David di Donatello 2016: trionfano Lo Chiamavano Jeeg Robot e Youth

Grande successo per il film di Gabriele Mainetti, numerosi David anche al film di Paolo Sorrentino ma il miglior film è Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese.

Quest’anno la febbre della cerimonia dei David di Donatello 2016 ha sconfitto elegantemente il vuoto che spesso si è creato intorno a questo importante evento. È importante sottolineare come in questa annata, a prescindere dai numeri dei premi, dall’ incasso al box office e dalle recensioni della critica, il cinema italiano abbia ottenuto davvero ottimi risultati, riuscendo a detta di molti a vivere una ‘seconda giovinezza’. La cerimonia di assegnazione dei Premi David di Donatello 2016 è stata per la prima volta prodotta e trasmessa, in prima serata, da Sky sia sul satellite che sul digitale terrestre sul canale TV8. Questa è stata, inoltre, la  60ª edizione dei David: un traguardo importante per la prestigiosa manifestazione dell’Accademia del Cinema Italiano, presieduta da Gian Luigi Rondi, e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per il Cinema, d’intesa con Roma Capitale e gli Enti Promotori AGIS e ANICA. Una serata dinamica…. ispirata alle grandi manifestazioni di respiro internazionali. Un’iniziativa, quella di Sky, di cui il nostro cinema si è dimostrato degno, rivalutando notevolmente questi David di Donatello 2016. Arrivano ai David di Donatello 2016 con il più alto numero di candidature complessive (16) Non essere Cattivo di Claudio Caligari e Lo chiamavano Jeeg Robot dell’esordiente Gabriele Mainetti. Seguono Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino con 14 nomination, Il Racconto dei racconti di Matteo Garrone con 12, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese con 9, La corrispondenza di Giuseppe Tornatore con 6, Suburra di Stefano Sollima con 5 e Fuocommare di Gianfranco Rosi con 4. La sfida per il miglior film si giocherà tra Non essere cattivo, il neo Orso d’oro Fuocoammare, Il Racconto dei racconti, Perfetti sconosciuti e Youth – La giovinezza. La sfida per miglior regia coinvolge  i registi dei film sopra citati.

Sono ben 7 le interpreti candidate dall’Accademia ai premi David di Donatello 2016 al titolo di miglior attrice protagonista: Astrid Bergès-Frisbey (Alaska), Paola Cortellesi (Gli ultimi saranno ultimi), Sabrina Ferilli (Io e lei), Juliette Binoche (L’attesa), Ilenia Pastorelli (Lo chiamavano Jeeg Robot), Valeria Golino (Per amor vostro) e Anna Foglietta (Perfetti sconosciuti). Per la statuetta di miglior attore si sfidano Marco Giallini e Valerio Mastandrea per Perfetti sconosciuti, Luca Marinelli e Alessandro Borghi Per Non essere cattivoClaudio Santamaria per Lo chiamavano Jeeg Robot. Nella categoria miglior musicista spiccano ben due premi Oscar: Ennio Morricone per la colonna sonora de La corrispondenza di Tornatore e Alexandre Desplat per quella de Il Racconto dei racconti di Matteo Garrone.

Ecco dunque i vincitori dei David di Donatello 2016:

Miglior film  

  • Fuocoammare di Gianfranco Rosi;
  • Il racconto dei racconti – Tale of Tales di Matteo Garrone;
  • Non essere cattivo di Claudio Caligari;
  • Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino;
  • Vincitore: Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese

Miglior regista

  • Gianfranco Rosi;
  • Vincitore: Matteo Garrone;
  • Claudio Caligari;
  • Paolo Sorrentino;
  • Paolo Genovese;

Miglior regista esordiente

  • Arianna di Carlo Lavagna;
  • Banat – Il viaggio di Adriano Valerio;
  • L’attesa di Piero Messina;
  • Vincitore: Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti;
  • Loro chi? di Fabio Bonifacci e Francesco Micciché;
  • Pecore in erba di Alberto Caviglia;

