La marcia dei pinguini: al via il sequel del documentario di Luc Jacquet

La marcia dei pinguini, il documentario di Luc Jacquet narrato da Morgan Freeman, avrà un sequel che sarà intitolato March Of The Penguins 2: The Call ed è stato girato in gran parte in 4K nell’ultimo inverno in Antartide. Wild Bunch ha acquisito le vendite internazionali al progetto e adesso lo sta proponendo al Festival di Cannes. Jacquet torna alla regia anche nel sequel, prodotto da Bonne Pioche e Paprika producing. Intorno al progetto ruotano anche A U.S. e la Disney. La Marcai dei pinguini si è rivelato essere uno dei documentari di maggior incasso di tutti i tempi, con una cifra pari a 127,4 milioni di dollari in tutto il mondo. L’affascinante documentario segue il viaggio del pinguino imperatore che vive nelle regioni antartiche e che per riprodursi e allevare i propri cuccioli deve migrare nelle regioni tradizionali. La marcia dei pinguini segue da vicino il viaggio di una colonia e successivamente una coppia di questi che affronta diverse marce affinché il piccolo possa resistere al freddo e alla fame del periodo dopo la sua nascita. Il film mostra le sofferenze dei pinguini durante la loro riproduzione, partendo dalla marcia che dall’oceano li porterà all’interno della regione ghiacciata. Qui si formeranno le coppie che si riprodurranno e aspetteranno la nascita del loro unico figlio. Alcuni piccoli muoiono dal freddo, poiché uno dei pinguini ha sbagliato qualche passo della loro danza, facendo così cadere l’uovo nel ghiaccio e facendolo congelare. A seguito di ciò, la madre ruba il figlio ad un altro pinguino. A questo punto il padre del pinguino coverà il piccolo, mentre la madre tornerà all’oceano per prendere qualcosa da mangiare al piccolo. Di ritorno troverà il pinguino già nato e lo nutrirà mentre il padre dovrà tornare all’oceano per sfamarsi, dopo mesi di digiuno al gelo. Al ritorno troverà la famiglia ad attenderlo, dopodiché tutti i membri si separeranno facendo la loro ultima marcia annuale di ritorno all’oceano. C’è anche chi si è perso o non è riuscito ad accoppiarsi ovvero per la sua lentezza è rimasto indietro.

 

Fonte: Variety