Cannes 2016 – Fai bei sogni: recensione del film di Marco Bellocchio

Marco Bellocchio inaugura la Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2016 con la sua trasposizione cinematografica dell’omonimo bestseller di Massimo Gramellini dal titolo Fai bei sogni. Una storia struggente ed intensa, basata sul racconto autobiografico del celebre giornalista e scrittore torinese, un bambino e poi uomo cresciuto senza l’affetto di una mamma scomparsa prematuramente e senza le necessarie spiegazioni. Un film in sintonia con la poetica di Bellocchio, tesa a dare risalto ed importanza al non dimenticato (ed in questo caso al non affrontato) ed a quel ponte fra passato e presente capace di influenzare, insieme alla complessità delle dinamiche familiari, la vita degli individui.
In Fai bei sogni, tuttavia,  il focus non è tanto sulla tragicità dell’evento in sé, maggiormente sviscerata nel libro, ma su quel tarlo del non detto che, privando l’elaborazione di un lutto difficilissimo della componente della verità, non offre al protagonista la possibilità di un superamento.

Fai bei sogni: la verità come chiave per rinascere

Massimo è un bambino introverso ma felice: ha una mamma solare ed entusiasta della vita, sempre pronta a divertirlo, proteggerlo e consolarlo. L’idillio, tuttavia, si interrompe bruscamente una notte quando la donna – stando a quanto raccontato dal padre – si avvicina per l’ultima volta al letto di Massimo, ormai addormentato, per sussurrargli tre parole magiche: “fai bei sogni”. Un ultimo pensiero lasciato al suo adorato bambino prima di scomparire per sempre. Da quel momento seguiranno mezze spiegazioni, sballottamenti di casa in casa e la tacita regola fra padre e figlio di non parlare più di quella notte in cui “un infarto fulminante” ha portato via la mamma. Ma una vestaglia abbandonata inspiegabilmente sul letto di Massimo, insieme al contenuto di una busta ricevuta tanti anni dopo, riapriranno una ferita mai sanata, portando l’uomo a cercare  quella verità indispensabile per guardare finalmente avanti ed affrontare la vita.

fai bei sogni marco bellocchioFai bei sogni è la storia del difficile percorso di un uomo alle prese con un lutto impossibile da affrontare perché sprovvisto degli strumenti necessari: restando invischiato nella fase della negazione, protratta oltre il normale da una bugia raccontata a fin di bene, Massimo si chiude progressivamente in se stesso, trovando nell’immaginazione l’unica forma di conforto.
Il bambino diventa così un uomo timoroso e stralunato, poco equipaggiato per affrontare un’esistenza che sostituisca ai tanti “se” dei coraggiosi “nonostante”.
La regia di Marco Bellocchio è solida ma a tratti poco sicura della strada da intraprendere: una prima parte buia e soffocante racconta con il potere (a tratti eccessivamente) descrittivo delle immagini le vicende alla base della narrazione. Nonostante l’opera sia tratta da un libro basato sulla costante restituzione dello stato d’animo del protagonista, nel film poco o nessuno spazio viene affidato alla parola, conferendo a Fai bei sogni un carattere ermetico e sospeso, lontano dalla vibrante intensità con cui Gramellini svela il proprio mondo interiore.
Meglio la seconda parte, in cui l’incontro con Elisa (Bérénice Bejo) apre il cuore del protagonista ed anche il film, dando maggiori strumenti a Valerio Mastandrea per caratterizzare un personaggio che-  soprattutto per chi non ha letto il libro – era rimasto fino a quel momento poco sfaccettato.

fai bei sogniL’incontro tardivo fra Massimo e la verità sulla morte della propria mamma conferisce al film un finale caratterizzato dalla comparsa di un sole che fino a quel momento non aveva  potuto far capolino, oscurato da un vuoto di senso che, una volta colmato,  permette a Massimo di lasciare  finalmente andare la donna che lo ha messo al mondo e di  ritrovare la voglia di farsi coinvolgere nell’insidioso ma imperdibile ballo della vita, fra le braccia di un nuovo amore.
Un’apertura all’insegna dell’introspezione per una Quinzane che quest’anno si prospetta davvero interessante.
Nel cast di Fai bei sogni anche Fabrizio Gifuni, Guido Caprino, Barbara Ronchi, Miriam Leone, il bravissimo Nicolò Cabras (Massimo bambino), Dario Dal Pero, Arianna Scommegna, Bruno Torrisi, Manuela Mandracchia, Giulio Brogi, Emmanuelle Devos, Roberto Di Francesco, Fausto Russo Alesi, Pier Giorgio Bellocchio, Piera Degli Esposti, Roberto Herlitzka.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 2
Emozione - 3

2.6