Un Bacio: recensione del film di Ivan Cotroneo

Un Bacio. L’essenza e sintesi di ogni incontro affettivo ma soprattutto amoroso, un piccolo grande gesto in grado di racchiudere in sé desiderio, aspettative e sentimenti nei confronti dell’oggetto del proprio amore, spesso inconsapevole custode dell’integrità del partner che, ormai smascherato dalla palesità di tale atto, non può far altro che arrendersi ed abbandonarsi all’ammissione del proprio sentimento.

Ivan Cotroneo – già autore dell’omonimo racconto edito da Bompiani – sceglie questo titolo per sottolineare il paradosso che si cela dietro alle innumerevoli implicazioni che un tale semplice e spontaneo gesto può causare nella vita delle persone. Soprattutto quando si tratta di adolescenti alle prese con la ricerca ed affermazione della loro stessa identità, in lotta quotidiana per conciliare la propria immagine di sé – peraltro ancora in via di definizione – con il modo in cui gli altri li vedono e li giudicano.
Una storia di adolescenza, amicizia ed amore, sullo sfondo di quella che sembra essere una delle maggiori piaghe sociali: l’incapacità di accettare l’altro per quello che è.

Lorenzo, Blu e Antonio – per i nemici rispettivamente il frocio, la troia e l’idiota –  sono tre adolescenti, equamente emarginati dal resto dei compagni di classe per via delle loro caratteristiche – vere o presunte tali – di personalità. Complice anche il sostegno e l’amore delle proprie famiglie, i tre finiscono per creare una piccola squadra, uno scudo con cui difendersi da chi non li accetta e li fa stare male. Ma le insidie sono dietro l’angolo anche per quanto riguarda le grandi amicizie, ed i tre ragazzi dovranno fare ben presto i conti gli uni con gli altri, in una sorta di specchio e doppia via che li aiuterà a scoprirsi e a crescere, ma non senza conseguenze.

un bacio

Una scena del film

Un Bacio non è solo un film per ragazzi ma è un film sui ragazzi, potenzialmente utile a tutti coloro che hanno a che fare col mondo misterioso, difficile e affascinante dell’adolescenza. Le famiglie presentate nel film, a dispetto di quello che spesso fa parte del senso comune, non sono né disastrate e né anaffettive, a voler sottolineare come molte volte a provocare il malessere dei giovani non sia il background ma l’ambiente sociale in cui vivono e si confrontano quotidianamente, fatto di pressanti quanto subdole richieste di omologazione ed incapace di cogliere le risorse e la ricchezza che si celano dietro alle diversità, unico motore dello sviluppo e del progresso, soprattutto delle relazioni.
Uniche via di fuga da un mondo incapace di apprezzare le persone così come sono – oltre all’amicizia –  è la fantasia, una dimensione preziosa quanto pericolosa in cui rifugiarsi e cercare di guarire le ferite inferte da una realtà impietosa ed ingiusta. Nasce così quel divario fra spavalderia esteriore e fragilità interiore, una voragine che se non adeguatamente tamponata dall’autoconsapevolezza può avere conseguenze drammatiche.

Un Bacio: L’inno di Ivan Cotroneo a non avere paura

un bacio

Una scena del film

Come fare quindi a non lasciarsi travolgere dalle insidie del diventare grandi? Un Bacio mostra – con un perfetto equilibrio di umorismo (si ride molto) e drammaticità (ci si commuove altrettanto) – l’importanza del non avere paura, unica strada per imporre se stessi per quello che si è e non rischiare la propria integrità indossando una maschera al solo scopo di piacere agli altri. Altri che, solo per averci chiesto implicitamente o meno di indossarla, semplicemente non ci meritano.
Lorenzo è il più forte dei tre, il primo a dichiarare di “non avere paura”  e l’unico a non averne davvero; un vincente per definizione, sul cui percorso verso la felicità e realizzazione personale può frapporsi solo la paura di un altro, non altrettanto coraggioso ed equipaggiato per affrontare ed accettare se stesso. Ma a 16 anni più che mai non basta ricevere tolleranza, una brutta parola che – come sottolineato nel film –  si discosta di molto dall’ essere apprezzati, assomigliando più ad una forzata sopportazione di qualcosa che, tuttavia, viene visto come sbagliato o negativo. 16 anni sono l’età in cui potere urlare al mondo “Io sono” è di importanza fondamentale, pena le oscure insidie della negazione.

Un Bacio arriverà al cinema il 31 marzo distribuito da Lucky Red. Nel cast Rimau Grillo Ritzberg (Lorenzo), Valentina Romani (Blu), Leonardo Pazzagli (Antonio), Thomas Trabacchi, Susy Laude, Giorgio Marchesi, Simonetta Solder, Sergio Romano, Laura Mazzi, Eugenio Franceschini, Denis Fasolo, Lisa Galantini, Sara Bertelà e con Alessandro Sperduti.


Regia - 4.5
Sceneggiatura - 4.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 4.5
Emozione - 4

4.1