Diario dal Roma FF10 – Da youtubers a Game Therapy – Giorno 6

Da youtubers a Game Therapy il passo è breve. Presentato oggi nella sezione Alice nella Città e in anteprima nazionale alla 10. Festa del Cinema di Roma, il film che porta sul grande schermo gli youtubers italiani di maggiore successo del momento. Game Therapy, al cinema dal 22 ottobre 2015, è un successo già annunciato ed ha per protagonisti Favij, Clapis, Zoda e Decarli. Il lungometraggio sci-fi diretto da Ryan Travis è ambientato tra mondo reale e virtuale. Un film atipico per l’Italia, qualcosa di nuovo, un esperimento che al pubblico sembra incuriosire, come dimostrano le centinaia e centinaia di persone che hanno invaso l’Auditorium Parco della Musica per vedere i quattro youtubers. Ma poi… come si diventa youtubers? Favij, Clapis, Zoda e Decarli sono diventati virali con i loro video. Chi parla di videogames, chi di cinema, chi fa parodie, chi prova con piccole storie.

Un argomento lungo e vasto e… né “dobbiamo parlare”. Si, ma non degli youtubers. Dobbiamo parlare di Sergio Rubini, in sala dal 19 novembre 2015. Tutto ha inizio a teatro e solo in seguito l’arrivo il cinema. Prima spettacolo – tra qualche mese di nuovo in scena al teatro Ambra Jovinelli – e poi film. La trama vede due coppie del tutto agli antipodi scontrarsi con i toni della commedia. Una coppia, quella degli intellettuali formata da Sergio Rubini e Isabella Ragonese, l’altra quella dei ricchi borghesi da Fabrizio Bentivoglio e da Maria Pia Calzone. “So che ci sono similitudini con Carnage di Polanski – ha commentato Rubini – ma io non intendevo lavorare su un film claustrofobico, anzi, il punto di partenza è la commedia all’italiana per raccontare una sorta di nottata happening”.

In realtà il sesto giorno di Festa del Cinema è stato dedicato a David Foster Wallace. Jason Segel e Jesse Eisenberg in The end of the tour, diretto da James Ponsoldt (The Spectacular Now, The Circle). È il 1996. Dopo la pubblicazione del romanzo Infinite Jest, autore concede un’intervista di cinque giorni al giornalista David Lipsky, inviato dalla rivista Rolling Stone. Tra reporter e intervistato si crea un rapporto intimo e diretto, fatto di silenzi e risate, rivelando così fragilità nascoste. Bello, emozionante, ci piace!