7 film on the road senza auto: viaggi lenti, ribelli e straordinari

Quando il viaggio non ha ruote ma gambe, zattere o silenzi.

Il cinema on the road è da sempre associato alla libertà, alla scoperta e alla trasformazione. Ma cosa succede quando il viaggio non è scandito dal rombo dei motori? In questi sette film, l’assenza dell’automobile apre spazi narrativi e simbolici inaspettati. Che si tratti di camminare nel nulla, salire su treni infiniti o percorrere fiumi remoti, il movimento non è solo geografico ma anche spirituale. Senza l’auto a scandire tappe e velocità, il viaggio diventa una questione di tempo, fatica e presenza. Ecco sette opere che interpretano l’on the road in modo alternativo, dimostrando che a volte per arrivare lontano bisogna rallentare.

1. Nelle terre selvagge (2007), di Sean Penn

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Basato sulla vera storia di Christopher McCandless, Nelle terre selvagge è il manifesto di un’esistenza radicalmente fuori dalle convenzioni. Dopo aver donato tutti i suoi averi, McCandless attraversa gli Stati Uniti a piedi, in autostop e in canoa, fino ad approdare nella natura selvaggia dell’Alaska. Il film è una meditazione sull’essenzialità, la solitudine e la ricerca di senso. La regia di Sean Penn alterna lirismo e crudezza, accompagnata dalla struggente colonna sonora di Eddie Vedder. Senza un’auto come rifugio o scudo, ogni incontro e ogni passo diventano esperienze totali. L’on the road qui è un processo di spoliazione, fino al silenzio finale del bosco.

2. La via del tabacco (1941), di John Ford tra i film on the road da vedere

In questo adattamento del romanzo di Erskine Caldwell, John Ford racconta le peregrinazioni della famiglia Lester, poveri agricoltori del Sud degli Stati Uniti durante la Grande Depressione. Senza auto né prospettive, i protagonisti si muovono a piedi o con mezzi di fortuna, aggrappandosi a una dignità che il mondo sembra voler loro negare. Il film è un esempio primordiale di racconto itinerante senza motori, dove la polvere delle strade diventa metafora della precarietà e della tenacia. Ford restituisce con ironia e compassione la resilienza dei suoi personaggi, celebrando un’America che non si arrende nonostante tutto.

3. Tracks (2013), di John Curran

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Robyn Davidson attraversa il deserto australiano per oltre 2.700 chilometri in compagnia di quattro cammelli e un cane. Nessuna strada, nessuna automobile, solo il ritmo arcaico del passo e l’immensità silenziosa dell’outback. Tracks è un film di straordinaria potenza visiva e interiore, in cui il cammino solitario diventa un atto di affermazione e ascolto. Mia Wasikowska offre un’interpretazione intensa e contenuta, mentre la regia evita ogni retorica eroica per concentrarsi sulla quotidianità del viaggio. Il deserto, vasto e impassibile, riflette la trasformazione della protagonista, che a ogni passo si spoglia di ruoli e aspettative.

4. Una storia vera (1999), di David Lynch tra i film sul viaggio senza auto da vedere

In questo sorprendente film di David Lynch, il protagonista Alvin Straight compie un viaggio di centinaia di chilometri su un tagliaerba per raggiungere il fratello malato. Anche se tecnicamente si tratta di un mezzo a motore, la lentezza e l’ostinazione del gesto collocano questo racconto fuori dalle logiche dell’automobilismo. Una storia vera è una parabola dolce e malinconica sull’invecchiamento, la riconciliazione e la forza della volontà. Lynch rinuncia ai suoi consueti tratti disturbanti per abbracciare una narrazione lineare, ma non per questo meno intensa. Il paesaggio americano, attraversato centimetro dopo centimetro, diventa un compagno silenzioso e paziente.

5. Aguirre, furore di Dio (1972), di Werner Herzog

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Un viaggio fluviale nella giungla amazzonica del XVI secolo: così si presenta l’odissea visionaria diretta da Werner Herzog. Seguendo l’avanzata del conquistador Aguirre alla ricerca dell’El Dorado, il film si muove su zattere e barche precarie, in un lento scivolare verso la follia. L’assenza di motori moderni restituisce la dimensione primitiva e mitica del viaggio. Klaus Kinski, nel ruolo del protagonista, è l’incarnazione della hybris umana di fronte alla natura incommensurabile. Aguirre è un on the road senza strada, dove il movimento è sospinto da ossessioni e fantasmi.

6. Wild (2014), di Jean-Marc Vallée tra i film on the road da vedere

Dopo un crollo personale, Cheryl Strayed decide di percorrere in solitaria il Pacific Crest Trail, uno dei sentieri escursionistici più lunghi e impervi degli Stati Uniti. A piedi, con uno zaino troppo pesante e molti fantasmi interiori, affronta un cammino che è insieme redenzione e catarsi. Reese Witherspoon interpreta una protagonista fragile ma determinata, mentre Vallée alterna presente e flashback per costruire un ritratto sincero e crudo del dolore e della rinascita. Wild è un film che respira con il ritmo del passo umano, e che fa della natura un personaggio altrettanto complesso della protagonista.

7. Daunbailò (1986), di Jim Jarmusch

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Tre ex-detenuti – uno bianco, uno nero, uno italiano – fuggono dalla prigione e si inoltrano in una Louisiana paludosa senza direzione. Nessuna macchina, solo piedi nudi, acquitrini e dialoghi surreali. Con Daunbailò (titolo originale: Down by Law), Jim Jarmusch realizza un anti-road movie paradossale, in cui il viaggio è più statico che dinamico, più verbale che fisico. Girato in uno splendido bianco e nero, il film è un inno alla marginalità, al caso e all’assurdo. I protagonisti non cercano una meta, ma si lasciano semplicemente portare. Forse è proprio questa la vera essenza dell’on the road.

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