RomaFF10: incontro con Claudio Cupellini ed Elio Germano per Alaska

Si avvicina la fine della decima edizione della Festa del Cinema di Roma ed Alaska di Claudio Cupellini viene presentato dal regista del film insieme al protagonista maschile Elio Germano.

Ecco un passo dell’intervista a Claudio Cupellini e a Elio Germano

Il Alaska ha una struttura circolare, nello stesso modo in cui si apre sulla fine si chiude creando una certa fluidità, cosa sta a rappresentare questa scelta?

Claudio: Sentivo già il bisogno di questa circolarità in Una vita tranquilla ed ancora di più questa volta sapevo che il film doveva chiudersi proprio come era cominciato, in modo però rovesciato: i bassi di Fausto sono gli alti di Nadine e viceversa. Abbiamo pensato moltissimo al finale, creando varie situazioni, varie possibili vie, ma questa ci sembrava la scelta più giusta. Riportarli ad una realtà iniziale dove i ruoli sono però capovolti, più sereni e cresciuti.

Elio, i tuoi ruoli sono sempre più seri ed introspettivi, non ti piacerebbe dedicarti di più alla commedia?

Di commedie ne ho fatte ed ho anche futuri progetti. Voglio comunque precisare che per me non esiste nel cinema un genere, ci sono solo film sinceri e film non sinceri. Io cerco di seguire i primi.

Claudio, cosa puoi dirci sul cameo di Marco D’Amore?

Con Marco abbiamo lavorato insieme in Gomorra e Una vita tranquilla, lo rispetto molto. Nella mente avevamo chiaro qualsiasi punto del film compresi i personaggi e ci serviva qualcuno che anche se per pochi minuti sapesse tenere testa a Elio Germano.

Nel film i personaggi ricercano sempre la felicità anche a discapito di altri. Nella vita accade lo stesso?

Elio: Viviamo e cresciamo in un mondo dove pensiamo alla felicità come scopo da raggiungere anche a discapito di altre persone. I personaggi alla fine però sapranno percorrere un processo di formazione che gli permette di capire che la vera felicità è nel donare questa felicità, non nel riceverla.