+ attraverso 10 film imperdibili.
Nel buio della sala cinematografica, l’horror è sempre stato il genere per eccellenza dove si annidano le paure più profonde della società. E tra queste, storicamente, c’è sempre stata quella del “diverso”. Ma cosa accade quando a essere protagoniste non sono più solo creature mostruose o killer mascherati, bensì persone queer, con le loro identità, desideri e conflitti interiori? In questo articolo ti presentiamo 10 horror LGBTQ+ da non perdere.
1. Sleepaway Camp (1983)

Uno slasher, tendenzialmente dalla narrazione non molto diversa da altri titoli del filone, ma con un finale sconvolgente, che riflette in modo controverso le paure attorno all’identità di genere. Nella memorabile scena conclusiva, infatti, viene svelata l’identità del serial killer che agisce all’interno di un campo estivo con un colpo di scena forte sul piano visivo e rivelatorio.
2. Miriam si sveglia a mezzanotte (1983), vampiri e amore lesbo in questo horror LGBTQ+

Vampirismo e amore lesbico si intrecciano in questo film sensuale e decadente, dove l’erotismo queer è al centro dell’orrore eterno. Un’opera di culto all’interno del cinema vampirico e sorta di manifesto del cinema horror LGBTQ+, raffinata e ambigua, interpretata da figure carismatiche come David Bowie, Catherine Deneuve e Susan Sarandon.
3. Alta tensione (2002)
Un classico del filone new French extremity, il film di Alexander Aja svela solo nel finale la sua vera identità queer. Due amiche cercano di sopravvivere a un massacro in una casa isolata. La rivelazione finale divide ancora oggi, ma è colpo di scena ad effetto e al contempo una riflessione cruda su repressione e desiderio, in uno slasher dall’atmosfera sporca e dalla violenza esplicita.
4. Hellbent (2004)
Considerato il primo slasher apertamente gay, con un cast di personaggi omosessuali che combattono un serial killer mascherato durante Halloween. Una svolta nella visibilità queer all’interno dell’horror in cui solitamente sono la scream queen o la final girl a farla da padrone.
5. Otto or up with dead people (2008)
Un ragazzo gay zombie vaga in una Berlino distopica. Tra pornografia, alienazione e attivismo, il film è un’opera radicale sull’identità queer come corpo reietto, politicizzato e desiderante, un curioso ibrido di zombie movie e teen drama esistenziale dal sottile umorismo nero e un fondo di disperazione.
6. Jennifer’s body (2009)
L’amicizia morbosa e sensuale tra due ragazze sfocia nel desiderio omosessuale e nella vendetta soprannaturale. Rivalutato oggi come film femminista e queer, è un teen horror con protagonista Megan Fox, al tempo un po’ bistrattato, ma che potrebbe meritarsi gli onori della cronaca di un horror LGBTQ+ meritevole di una visione.
7. Thelma (2017)

Una giovane donna repressa, i suoi poteri paranormali e l’amore per un’altra ragazza. Un racconto di formazione queer spirituale e sovrannaturale, dove l’identità si libera solo attraverso la ribellione al controllo religioso.
8. Titane (2021), identità fluida nel film horror LGBTQ+

Vincitore della Palma d’Oro, Titane è una discesa nel body horror e nell’identità di genere. La protagonista, che si traveste da uomo per nascondersi, esplora temi di trasformazione corporea, disforia e accettazione, fondendo metallo e carne in un’esperienza disturbante e viscerale. Una sorta di vero e proprio manifesto della sessualità fluida dell’epoca contemporanea.
9. X: A sexy horror story (2022)

Più che un horror LGBTQ+, il film di Ti West è una riflessione sul desiderio e sulla repressione sessuale, sotto forma di film slasher. La tensione queer si manifesta soprattutto nella componente lesbica, con la curiosità sensuale tra le protagoniste femminili (interpretate ambedue da Mia Goth), in una scena specifica in cui la più anziana si adagia con morboso desiderio nel letto accanto alla più giovane, dormiente, spiandola.
10. Ho visto la tv brillare (2024) tra i migliori film horror LGBTQ+
Due adolescenti si rifugiano in una serie TV che diventa portale psichico. Il protagonista attiva così un percorso di riscoperta personale e sessuale. In bilico tra teen-drama e mistery dai toni visionari, che sembra prendere spunto da Lynch e Donnie Darko, omaggiando un universo televisivo (e metafilmico) anni ’90, per farsi racconto di riscoperta esistenziale e di crescita formativa (e sessuale), sullo sfondo della provincia americana in cui reale ed immaginifico si fondono, tra colori fluo e mood retro wave, andando a confluire in un epilogo decisamente weird.
Leggi anche Onda Pride: i 36 migliori film LGBTQ+ da vedere