Giovanni Veronesi in 5 scene: il regista della ‘semplice ilarità’ attraverso i suoi film più amati

Giovanni Veronesi, classe 1962, è un prolifico sceneggiatore, uno di quelli che sa inventare storie, plasmarle a misura dei registi, quasi sempre suoi amici come nel caso di Leonardo Pieraccioni e Massimo Ceccherini.
Oltre ad essere noto come sceneggiatore, Giovanni Veronesi si è cimentato anche nella regia dei film che lui stesso ha ideato. Titoli come Che ne sarà di noi, Manuale d’amore, Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi e Manuale d’amore 3 hanno ricevuto un grande consenso da parte del pubblico.

Le storie di Giovanni Veronesi sono caratterizzate da un’ilarità semplice, fatta di elementi combinati tra loro con equilibrio.

Nei film che ha anche diretto il tema sentimentale la fa da padrone, innescando un meccanismo di grande immedesimazione in chi li guarda. Inoltre gli attori che ha scelto per interpretare le sue storie sono sempre di grandissimo rilievo, da Elio Germano a Carlo Verdone, da Silvio Muccino a Sergio Castellitto, passando per Monica Bellucci e Penélope Cruz.

In occasione del suo compleanno (31 agosto) rivediamo insieme 5 scene cult dai suoi film.

Che ne sarà di noi (2004)

Il film Che ne sarà di noi risente chiaramente dello sbandamento generazionale degli anni 2000 e lo racconta mettendo in gioco le ansie e le preoccupazioni di 3 giovani ragazzi che fanno una vacanza in Grecia subito dopo l’esame di maturità. Silvio Muccino, Elio Germano e Giuseppe Sanfelice sono Matteo, Manuel e Paolo, diversi e alle prese con i loro problemi, se riusciranno a maturare e a capire cosa vogliono dalla loro vita dopo la partenza non è dato saperlo nemmeno dopo il finale del film.

Italians (2009)

Italians è un film diviso in due episodi: uno ha come protagonisti Carlo Verdone, Dario Bandiera e Ksenia Rappoport e l’altro invece è tutto giocato tra Sergio Castellitto e Riccardo Scamarcio. La scena indimenticabile è quella del primo del film che vede protagonisti proprio questi ultimi, in particolare Fortunato (Castellitto) in una gara di auto a Dubai, dove da anni è impegnato nel traffico illegale di Ferrari rubate. Il film è da vedere, racconta i vizi e le virtù made in Italy con sorprendente qualità recitativa.

Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi (2007)

Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi è il film di mezzo della saga d’amore inventata da Giovanni Veronesi e suddivisa in capitoli. I questo film ci si concentra soprattutto sulla relazione che l’essere umano ha con la sessualità, con quella parte del proprio io che ha voglia di esplorare, andare oltre i confini, in termini pratici: tradire e pentirsene. Questa scena è quella finale, dell’episodio Amore estremo e di tutto il film, quando Ernesto – uno straordinario Carlo Verdone, racconta a Dj Fulvio (Claudio Bisio vero e proprio narratore di tutti gli episodi del film) le emozioni che ha provato con Cecilia, la donna con cui ha tradito sua moglie e che gli ha regalato sensazioni per chi ne è valsa davvero la pena.

Per amore solo per amore (1993)

Questo film tratto dall’omonimo libro di Pasquale Festa Campanile (premio Cappiello 1984) rappresenta un fiore all’occhiello nella carriera di Giovanni Veronesi, gli è valso il David di Donatello come Miglior Sceneggiatura, insieme a Ugo Chiti. Nonostante sia un film acerbo per moltissimi aspetti – dalla fotografia al sonoro – e nonostante un soggetto noto, discutibile e perfino noioso, presenta chiavi di lettura inedite, riuscendo a far apparire la storia d’amore tra Maria e Giuseppe come una storia normale e non come è tramandata dalle sacre scritture. Tutto il film è scevro di condizionamenti religiosi e le interpretazioni di Diego Abatantuono (nella clip in un intenso monologo), Alessandro Haber e Penélope Cruz sono perfettamente calzanti.

L’ultima ruota del carro (2013)

L’ultima ruota del carro è un film del 2013, fu scelto come pellicola d’apertura per l’ottava edizione della Festa del Cinema di Roma. Film corale che ruota intorno alle vicende tremendamente normali di Ernesto Fioretti – il sempre bravissimo Elio Germano – in un arco di tempo che va dagli anni sessanta agli anni duemila. Nel mezzo scene come questa che ha come protagonista Ricky Memphis. Tutto sommato una commedia senza spunti e pretese, che narra con occhio positivo tanti aspetti facilmente riscontrabili nella storia dell’Italia.