Krampus – Natale non è sempre Natale: recensione

Nelle regioni tedesche il Krampus è un travestimento sotto forma di diavolo che usualmente accompagna le feste natalizie e le celebrazioni più solenni come San Nicolò. Come ogni storia che si rispetti, dietro questa arcigna e mostruosa figura, si nasconde un intero topos letterario e cinematografico basato su credenze popolari e suggestioni più o meno autoctone. In ordine temporale possiamo ricordare il bell’esperimento tutto italiano di Stefano Lodovichi con il suo film In Fondo Al Bosco, un thriller dove queste misteriose figure aleggiavano sinistramente sui malcapitati bambini dell’Italia del nord. A metà tra il genere horror e la commedia dark si inserisce Krampus – Natale non è sempre Nataleun film di Michael Dougherty con un cast che già preannuncia una contaminatio generis. I protagonisti della vicenda sono infatti Adam Scott e David Koechner, attori sicuramente abili nel vestire ruoli di simpatici commedianti alle prese con un famelico mostro anti-natalizio. A completare il quadro nei panni delle rispettive compagne dei protagonisti le bravissime Toni Collette e Allison Tolman, ree di aver frainteso il vero significato del Natale. Ed è proprio su questo leit-motiv Dickensiano che il film getta le basi; l’impostazione basale della sceneggiatura riecheggia notevolmente il romanzo A Christmas Carolcon meno poesia, più scorrettezza ma con un incredibile stazionamento nella realtà quotidiana della festa.

Krampus – Natale non è sempre Natale: una commedia horror che strizza l’occhio al thriller

Krampus - Natale non è sempre Natale

A cavallo tra il misticismo religioso e l’apotropaismo popolare, Krampus ruota intorno ad una cena che sviscera in maniera vituperevole il vuoto di valori e di senso della moralità all’interno della mid-class americana. Una famiglia si ritrova nel giorno di Natale a vivere l’odio, il risentimento e il tipicismo sciatto e sentimentalmente avaro delle feste più “attese” dell’anno. In un quadro dove i carnefici sembrano essere solo i genitori, non sono da trascurare i figli, rappresentati come privi di freni inibitori, senza ipocrisia e perbenismi increduli. Dopo aver strappato la sua letterina a Babbo Natale, rinnegato e quasi “maledetto” il Natale, il giovane Max scatena la furia vendicativa del Krampus, un tremendo mostro molto più antico dello stesso Babbo Natale. La sua presenza nelle festività è sinonimo di sventura e, al contrario di Santa Claus, il cupo essere passa per raccogliere le “anime” degli infedeli e di coloro che hanno perso la fede nel Natale. Dopo un black-out che li costringe “sepolti in casa” e con una tempesta di neve sferzante all’esterno, le due famiglie dovranno convivere e combattere contro le loro più antiche paure, contro lo scetticismo, e soprattutto dovranno mettere da parte l’odio e l’ipocrisia per combattere il vero mostro. Riusciranno a sopravvivere?

Krampus: una gradita e piacevole sorpresa, capace di divertire, mettere ansia e fare riflettere

Krampus - Natale non è sempre Natale

Basato su una sceneggiatura ritoccata e resa originale da un turbinio di aggiunte dei più svariati generi cinematografici, (dalla commedia al thriller, passando per il classicismo del genere horror) Krampus si rivela una gradita e piacevole sorpresa, frizzante al punto giusto, mai banale e con un pizzico di trash inserito nel momento opportuno. L’originalità del film di Dougherty è insita proprio nell’espletare le argomentazioni in modo del tutto anomalo e amorfo rispetto ai “classici” del periodo natalizio. Krampus è politicamente scorretto, realistico e ambiguo, ma la sua originalità non si ferma qui; la brillantezza della commedia e una sgargiante fotografia iniziale si fondono in maniera quasi aulica con la fase thrilling mediana della pellicola dove le accese e calde luci diventano pian piano fioche, le ombre si sostituiscono a volti e il candore della neve svanisce per lasciar spazio alla paura dell’ignoto. A completare un quadro già pregevolmente rifinito, una colonna sonora di classici inimitabili che, anche qui, fanno sempre da contrappeso a ciò che vediamo sullo schermo. La voglia di classicismo c’è e si vede, ma questa versione Rock e cattiva del Natale fa il suo effetto. Krampus riesce ad essere più incisivo de Il Grinch affossando in maniera altisonante l’ipocrisia perbenista di una festa che ha lentamente perso i valori diventando un mero prodotto commerciale e dove l’odio e il risentimento, per un frivolo giorno, andrebbe oscurato o peggio ancora obliterato. Krampus – Natale non è sempre Natale è disponibile in Blu-Ray e DVD dal 4 maggio 2016.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4.5
Emozione - 3.5

3.6