Miglior attore protagonista

  • Alessandro Borghi (Non essere cattivo);
  • Marco Giallini (Perfetti sconosciuti);
  • Luca Marinelli (Non essere cattivo);
  • Valerio Mastandrea (Perfetti sconosciuti);
  • Vincitore: Claudio Santamaria (Lo chiamavano Jeeg Robot);

Miglior attore non protagonista 

  • Giuseppe Battiston (La felicità è un sistema complesso);
  • Fabrizio Bentivoglio (Gli ultimi saranno ultimi);
  • Valerio Binasco (Alaska);
  • Alessandro Borghi (Suburra);
  • Vincitore: Luca Marinelli (Lo chiamavano Jeeg Robot).

Miglior attrice protagonista

  • Àstrid Bergès-Frisbey (Alaska);
  • Juliette Binoche (L’attesa);
  • Paola Cortellesi (Gli ultimi saranno ultimi);
  • Sabrina Ferilli (Io e lei);
  • Anna Foglietta (Perfetti sconosciuti);
  • Valeria Golino (Per amor vostro);
  • Vincitrice: Ilenia Pastorelli (Lo chiamavano Jeeg Robot);

Miglior attrice non protagonista

  • Sonia Bergamasco (Quo vado?);
  • Claudia Cardinale (Ultima fermata);
  • Piera Degli Esposti (Assolo);
  • Elisabetta De Vito (Non essere cattivo);
  • Vincitrice: Antonia Truppo (Lo chiamavano Jeeg Robot);

Miglior sceneggiatura

  • Edoardo Albinati, Ugo Chiti, Matteo Garrone e Massimo Gaudioso per Il racconto dei racconti – Tale of Tales;
  • Nicola Guaglianone e Menotti per il film Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Claudio Caligari, Giordano Meacci e Francesca Serafini per Non essere cattivo;
  • Vincitori: Filippo Bologna, Paolo Costella, Paolo Genovese, Paola Mammini e Rolando Ravello per Perfetti sconosciuti;
  • Paolo Sorrentino per Youth – La giovinezza;

Miglior montatore

  • Jacopo Quadri per Fuocoammare;
  • Vincitore: Andrea Maguolo (con Federico Conforti) per Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Consuelo Catucci per Perfetti sconosciuti;
  • Patrizio Marone per Suburra;

Miglior direttore della fotografia

  • Vincitore: Peter Suschitzky per Il racconto dei racconti – Tale of Tales;
  • Michele D’Attanasio per Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Maurizio Calvesi per Non essere cattivo;
  • Paolo Carnera per Suburra;
  • Luca Bigazzi per Youth – La giovinezza;

Miglior fonico di presa diretta

  • Maricetta Lombardo per Il racconto dei racconti – Tale of Tales;
  • Valentino Giannì per Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Vincitore: Angelo Bonanni  per Non essere cattivo;
  • Umberto Montesanti per Perfetti sconosciuti;
  • Emanuele Cecere per Youth – La giovinezza.

Miglior musicista

  • Alexandre Desplat per Il racconto dei racconti – Tale of Tales;  
  • Ennio Morricone per La corrispondenza;
  • Michele Braga e Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Paolo Vivaldi (con Alessandro Sartini) per Non essere cattivo;
  • Vincitore: David Lang per Youth – La giovinezza;

Miglior canzone originale

  • Torta di noi (per La felicità è un sistema complesso): musica, testi e interpretazione di Niccolò Contessa;
  • A cuor leggero (per Non essere cattivo): musica, testi e interpretazione di Riccardo Sinigallia;
  • Perfetti sconosciuti (per Perfetti Sconosciuti): musica di Bungaro e Cesare Chiodo, testi e interpretazione di Fiorella Mannoia;
  • La prima repubblica (per Quo vado?): musica, testi e interpretazione di Luca Medici (Checco Zalone);
  • Vincitore: Simple Song (per Youth – La giovinezza): musica e testi di David Lang interpretata da Sumi Jo;

Miglior scenografo

  • Vincitori: Dimitri Capuani e Alessia Anfuso per Il racconto dei racconti–Tale of Tales;
  • Maurizio Sabatini per La corrispondenza;
  • Massimiliano Sturiale per Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Giada Calabria per Non essere cattivo;
  • Paki Meduri per Suburra;
  • Ludovica Ferrario per Youth – La giovinezza.

