The Path: un primo sguardo alla nuova serie con Aaron Paul

Il 30 marzo ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti una nuova serie targata Hulu, intitolata The Path. Il protagonista è un volto noto agli amanti delle serie tv, si tratta di Aaron Paul, ovvero Jesse di Breaking Bad e per casualità anche qui la storia del suo personaggio è legata ad un passato di droghe.
Al centro della trama di questa nuova serie c’è un movimento religioso, che segue le parole illuminate di Steve Meyer e recluta persone in difficoltà, approfittando della situazione e promettendo loro una nuova vita, senza dolore e alla ricerca della luce.
E al centro di questo gruppo di credenti, che seguono riti, preghiere e regole ben precise, c’è anche Eddie ( Aaron Paul), sposato con Sarah, molto devota al meyerismo e legato in amicizia a Cal (Will Graham) leader del movimento. In questo contesto Eddie, un tempo anche lui devoto, inizia a vacillare e a pensare che il loro credo sia solo una finzione, che non ci sia nulla di vero o di reale. All’interno di questo sospetto, anche le certezze riguardanti la sua vita iniziano a vacillare, perché anche lui reclutato dai meyeristi a causa del suo rapporto con le droghe, ha vissuto gli anni con la moglie e la famiglia attorno al credo di questo movimento.

The Path: il debutto della nuova serie tv drama targata Hulu apre le porte al fanatismo religioso e ad un movimento che intende alleviare i dolori dell’essere.

Il pilot, che presenta la vita di Eddie e della moglie Sarah, così come la vita degli altri seguaci all’interno di questo movimento estremista, getta da subito le basi per una trama che sarà sempre più improntata verso il thriller e la scoperta di inquietanti segreti. Nonostante questo, l’episodio procede lentamente, con tanti personaggi presentati come protagonisti, ma che non rivelano il loro ruolo o le loro intenzioni. E neanche riescono a lasciare un tratto incisivo nella trama.

The path

Questa tecnica di racconto è tipica di una serie tv drama che mette al centro un mistero da rivelare, ma il ritmo lento e alcuni aspetti non originali del plot non coinvolgono al punto da lasciare con il fiato sospeso per certi colpi di scena. Le scene che riguardano il protagonista in crisi di fede, sono piuttosto prevedibili, così anche il suo personaggio e quello della moglie Sarah.
Il leader del movimento Cal riserverà grandi sorprese, perché sembra non essere così puro e illuminato come vuole far credere a tutti i seguaci del movimento e alle nuove reclute.
In ogni caso questa serie, già dal pilot, fa riflettere sulle dinamiche interne ad alcuni gruppi di fanatismo religioso e anche sul loro impatto sulla società.
La crisi del protagonista ci guida attraverso la scoperta delle mezze verità e delle finzioni che ci sono dietro a questo movimento fittizio inserito dai creatori. Nonostante ciò, questo movimento rivela alcuni tratti distintivi e difetti che si possono trovare dietro a certi nuovi culti religiosi presenti negli Stati Uniti.
Ma al di là della riflessione, una serie creata da Jason Katims e Jessica Goldberg e accompagnata da un grande cast dovrebbe coinvolgere di più, con una trama originale e dei dialoghi più brillanti. Il risultato finale del pilot, invece, è un episodio piuttosto noioso, con sviluppi prevedibili legati alla vicenda di Eddie e dei colpi di scena che in realtà non lasciano il segno e neanche il desiderio di passare alla puntata successiva.
Trattandosi di un drama dalla trama complessa e dai tanti personaggi, potrebbe anche riservare delle sorprese nel corso di questa prima stagione, ma per farlo deve lavorare meglio su questi personaggi che, se presentati nella loro complessità, potrebbero reggere bene il gioco  all’ idea alla base della trama che comunque rimane originale e anche molto attuale.

REGIA - 3
SCENEGGIATURA - 2
FOTOGRAFIA - 3
RECITAZIONE - 3
SONORO - 2
EMOZIONE - 2

2.5