Miglior costumista

  • Vincitore: Massimo Cantini Parrini per Il racconto dei racconti – Tale of Tales;
  • Gemma Mascagni per La corrispondenza;
  • Mary Montalto per Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Chiara Ferrantini per Non essere cattivo;
  • Carlo Poggioli per Youth – La giovinezza.

Miglior truccatore 

  • Vincitori: Gino Tamagnini, Valter Casotto, Luigi D’Andrea e Leonardo Cruciano per Il racconto dei racconti – Tale of Tales;
  • Enrico Iacoponi per La corrispondenza;
  • Giulio Pezza per Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Lidia Minì per Non essere cattivo;
  • Maurizio Silvi per Youth – La giovinezza.

Miglior acconciatore

  • Vincitore: Francesco Pegoretti per Il racconto dei racconti – Tale of Tales;
  • Elena Gregorini per La corrispondenza;
  • Angelo Vannella per Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Sharim Sabatini per Non essere cattivo;
  • Aldo Signoretti per Youth – La giovinezza.

Miglior produttore

  • 21uno Film, Stemal Entertainment, Istituto Luce-Cinecittà, Rai Cinema, Les Films d’Ici con Arte France Cinéma per il film Fuocoammare;
  • Archimede, Rai Cinema per il film Il racconto dei racconti – Tale of Tales;
  • Vincitore: Gabriele Mainetti per Goon Films, Rai Cinema per il film Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Paolo Bogna, Simone Isola e Valerio Mastandrea per Kimera Film, con Rai Cinema e
  • Taodue Film, produttore associato Pietro Valsecchi, in collaborazione con Leone Film Group per il film Non essere cattivo;
  • Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori per Indigo Film per il filmYouth – La giovinezza;

Miglior montaggio

  • A metà luce, di Anna Gigante;
  • Bellissima, di Alessandro Capitani;
  • Dove l’acqua con altra acqua si confonde, di Gianluca Mangiasciutti e Massimo Loi;
  • La ballata dei senzatetto, di Monica Manganelli;
  • Per Anna, di Andrea Zuliani.
  • Vincitore: Andrea Maguolo con la collaborazione di Federico Conforti per Lo chiamavano Jeeg Robot

Miglior documentario di lungometraggio

  • Harry’s Bar di Carlotta Cerquetti;
  • I bambini sanno di Walter Veltroni,
  • Lousiana (The Other Side) di Roberto Minervini;
  • Revelstoke. Un bacio nel vento di Nicola Moruzzi;
  • Vincitore: S is for Stanley (Trentanni dietro al volante per Stanley Kubrick) di Alex Infascelli.

Miglior effetti digitali

  • EDI – Effetti Digitali Italiani per il film Game Therapy;
  • Vincitore: Makinarium per il film Il racconto dei racconti – Tale of Tales;
  • Chromatica per il film Lo chiamavano Jeeg Robot;
  • Visualogie per il film Suburra;
  • Peerless per il film Youth – La giovinezza.

David Giovani

  • Alaska di Claudio Cupellini;
  • Gli ultimi saranno ultimi di Massimiliano Bruno;
  • Vincitore: La Corrispondenza di Giuseppe Tornatore;
  • Non essere cattivo di Claudio Caligari;
  • Quo vado? di Gennaro Nunziante.

Un’edizione snella ed elegante che ha celebrato degnamente, anche grazie ad Alessandro Cattelan, la seconda giovinezza del nostro cinema italiano.